Iceland
Mýrahreppur

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Travelers at this place
    • Day 62

      Es gibt sie noch: Sonne und Eis

      May 30 in Iceland ⋅ ☀️ 9 °C

      Es heißt, man soll bei seiner Reiseplanung das Wetter berücksichtigen, da eben jenes sehr variieren kann in den verschiedenen Teilen der Insel. Was macht man aber, wenn die Vorhersage vom Abend das genaue Gegenteil von der am nächsten Morgen ist!?
      Der Himmel scheint auch erstmal Regen anzukündigen und entscheidet sich dann doch anders.

      Heute geht es also mit Sonne auf dem Tank weiter und wir haben 250 km vor uns. Gerade im Osten des Landes windet sich die Ringstraße an der Küste entlang und uns ist auch bald klar warum. Berge und Meer treffen hier auf beeindruckende Weise aufeinander. Man möchte eigentlich ständig anhalten, da sich hinter jeder Kurve oder Bergkuppe neue Ausblicke eröffnen.

      Wir sehen...
      ...schwarzgraue Strände, die auf das tiefblaue Meer treffen.
      ...dunkle Gesteinsformationen, die mit leuchtend grünem Moos bedeckt sind.
      ...unendlich hohe Geröllwände.
      ...spitze Gipfel, die mit ihren scharfen Kanten am Himmel kratzen.
      ...Rentiere, die an der Küste in der Sonne sitzen.
      ...Schafe, viele viele Schafe.
      ... eine unglaubliche Farbvielfalt.
      ... einige versteinerte Trolle (sie verwandeln sich auf ewig zu Stein, wenn sie mit dem Tageslicht in Berührung kommen).
      ... weite Grasebenen, umrahmt von schneebedeckten Bergen und sich windende Fjorde.

      Die Fahrt ist dabei ein Abenteuer für sich. Nur selten gibt es Leitplanken und allzu oft regt der Höhenunterschied von Straße zum Graben die Phantasie an. Zum Glück ist nicht viel los in den Weiten der Insel!

      Unser Ziel ist der Vatnajökull, der größte Gletscher Islands und Europas. Seine Gletscherzungen reichen bis ins Tal und haben hier wieder eine vollkommen andere Landschaft hinterlassen.
      Wir haben uns eine Wanderung vorgenommen, die uns zu einer dieser Gletscherzungen führt. Da die Fahrt zum Startpunkt der Tour doch länger dauert als gedacht, wandern wir erst am frühen Abend los. Die langen Tage hier geben uns ganz neue Freiheiten in der Planung und ermöglichen es, an so tollen Plätzen fast allein zu sein.

      Wir wandern also durch die weite blassgrüne Landschaft und erinnern uns an Begriffe wie Moräne und Urstromtal. Überall liegen große Steine, die das Eis in die Ebenen befördert hat. Wiederum zeugen die Schleifspuren auf flachen Steinplatten von den Kräften, die hier wirkten.
      Die Gletscherzunge kündigt sich also schon lange an, bevor wir sie hinter der Endmoräne (oder einem großen Schotterhaufen) entdecken. Ganz schön beeindruckend, was wir hier zu sehen bekommen - umso mehr, wenn man sich vorstellt, wie viel Eis wir nicht sehen können... auch wenn natürlich ein Rückgang des Gletschers zu verzeichnen ist.
      Der Rückweg führt uns auf schmalen Pfaden auf halber Höhe über dem Gletscherfluss am Steilufer entlang. Am Ende der Tour begrüßen uns natürlich wieder die Schafe mit ihren springenden Lämmern, von denen es hier anscheinend mehr gibt als Menschen.
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    • Day 3

