Honeymoon

September 2018
New York City & Easter Wonders Tour Read more
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  • Day 1

    JFK International Airport

    September 10, 2018 in the United States ⋅ 🌧 17 °C

    JUST LANDED!!!

    Il jet lag si fa sentire... oltretutto stamattina, per arrivare in tempo a Malpensa, la sveglia è stata alle 5:45. L'imbarco dei bagagli è filato liscio nonostante la mia solita ansia (Matt invece era calmissimo...). Dopo la passeggiata tra le boutique di Gucci e Boggi - nella zona pre-gate da cui siamo abituati a passare per i voli europei ci sono altri standard - siamo arrivati finalmente al gate. E come due giargiana... eravamo i primi!!!

    Il volo è stato di nove ore e Matt aveva l'ansia di non reggelre; per fortuna anche l'economy class di Alitalia dà in dotazione cuscino, copertina - cosa moooooolto carina visto il freddo - e pranzo e merenda (non male - ndMatt). Quindi tra qualche dormita, varie pause cibo e qualche partita a scacchi e a dama cinese contro il computer il tempo è passato. C'era anche una bella selezione di film!
    Io ho guardato "Zootropolis", molto carino e a tema, e "Wreck-it Ralph!" (che invece pensavo meglio). Matt ha visto "Made in Italy" di Ligabue, che ha trovato carino ma un po' pesante, uno dei suoi classiconi - "Ocean's Eleven" - e il culturalissimo "The Simpsons - il film", che anche se forse non è molto culturale è sempre molto carino.

    Ed ora eccoci qui a New York.
    Abbiamo passato in tempi record i controlli all'Immigration del JFK e ora attendiamo il transfert che ci porterà nel cuore di Manhattan, in mezzo ai grattacieli!
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  • Day 1

    RIU Plaza New York Times Square

    September 10, 2018 in the United States ⋅ 🌧 16 °C

    Camera deluxe, letto king size, spumante e calice in onore del matrimonio... e una vista pazzesca dalla parete di vetro del ventottesimo piano. Ecco cosa ci accoglie quando scendiamo dal transfert e arriviamo nella nostra stanza d'albergo. Sembra di essere in un sogno, a volte mi chiedo se tutto questo sia vero, se siamo davvero qui, davvero a New York!

    Io e Matt ci concediamo un solo attimo di respiro, ma quasi subito decidiamo di uscire per non cadere preda del sonno: qui sono quasi le 19:00 ma per noi è praticamente l'una di notte. Prima ho notato che di fronte all'hotel c'è un Pret-à-manger (catena di fast-food di buona qualità scoperta grazie alla Lory a Londra... ho il sospetto che qui sarà il nostro porto sicuro in caso di fame!) e penso ci fermeremo lì per mangiare un panino, visto che sta piovendo molto forte...
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  • Day 1

    Times Square

    September 10, 2018 in the United States ⋅ 🌧 16 °C

    Usciamo da Pret-à-manger, con la pancia piena e la testa pesante per la stanchezza. Fuori piove forte, ma nessuno dei due vuole tornare in albergo.
    «Da che parte andiamo?» chiede Matt.
    «Seguiamo la luce...», dico io indicando il riverbero in fondo alla via.

    E lì, a soli 300m dall'albergo, inaspettatamente si apre davanti a noi TIMES SQUARE.
    In tutta la sua bellezza, in tutta la sua appariscente meraviglia di cartelloni, insegne, neon e led. C'è la scalinata rossa, la statua di George Cohan, la palla stroboscopica che scintilla sul 2018, ci sono enormi cartelloni pubblicitari dei musical di Broadway... è tutto vero e reale! Rimango senza parole, con la sensazione che gli occhi non siano abbastanza grandi per vedere tutto, con la sensazione che la mente non sarà mai capace di imprimersi abbastanza nella memoria tutto questo. Sono qui, siamo qui. Siamo qui davvero!
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  • Day 2

    Battery Park

    September 11, 2018 in the United States ⋅ ☁️ 22 °C

    La giornata è iniziata con una SANISSIMA colazione tipicamente americana (grazie alla quale siamo riusciti ad arrivare fino a qui ndMatt):

    Matt ha mangiato uova strapazzate, una salsiccetta, un hamburgerino di pollo, bacon, prosciutto crudo, prosciutto affumicato, formaggio e due waffles con marmellata.
    Io mi sono contenuta - relativamente! - e ho mangiato pane, burro e marmellata d'uva, frutta varia e ho sperimentato per la prima volta il burro di arachidi. Mi duole ammetterlo, ma per me è no! Troppo dolciastro e appiccicoso... decisamente non è nelle mie corde!

    Stamattina abbiamo deciso di esplorare Manhattan a piedi, dirigendosi dal theatre district al memoriale delle Torri Gemelle. D'altronde, cos'altro si può fare l'11 settembre a New York?

