London

May 2017
A short but fine adventure by Paolo Read more
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  • Day 1

    May

    May 11, 2017 in England ⋅ ☀️ 14 °C

    A Londra si scrive in metro perché niente più della metro segna la vita di Londra è dei suoi abitanti.
    Si gioca, si legge, in religioso silenzio si attende il proprio turno e si macinano chilometri, anzi miglia, perché gli inglesi amano essere diversi.
    È la mia città, dove tutti possono trovare uno spazio e riempirlo di ciò che più ritengono opportuno: è di chi, in suit and tie, va al lavoro o di chi, in pantaloncini e maglietta corre a casa.
    È di chi è Londoner e di chi, a malapena, conosce qualche vocabolo di inglese.

    Si corre, ma si fa anche giardinaggio imparando che tutto ha un suo tempo.
    Si prende un sandwich, ma Ducasse ha deciso che, più di Parigi, qui valesse la pena fermarsi.

    C'è Michelangelo insieme a Tiziano, e Warhol che lavora con Modigliani.

    E seguendo la
    Metro bisogna anche scrivere veloci perché il tempo è poco e a Londra ancora meno, eppure si riesce sempre a fare tutto.

    Canary Wharf arriva veloce; per fortuna che ci sono le poltrone dell'hotel per fermarsi un attimo, metter insieme i pensieri e buttare giù, tutto d'un fiato. L'amore per Londra è riempire lo spazio che, gentilmente, gli altri mi hanno lasciato.
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  • Day 1

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    May 11, 2017 in England ⋅ ☀️ 17 °C

    Ci sono volte dove, semplicemente, ti prendi il tempo di guardare. A Londra devi farlo con precisione certosina perché quello che ora c'è, potresti non ritrovarlo la prossima volta che verrai.
    Ok, non è che non ti ritroverai più st Paul o il Big Ben, ma Londra e i londinesi cambiano: guardi i vestiti, i tagli di capelli, i visi. Pensi alle vite delle migliaia di persone che ti sono accanto e senti il bisogno di entrarci, furtivamente, ma con discrezione.
    Un taccuino con una matita come unico compagno, una camicia con i gemelli o un velo in testa sono parte del cuore pulsante della città.
    Chissà quanti vivono realmente qui e quanti hanno viaggi più lunghi da raccontare? Londra è vita, anche di passaggio, e chi si ferma, spesso, non lo fa per scelta. Però è così, prendere o lasciare.
    Io non rinuncio al mio zaino pieno di cose; non sono londinese. Non rinuncio al giubbotto in inverno, ma cedo al richiamo viscerale di superare a sinistra sulle scale mobili e di prendermi un cappuccino da asporto e di gustarmelo mentre cammino.
    Cedo al sandwich per pranzo ma ancora non lo pago con la carta di credito.

    C'è tempo per crescere, anche a Londra
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