      Vatnajökull

      April 24 in Iceland ⋅ ⛅ 7 °C

      Ci svegliamo di buon ora. Colazione rapida nel ristorante dell’hotel, fatte le valigie e partiamo sempre direzione est. Abbiamo un’ora di tempo per arrivare al meeting point con la nostra guida e fortunatamente nella ring road alle otto del mattino non c’è nessuno. Ci incontriamo con Andrew di Heading North, una compagnia locale che organizza escursioni private sul ghiacciaio. Abbiamo preferito spendere qualche euro in più per un’esperienza più autentica possibile (top Lorenz) e già dal mezzo con cui Andrew ci è venuto a prendere, sapevamo che lo sarebbe stata di certo.
      Ci facciamo portare in mezzo al nulla, parcheggiando dopo mezz’ora in quello che si vedeva essere il letto del ghiacciaio fino a trent’anni fa. Ci siamo così equipaggiati di imbraghi, caschi, ramponi e picozze e abbiamo cominciato una bellissima camminata di mezz’ora nella tundra per avvicinarci al ghiacciaio. Il paesaggio attorno a noi, man mano che ci avviciniamo, diventa sempre più lunare. Siamo solo noi, con chilometri di nulla attorno.
      Due scalette e una corda più avanti ci approcciamo finalmente ad una delle tante lingue del Vatnajökull. Indossiamo caschetto e ramponi e cominciamo a risalire il ghiaccio. Una sensazione incredibile: abbiamo camminato tante volte sulla neve in montagna ma arrampicarsi sulla superficie di ghiaccio cristallizzato ci proietta direttamente sul pianeta di Interstellar, dove Matthew McConaughey va a salvare Matt Damon. Andrew ci conferma che quello è proprio il ghiacciaio dove hanno girato il film, ma un paio di lingue più a ovest. Camminiamo per due ore sul ghiaccio, scoprendo buchi enormi scavati dall’acqua in pochissimi giorni, rivelando strati di cenere vulcanica che Andrew ci racconta essere stata datata ad un’eruzione avvenuta trecento anni fa. Il ghiaccio, che in diverse angolazioni prende un colore blu intenso, sembra tinto di inchiostro. Rimango ossessionato dai colori di questa magia.
      Ci fermiamo più in alto a pranzare, anche se si sarebbe potuta risalire la lingua del ghiacciaio per giorni. Continuiamo a rimanere estasiati dal panorama e un panino al formaggio e hummus acquista tutto un altro sapore in questo posto.
      Dopo aver fatto volare i droni e scattato foto senza senso, riprendiamo la salita per qualche altra decina di metri. Prima di cominciare la discesa però, Andrew ci fa scoprire una grotta di ghiaccio scoperta un paio di settimane prima. Letteralmente un buco blu del diametro di quattro/cinque metri. Camminarci dentro è stato qualcosa di surreale: pareti di ghiaccio lisce, trasparenti, con le bolle d’aria ancora intrappolate. Uno spettacolo impagabile che Andrew ci spiega sarà così ancora per pochi giorni, dopodiché si scioglierà.

      Ridiscendiamo il ghiacciaio carichi ed ancora esterrefatti per l’esperienza vissuta. Tanto che la camminata di ritorno per l’auto la passiamo quasi in silenzio, godendoci la pace della valle, interrotta dal fragore delle cascate.

      Da programma saremmo dovuti tornare un po’ sui nostri passi per vedere la diamond beach con il tramonto, ma la giornata di sole e vento ci ha completamente sfiniti. Così scegliamo di proseguire verso Höfn, fare la spesa al supermercato del villaggio e rintanarci nel cabin appena fuori: una casetta nera, in legno dentro e fuori, con una cucina moderna e dei letti spaziali.

      Mangiamo riso con verdure e polpette vegetariane. Beviamo birra islandese e crolliamo presto.
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    • Day 5

      Trail zum Vatnajökull

      July 12 in Iceland ⋅ ☀️ 11 °C

      Heute habe ich einen Trail zu einem Ausläufer des Vatnajökull Gletschers gemacht. Der Trail ist nur über F-Roads erreichbar. Also nur mit 4x4. Ich war absolut alleine. Der Anfang des Trails befindet sich in der Nähe eines Campingplatzes.

      Dann auf dem Trail war es so still, dass man seinen eigenen Herzschlag hören konnte. Kein Wind, schönstes Wetter und ab und zu ein blökendes Schaf in der Ferne. Ich weiss nicht, wo ich in dieser lauten Welt dies zuletzt so erfahren habe.
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    You might also know this place by the following names:

    Mýrahreppur, Myrahreppur

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