Fosso dell’ Orientina

La tarantella è sempre quella, e ormai l'abbiamo capita: sali e scendi e paesini arroccati tra i boschi, su ogni capocchia di collina. Dall'altopiano, baciamo il confine laziale, svalichiamo, trasportati dal vento e dall'amore che ne suona la sinfonia. Lc trova un rifugio in un paese li vicino. "La casa dell'artista", appropriato.
Arriviamo da un bosco, due stretti tornanti e un rettilineo, che aprono le porte ad uno spettacolo suggestivo. Un intero paese, costruito con le rocce di quelle montagne, che si erge sotto ad un magnifico ed imponente acquedotto mediceo. Subito capiamo di essere arrivati all'apice del nostro viaggio nel cuore della Toscana. Una regione, il senso della vita, della pace, della caparbietà, tutto di fronte a noi.
Parcheggiato in un'altra provincia, raggiungo Lc carico come se fossi io il mulo, ci perdiamo, ritroviamo e finalmente posiamo tutto.
Ci accoglie un monolocale carino, ricco di manufatti e creatività.
Basso, i proprietari belli, lei l'artista.
Sciacquato il viaggio, usciamo a cena. Finiamo nel granaio ufficiale di un uomo, discutibile, ma ricco, dell'epoca medicea.
Ceniamo lontani dal mondo, senza internet, in un bunker medievale.
Splendido, da farfalle nello stomaco.
Passeggiamo e assaporiamo il passato. In ogni vicolo o scalino, profuma tutto di pici al ragu e amore. Il tempo non è piu una condizione qui, le persone non scendono a patti con la società, che bussa forte alla porta, e i rapporti tra gli esseri umani sono veri, sinceri.
A dimostrarlo un'attività che cattura la mia attenzione. Prodotti esposti, attività chiusa da circa 2 ore e un cartello con scritto, circa : servitevi pure, mettete i soldi nella cassetta.
Quasi come se non si fosse perso il valore della persona, l'importanza nel credere e fidarsi ciecamente della correttezza delle persone. Tra mille pensieri e vicoli meravigliosi, riempio la testa a Lc di nozioni e cazzate e ci dirigiamo a letto, pronti per un'altra giornata.Read more