    Abbiamo camminato lungo Avenue Des Americas in mezzo a bellissimi grattacieli, abbiamo superato Bryant Park e Washington Park con il suo arco e i suoi personaggi stravaganti. E se il tuo matrimonio è stato tutto a tema Lego, se lungo la strada incontri un Lego Store non puoi non fermarti... nemmeno se sei a New York City sulla 5th avenue!

    Siamo passati da Wall Street, piena di gente superseria mescolata ai turisti e abbiamo raggiunto Battery Park, l'estremità verde di Manhattan da cui partono i battelli per la Statua della Libertà. Il parchetto qui è carinissimo, verde e ben curato, pieno di adorabili uccellini e scoiattoli! Proprio il posto ideale per una piccola sosta dopo una lunga camminata!

    Starbucks sarà la nostra salvezza, oggi pomeriggio: un bagel e un po' d'acqua fresca ci permetteranno di continuare il giro, visto che ora torneremo indietro verso il 9/11 memorial...
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  • Day 2

    Ground Zero

    September 11, 2018 in the United States ⋅ ☁️ 22 °C

    Fino alle 15 il memoriale era chiuso al pubblico per permettere ai parenti di celebrare questa giornata senza l'assalto dei turisti. Noi ci siamo mescolati alla gente radunata attorno alle vasche ma con grande timidezza. Non è un posto qualunque e non è un giorno qualunque... è impossibile descrivere come ci si sente in questo posto.
    Le vasche, che sorgono esattamente dove si trovavano le Torri Gemelle diciassette anni fa, sono immense e suggestive da morire. Il rumore dell'acqua che scende al centro delle vasche non è forte, ma copre qualunque altro suono, tanto che sebbene il memoriale sia pieno di gente sembra che ci sia assoluto silenzio.
    È tutto pieno di fiori e bandierine, ma regnano una compostezza e una sobrietà - anche nel dolore - che non ti aspetti dallo stesso popolo che ha costruito Las Vegas e Times Square.

    Proprio accanto a Ground Zero c'è la caserma 343 dei vigili del fuoco che ha perso tutti i ragazzi che erano in servizio quella mattina. Stamattina abbiamo incrociato un'alzabandiera in onore dei caduti e regnava un assoluto silenzio. Erano in silenzio i vigili del fuoco, in alta uniforme, ed era in silenzio la folla che assisteva, composta da newyorkesi e da turisti. Quel silenzio e quella calma, la misuratezza dei gesti e la completa assenza di spettacolarità hanno reso tutto ancora più toccante.
    Ci siamo sentiti così tanto coinvolti dalla situazione che anche noi abbiamo comprato due piccole bandiere a stelle e strisce per omaggiare due vigili del fuoco tra i First Responders di quel giorno.

    Essere stati qui oggi ci ha permesso di respirare la realtà di un giorno che abbiamo vissuto anche noi in prima persona (forse l'unico evento storico degno di questo nome che io e Matt possiamo ricordare) e di farcene intuire la grandezza e la devastazione.
    Il silenzio, rotto solo dallo scroscio dell'acqua. Il buco nero dove l'acqua precipita senza fondo. I nomi delle vittime incisi nel bronzo. Le persone che si avvicinano e sfiorano i nomi, lasciano un fiore, fanno un segno di croce, si asciugano gli occhi.
    Davanti all'elenco lunghissimo dei vigili del fuoco che hanno perso la vita quel giorno ci si rende conto che gli eroi esistono ancora.

    ・ 9/11 - NYC DO NOT FORGET ・
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  • Day 2

    Bare Burger

    September 11, 2018 in the United States ⋅ ☁️ 22 °C

    Per tornare in albergo dal Memoriale abbiamo avuto la brillante idea di prendere la metropolitana, in modo da non dover rifare a piedi i 7km che abbiamo percorso stamattina.
    Ebbene, il verdetto è stato... mai più! Tutto il contorno urlava "bentornati a casa": caldo soffocante, odore di chiuso e di freni, una calca pazzesca e tanta sporcizia. Sembrava Milano, se non fosse che al posto di 4 linee ce ne sono più di 30!

