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  • Day 11

    Islares and "Where Is The Fucking Camp?"

    June 4, 2022 in Spain ⋅ 🌧 17 °C

    "Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felici: una vita tranquilla, appartata, in campagna.
    E poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse. Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?"
    (Lev Tolstoj - La Felicità Familiare)

    Ieri finisco di scrivere un po' amareggiato, la stanchezza non mi aveva dato il giusto mood per godermi la giornata.
    E considerando che in camera avevamo la nona sinfonia di Beethoven suonata dal vivo e con posto in prima fila, stamattina non sono certo il ritratto della felicità quando inizio a sistemare il mio zaino. Aggiungiamo a questo, che i vestiti lasciati ad asciugare sono tutt'altro che asciutti e potete capire come le premesse non siano delle migliori.
    Facciamo la solita colazione abbondante e dopo ci mettiamo in marcia destinazione Linares; sarà una camminata abbastanza lunga oggi ed inizia con una scalinata ripidissima che ci porta su una scogliera a costeggiare l'oceano.
    La chiamano 'Via Verde' ed è, fin ora, la parte più bella di questo cammino.
    Voglio dire, una persona potrebbe tranquillamente sedersi qui su una panchina e mettersi ad ammirare e ascoltare l'oceano per ore. A proposito, oggi il mare non è forte e tempestoso come quando abbiamo ammirato la spiaggia di Zarautz, ma è calmo e gentile; la sua voce è come qualcosa che ti rassicura, una presenza costante che ti fa stare bene e ti crea anche dipendenza.
    Sarà pure tutto il verde, l'oceano o le scogliere ma mi sento come se fossi nel Connemara Irlandese e la mia playlist vira in quella direzione: 'the fields of athenry' è d'obbligo e la canto a voce alta come una liberazione; adoro le vecchie canzoni popolari.
    Successivamente passiamo alcuni piccoli villaggi, ed intersechiamo un orribile autostrada, dove Megan rimane bloccata nel bagno di una stazione di servizio 😅 e penso che glielo ricorderò per il resto dei suoi giorni che sono il suo cavaliere senza macchia pronto a tirarla fuori dai guai. Ovviamente sto scherzando, ma è stato un momento divertente e me ne ricorderò per molto tempo, come ricorderò il suo modo di intercalare con 'weird' o 'funny'.
    È un po' addicted a queste parole🤭 ma la cosa mi diverte.
    Voglio specificare che i paesi baschi sono e saranno ormai un ricordo, siamo in Cantabria adesso; un altra regione della nostra piccola ma grande avventura.
    Percorro una parte dell'autostrada parlando con Dina, aprendo un po' il mio cuore anche se ieri avevo deciso di limitarmi ad ascoltare per un po' di tempo evitando le confidenze.
    Come se si potesse decidere qualcosa sul cammino; le emozioni sono amplificate e ti sbattono di qua e di la come la palla usata nella pelota basca che qui amano tanto praticare.
    Facciamo una piccola sosta e dopo qualche altro km arriviamo a Castro-Urdiales dove incontro Marija che mi arriva alle spalle all'improvviso, spaventandomi ma rendendomi davvero felice.
    Mi separo momentaneamente dai ragazzi, che ne approfittano per pranzare e mi siedo al tavolo con la mia amica e Jorge, un pellegrino spagnolo che ha incontrato ad Onton.
    Jorge è un Valenciano di quelli Doc, fieri e precisi, e inizia a parlare di quanto fosse sbagliata la paella dell'hospitalera della sera precedente.
    Per lui la Paella è una cosa seria, un po' come per Ale lo è la pasta.
    Tifa per il Valencia ma è uno di quelli scontenti che il calcio sia solo business.
    Tornando a Maria: mi racconta delle disavventure degli ultimi giorni, dell'insolazione e della puntura di un ape che le hanno portato un malessere che ha avuto a Bilbao, ed io sono dispisciuto di non esserci stato per darle una mano ( ovviamente non glielo potevo dire perché sarei stato fuori luogo, e anche perché lei è in grado di cavarsela da sola).
    Con lei è tutto naturale, non ho paura di essere me stesso, non cerco di fare colpo ed è tutto così divertente e pieno di tranquillità. Alessandro equivoca e pensa che io abbia secondi fini, ma l'amicizia è una cosa seria.
    Anche stavolta non so se ci rivedremo ancora, ma mi ostinerò a dire che il suo 'grazie mille' con accento croato è patrimonio dell'UNESCO e dovrebbe essere la mia sveglia come il 'tutto andrà bene' di Thomas. Sarebbe di sicuro un bel risveglio.
