Armenia
Dzoragyugh

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Travelers at this place
    • Day 1

      Parajanov museum and downtown

      May 22, 2022 in Armenia ⋅ ☀️ 14 °C

      In the afternoon, we went to the house museum of a famous Armenian movie director, Sergei Parajanov. We had an amazing tour guide who told us his incredible life story of “the world’s most free person who had the misfortune of living in the least free country, USSR”. Parajanov was a dissident, and his house is full of his collage art. We then had a great dinner in Lavash and watched the musical fountain.Read more

    • Day 3

      Il tour per la capitale continua

      August 14, 2023 in Armenia ⋅ ☀️ 29 °C

      Usciamo di casa e ci dirigiamo verso la stazione degli autobus perché oggi vogliamo spostarci verso ovest e visitare la Santa Sede di Echmiadzin, che corrisponde al nostro Vaticano per la Chiesa armena. Scegliamo di utilizzare i mezzi pubblici per immergerci nella cultura locale, infatti siamo gli unici turisti e quando saliamo provochiamo i sorrisi delle signore del posto.
      Nel pomeriggio torniamo in centro sempre su un autobus super affollato e senza aria condizionata. Molto provati dal viaggio ci dirigiamo verso il mercato e poi facciamo una visita alla cattedrale della città.
      Intorno alle 18 ci dividiamo: Sandro e Francy optano per un massaggio thai, mentre gli altri preferiscono fare uno spuntino a base di kebab e infilarsi in un locale a fare aperitivo. Questa sera non ci lasciamo trasportare dall’aperitivo e andiamo a cena in un bellissimo ristorante immerso in un giardino, qui finalmente ci gustiamo un’ottima cena armena dall’antipasto al dolce per la modica cifra di 18€ a testa.
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    • Day 7

      Ritorno a Yerevan

      August 18, 2023 in Armenia ⋅ ⛅ 25 °C

      Dopo una bella dormita e un tè caldo in ostello, andiamo in stazione a prendere il treno per Yerevan. Paghiamo circa tre euro a testa per un viaggio di tre ore su un treno vecchio e lento, è però sempre molto interessante prendere i mezzi di trasporto che usa la gente del posto.
      Arriviamo a destinazione intorno alle 11 e andiamo verso l’hotel, che ci dovrà ospitare per l’ultima notte, a lasciare gli zaini. Quando arriviamo non c’è nessuno, quindi chiediamo alla signora delle pulizie, che chiama l’host. Poco dopo arriva e ci rendiamo conto che è la stessa persona che poco prima era entrata nella hall e senza dire nulla se ne era andata.
      A questo punto tramite Google traduttore vocale ci accoglie e ci fa vedere una delle due stanze per posare i bagagli.
      Fino a qui tutto abbastanza normale, ma ora arriva il bello. Infatti, dice che ci deve parlare di “una questione delicata” e torniamo nella hall. Sempre tramite il traduttore vocale, ci comunica che il prezzo delle camere riportato su Booking è sbagliato, così ci chiede un supplemento di 4000 dram e che il nuovo prezzo è comunque inferiore al valore della camera, a detta sua. Qui cominciamo ad insospettirci e gli diciamo che se c’è un problema sul prezzo dovrebbe contattare Booking e non coinvolgere noi. Lui non ha alcuna intenzione di avvisare Booking e quindi lo chiamiamo noi, ovviamente con molta difficoltà visto che possiamo solamente utilizzare il Wi-Fi dell’hotel. Appena riportiamo la situazione, Booking contatta la struttura e il cellulare dell’host inizia a squillare, ma lui non fa cenno di rispondere. A questo punto l’host ci caccia dicendo di “risolvere i nostri problemi altrove”.
      Ancora una volta tutto è bene quel che finisce bene, infatti Booking ci procura un nuovo hotel dove troviamo un personale molto cordiale e disponibile.
      Nel pomeriggio andiamo alla Ararat factory: azienda che produce il miglior cognac dell’Armenia, vorremmo fare un tour e una degustazione ma purtroppo non c’è disponibilità. Non sembra proprio una delle nostre giornate più fortunate e, mentre torniamo in centro verso la Cascata (scalinata nel centro della città che avevamo già visitato) per goderci il tramonto sulla città dall’alto, il cielo si fa scuro, la città cambia colore e inizia a soffiare un forte vento che alza molta sabbia. L’atmosfera è sicuramente affasciante, ma è impossibile stare all’aperto, così ci rifugiamo in un bar aspettando che il tempo cambi. Finalmente, dopo un’oretta riusciamo a salire sulla scalinata e goderci il panorama. Concludiamo la giornata andando sul sicuro e ci gustiamo una cena al nostro Food Corner di fiducia.
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    You might also know this place by the following names:

    Dzoragyugh

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