    Per la cena oggi avevamo voglia di qualcosa di veramente newyorkese, quindi ci siamo fatti consigliare dalla ragazza alla reception. Questo locale in cui ci ha indirizzati, a pochi isolati dall'albergo, non è davvero affatto male! Io ho preso un panino pollo, guacamole, germogli di soia e basilico, Matt si è composto un panino fai-da-te con carne di bufalo, bacon e spinacino... il tutto innaffiato da un litro di birra, perchè a quanto pare non ne hanno una versione più piccola! 😅
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  • Day 3

    New York Public Library

    September 12, 2018 in the United States ⋅ 🌫 22 °C

    La giornata inizia - dopo un'altra cicciosa colazione americana - con una simpatica gita da B&H per comprare un obiettivo per la Canon di Matt. Il negozio è davvero gigante, proprio come dicono le guide: due piani pieni di qualunque tipo di attrezzatura tecnologica, gestito da dei caratteristici ebrei ortodossi rigorosamente con barba e riccioloni sulle orecchie.
    La contrattazione con uno dei commessi, nonostante qualche difficoltà con la lingua, ha portato all'acquisto di un obiettivo Sigma 17-70 super scontato.
    Tutti contenti del nostro acquisto usciamo, ci avviamo verso il centro della città... ma due isolati dopo ci accorgiamo che - OPS! - l'obiettivo è per la Nikon!!!
    Morale: nuova gita da B&H per il cambio, con conseguente nuovo sfoggio di inglese da parte di Matt (che se l'è cavata davvero niente male, bisogna ammetterlo).

    Con il nuovo obiettivo Matt può finalmente rendere bene l'idea di come si guarda New York.
    Lui che ama il teleobiettivo e i dettagli si deve decisamente arrendere al grandangolo! In più la luminosità di questa nuova lente gli torna molto utile nella nostra tappa della mattinata: la biblioteca pubblica di New York!

    Bellissima, molto antica e classica, piena di marmi, affreschi e librerie di legno, è uno dei posti che dovevo assolutamente visitare qui a NYC. A dire la verità sembra quasi fuori posto tra queste strade ultramoderne! Purtroppo la sala dove i ragazzi studiano è aperta al pubblico solo per un piccolo spazio: mi sarebbe piaciuto potermi sedere ad uno di quei lunghi tavoli con le lampade di ottone per sentirmi un po' un'universitaria di Manhattan e non una turista! Però, sebbene mi sia dovuta accontentare di una capatina e di una occhiata a tutta quella meraviglia, ne è davvero valsa la pena!
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  • Day 3

    Uptown Manhattan

    September 12, 2018 in the United States ⋅ ☁️ 23 °C

    Per puro caso ci siamo fatti agganciare da una delle mille persone che rincorrono i turisti per vedere i biglietti dei Sightseeing Bus e ci siamo fatti convincere (per la verità IO mi sono fatta convincere, Matt era già convinto prima ancora di essere agganciato...) a comprare un abbonamento all-inclusive per cinque giorni. Vista la brutta esperienza di ieri con la metropolitana abbiamo deciso che sarà il nostro "mezzo pubblico". In più il pacchetto comprende anche una minicrociera e il noleggio delle biciclette a Central Park.

    Abbiamo iniziato l'esplorazione in bus turistico con un buon tour di Uptown Manhattan, tra Central Park e palazzoni, il quartiere di Harlem, la Columbia University e il Musem Mile con il famoso Guggenheim Musem. È bello avere una guida in italiano che ti svela le curiosità del luogo! Da qui sopra ci si gode una splendida vista di New York e della gente che la vive, ferma ai semafori, che compra un hot-dog ai baracchini dello street food (dalle dubbissime condizioni igieniche) o che sta semplicemente seduta alle pensiline degli autobus.

    Viaggiando ci siamo resi che ogni angolo di New York ci fa venire in mente un film o un telefilm. E non solo gli enormi camion dei vigili del fuoco... ci fanno questo effetto perfino le scale antincendio sulle facciate dei palazzi!

    Dopo questi primi due giorni a NYC possiamo iniziare a mettere insieme qualche pensiero.

    ✴ Per prima cosa qui è tutto... oversize! Macchine, strade, palazzi... questi americani hanno la fissa con le dimensioni! Anche gli hamburger e le fette di torta sono grandi il doppio delle nostre!

    ✴ È una città di contrasti: palazzoni in vetro e acciaio svettano accanto a vecchi edifici fatiscenti, businessman ingiacchettati si fermano a bere il caffè vicino a homeless sdraiati sui cartoni... A me piace dire che 'New York è il mondo': qui c'è davvero tutto, tutto quello che c'è nel mondo in qualche modo è arrivato e ha messo radici, almeno per un pezzettino, in questa città. E allo stesso tempo New York è americana dentro, almeno a giudicare dal patriottismo che tutti, yankees e non, sfoggiano con orgoglio con bandiere a stelle e strisce.