    Saluto Marija, che rimane a Castro, visitiamo velocemente il paese, facciamo provviste e siamo nuovamente sul cammino, parlando di country music. Fortunatamente oggi il tempo è dalla nostra parte ed il sole ha deciso di scomparire lasciano il posto ad una giornata grigia ma fresca e piacevole. Questo almeno fino agli ultimi due km quando una pioggia, nonostante sia attesa, ci coglie leggermente impreparati e ci accompagna per l'ultimo tratto di cammino che sembra non finire mai. 'Where Is the fucking camp?' dice Alessandro in maniera giocosa; ormai da quando John l'inglese ha fatto quella 'sfuriata' sui suoi acciacchi inserendo un casino di 'fucking' nel suo racconto, usiamo questo termine ormai per ogni cosa imitando John e il suo fervore nel racconto.
    Si perché dormiremo in un camping, in una grande tenda riservata a noi 5; un altra mia prima volta nel cammino.
    Arrivati a destinazione eseguiamo tutte le operazioni che un pellegrino deve compiere: lavare se stesso e i vestiti, pianificare il giorno seguente e cercare di riposare il più possibile. Al ristorante, aspettando di cenare, osservo Megan disegnare e sono totalmente impressionato della sua concentrazione. Il suo sguardo osserva veloce l'ambiente circostante e la sua mano riporta con piccoli e sicuri tratti tutto sulla carta. Questa è arte per me, e non quelle atrocità del Guggenheim. La cena al ristorante del camping è qualcosa di memorabile, ridiamo e scherziamo come se non ci fosse un domani e non ci facciamo problemi se esageriamo nei toni; e così che il mio 'triple putan' (riferito al viaggio in nuova Caledonia di Lucille per un mese) risuona spontaneamente dentro al locale. Ormai siamo un gruppo abbastanza affiatato,anche se siamo persone completamente diverse, un dream team che ha imparato a conoscersi bene e completiamo l'uno i pensieri e le battute dell'altro, ma so che questo non è destinato a durare nel tempo.
    In particolare vogliamo bene a Matthew( da noi ribattezzato Matteo) che ogni sera si trasforma grazie al potere di pochi bicchieri di birra.
    È qualcosa di quasi ineffabile spiegare le movenze, la gestualità e la cultura di quest' uomo ed io non ho le capacità narrative per farlo.
    Ricordo una frase che ha detto che tradotta suona più o meno così: 'non sento il bisogno di scattare sempre foto, ormai ho interiorizzato il paesaggio e mi sento parte di esso'.
    Ok questo è troppo filosofico anche per me, ma adoro il suo modo di fare e posso imparare qualcosa da lui anche se è più giovane.
    Tornando in camera, Ale e Matthew sono i primi a dormire, mentre Lucille e Megan stanno aggiornando i loro diari ed io ricevo un messaggio da Celestina che finalmente, dopo quattro anni, è arrivata a Santiago.
    Questo mi commuove e mi fa rivivere il periodo passato insieme, ormai così lontano nel tempo.
    Mentre aspetto che il telefono si carichi succede qualcosa di strano; un 'epifania' o una 'serendipity' ( come va di moda chiamarla adesso) si abbatte su di me e mi travolge e mi stravolge come un fiume in piena.
    Osservo Megan che scrive seduta nel silenzio della tenda appena illuminata, mentre vola rapida su quelle pagine col suo flusso di coscienza e all'improvviso capisco cosa voglio dalla vita. Un'esistenza semplice, e non importa se in giro per il mondo in tenda o in una piccola e accogliente casa, con mia moglie che scrive concentrata in veranda ed io che la osservo sfiorandola appena.
    Costa così poco la felicità?
    Probabilmente non è lo stesso per ogni persona, se tutti siamo sempre insoddisfatti e vogliamo sempre di più.
    E nella mia mente si fa largo un' altra domanda: se in appena una settimana noi abbiamo capito il valore di Megan, come fa una donna così intelligente e piena di talento ad essere nella sua vita da sola?
    È una scelta o solo sfortuna?
    In ogni caso 'what a fucking beautiful day'.

    PS: E voglio spezzare una lancia a favore dei miei amici che hanno avuto il coraggio di ordinare una pizza qua in Spagna.
    Questo cammino è solo per gente con il 'braveheart'.
    D'altronde camminiamo con una persona che di cognome va Wallace 🇪🇦🇬🇸🤭🤭🤭
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