    ✴ Tutti hanno negli occhi New York: alcuni scorci, alcuni posti, le inquadrature iconiche di alcuni quartieri... ma dagli schermi è difficile fare passare gli odori. Ad ogni isolato e ad ogni incrocio, ad ogni svolta e porta che si apre vieni investito da odore di pollo fritto e carne alla piastra, odore di cipolla e di kebab, profumo di caffè che esce dagli Starbucks, l'odore caldo e nauseante della metropolitana che si solleva dai tombini... New York ha un suo odore, un misto di odori - non sempre gradevoli - che sono decisamente la prima cosa che noti quando arrivi qui, forse perchè è quella che ti aspetti di meno!
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  • Day 3

    Theatre District

    September 12, 2018 in the United States ⋅ 🌧 23 °C

    Alle 16, finalmente, va in scena il tanto atteso (da me) Broadway Walking Tour.
    Non vedevo l'ora di immergermi anima e corpo in questa parte di New York fatta di riflettori, musica e applausi. Adoro i musical da sempre e non c'è posto al mondo che rappresentino questo mondo meglio di Broadway, nome dato per estensione al theatre district, tagliato a metà da questa via.

    La nostra guida si chiama Eric, è un direttore artistico di Broadway e del West End di Londra e ci racconta un sacco di curiosità e notizie carine sui teatri di New York, raccontandoci qualcosa anche dei musical più noti che non sono diventati ancora classiconi superfamosi come "Il fantasma dell'opera". In particolare ci consiglia di andare a vedere "Waitress" perchè è scritto da una regista donna, cosa molto rara, oppure "Come From Away", ambientato nei giorni successivi all'11 settembre, o anche "Hamilton", che si preannuncia come un prossimo grande successo.

    Ci racconta la storia di Times Square, che si chiamava Long Acre Square, ospitava scuderie ed era frequentata da gente pessima (tanto che il quartiere che sorge alle spalle del theatre district si chiama ancora hell's kitchen!) prima che iniziassero a costruirci teatri. Ci spiega perchè a teatro si dice "break a leg" - Glee insegna!!! - con tre storielle una più curiosa dell'altra, ci spiega la differenza tra hit e success e tra flop e unsuccess (hit/flop riguardano la risposta del pubblico, success/unsuccess riguarda la capacità del regista di passare il suo messaggio agli ascoltatori!) e poi ci concede una chicca: ci svela i tre metodi migliori per risparmiare sugli spettacoli di Broadway.
    Li appunto perchè sono sempre utili: TKTS sotto la scala rossa, il sito di TodayTickets (ma vale solo per gli spettacoli del giorno dopo), prenotare al botteghino un posto VIP a nome di un altro, disdirlo poco prima dello spettacolo... e poi presentarsi all'ultimo chiedendo se è rimasto qualche posto disponibile!

    Eric ha una passione incredibile, si vede che adora questo ambiente e che gli piace parlarne. Ha qualcosa di teatrale anche lui nel suo modo di spiegare, anche se il suo posto non è su un palcoscenico ma dietro le quinte.

    Questa visita non ha fatto che rafforzare il mio amore per i musical... e non vedo l'ora che sia dopodomani per potermi finalmente sedere su una poltroncina del Gershwin Theatre e godermi per la prima volta "Wicked" a Broadway! ⭐️
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  • Day 4

    Little Italy & Chinatown

    September 13, 2018 in the United States ⋅ ☁️ 21 °C

    Stamattina presto abbiamo preso il TopView alla fermata proprio sotto il nostro albergo per fare il Downtown Tour e guardare la parte di Manhattan che non abbiamo visto negli scorsi giorni. Siamo scesi con grande scetticismo alla fermata Chinatown - Little Italy per visitare questo quartiere. Ci sembrava una tappa obbligata che non ci potevamo perdere, ma non ci sembrava proprio niente di che: era tutto esattamente uguale al resto di Manhattan, niente bandierine tricolori alle pareti o pizzerie napoletane con pizzaiolo in canottiera sulla porta...
    Inaspettatamente però, all'improvviso e proprio mentre pensiamo di aver bypassato Little Italy per perderci a Chinatown... ci ritroviamo in mezzo ai festeggiamenti per San Gennaro! È proprio vero che a NYC svolti un angolo e ti ritrovi dall'altra parte del mondo! E finalmente c'è il tripudio di tricolori, scritte 'pizza food' sulle bancarelle e una profusione di cannoli e immaginette del Santo in ogni dove!

    Leggendo sulla guida scopriamo anche che in effetti Little Italy non esiste davvero più: gli italiani di New York si sono quasi tutti trasferiti nella più tranquilla Brooklyn e Chinatown si è espansa inglobando quasi tutte le vie del quartiere italiano.

    Chinatown invece è esattamente come ce la si aspetta: sembra tutta un'enorme negozio di cineserie, altrettando incomprensibile, polverosa e tutta ammonticchiata. Non solo la merce esposta nelle vetrine ma anche il quartiere stesso, i palazzi e le insegne!
    Ed è qui che Matt vede il suo primo funerale cinese.
    È proprio vero che qui puoi trovare ciò che altrove non vedresti mai... l'ho già detto ma mi ripeto: New York è il mondo!
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