Spain
Salbide

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Travelers at this place
    • Day 4

      Zarautz e La Fortuna Nella Sfortuna

      May 28, 2022 in Spain ⋅ ⛅ 19 °C

      "Ma il mare è come l'anima.
      Non fa silenzio mai. Nemmeno quando tutto tace"
      (Angelo De Pascalis)

      Oggi lasciamo San Sebastian abbastanza tardi, a causa di Alessandro che non è certo mattiniero. La sua teoria sugli orari è abbastanza particolare e ne condivido una buona parte.
      'Che senso ha svegliarsi alle 5 di mattina e arrivare a destinazione prima che gli albergue siano aperti, poi aprono e crolli appena tocchi il letto'; questo è il suo modo di pensare.
      Credo che se tu hai una prenotazione questo ragionamento abbia un senso ma se la tua scelta vira su un municipale o se preferisci non programmare niente (come farei io) tutto il castello creato va a cadere. In questa parte di cammino gli albergue sono veramente pochi, alcuni sono chiusi, altri limitati e altri ancora molto costosi. Per chi volesse fare business sarebbe un ottima idea aprire un bel albergue in questa parte del cammino del nord.
      Nella notte la nostra prenotazione è stata cancellata perché l'hospitalero spagnolo non abituato alla divisione anglofona delle ore in a.m e p.m pensava che il nostro orario di arrivo fossero le 3 di notte, invece delle 15 del pomeriggio, compromettendo in questo modo il nostro riposo.
      Fortunatamente il buon Gotzon, questo è il suo nome, ha fatto di tutto per recuperare e, anche se io adesso sto scrivendo da un materasso buttato a terra con il sacco a pelo come lenzuolo, la giornata è andata benissimo e l'ospitalità è stata ottima.
      Spesso da un imprevisto nasce qualcosa di inaspettatamente positivo.
      Ma andiamo con ordine.
      Lasciamo Donostia tardi e il primo tratto di cammino è la prima di alcune salite abbastanza ripide che mi sfiancano non poco, ma niente di paragonabile a ieri.
      E si sa che quando c'è una salita prima o poi ci sarà anche una discesa, ulteriori sollecitazioni per le nostre ginocchia.
      Oggi dobbiamo fare solo una ventina di km, quindi ci stiamo godendo il nostro tempo insieme parlando di tutto e di più.
      Io spesso mi limito ad ascoltare o a esprimere la mia opinione in merito agli argomenti e alle avventure degli altri, non avendone di mie da raccontare. La loro esperienza di vita mi colpisce sempre più, in particolare quella di Matthew, così giovane e già così esperto.
      Dopo aver passato qualche pascolo, piccole piantagioni di vigne, boschi abbastanza fitti e sentieri in discesa veramente rocciosi, irregolari e pericolosi, arriviamo ad un piccolo donativo 'ambulante' dove una comunità che vive in maniera non tradizionale ci offre da bere un mate (bevanda argentina) anch'esso alternativo perché servito freddo e miscelato con succo di mango.
      Sembrava gente semplice e di buon cuore, quel tipo di persone che hanno capito che si vive benissimo e felicemente anche con molto poco.
      Gandhi diceva 'quando si ha poco non si hanno più paure'; chissà se è questo il caso.
      Per questo la mia donazione per le nostre bevande è stata abbastanza cospicua, ho voluto premiare la semplicità.
      Continuiamo la nostra marcia e successivamente arriviamo ad Orio; ammetto che molto del tragitto di oggi non lo ricordo bene. É un po' come la Navarra del cammino francese; devi guardare sempre a terra per schivare i sassi e non hai modo per concentrarti al meglio sul panorama, a meno che tu non voglia prendere un autobus per Santiago seduta stante con una caviglia o un ginocchio gonfio. Quindi sassi più conversazione in altre lingue e l'attenzione al background va a farsi fottere.
      Ad Orio ci fermiamo per una breve pausa per mangiare qualche pintxos ( il mio era una vera e propria Tortiglia) e in seguito ripartiamo oltrepassando un ponte e costeggiando il bel canale che ci accompagna alla nostra destra. Parliamo un po' di tutto e specialmente del difficoltà che si incontrano in Italia, dove oggi non funziona nulla e sarebbe meglio per i giovani emigrare.
      Prima di arrivare a Zarautz ci fermiamo nella collina antistante, dove attraverso un piccolo belvedere, scorgiamo l'inizio della città con la sua bellissima spiaggia e un immenso campo da golf adiacente ad essa. Beh, deve essere davvero fortunato chi può permettersi di giocare in questo campo in riva all'oceano.
      Il rumore del mare è ovunque, spinto fin lassù dal forte vento che agita le onde; è un boato rilassante e continuo ma, allo stesso tempo, forte e deciso che permea l'aria intorno a noi.
      È un bel momento di contemplazione interrotto da Mario e Valentina che scendono dalla strada che abbiamo appena percorso. Si scambiano il numero con quel marpione di Alessandro, che ne sa una più del diavolo in quanto metodi tattici di approccio, e dopo essere entrati in città insieme a noi continuano nel loro cammino, dormiranno qualche km più avanti.
      Arrivati così a Zarautz conosciamo l'hospitalero Gotzon che ci porta, per riparare al disguido iniziale, a quella che credo sia casa sua dove affitta altre camere oltre quelle dell'ostello.
      20€ è il prezzo pagato per oggi e non mi lamento perché poteva andare molto peggio.
      Successivamente mentre faccio la doccia, i miei compagni fanno la spesa e in serata mangiamo un'ottima pasta all'amatriciana cucinata dal nostro Masterchef Alessandro (d'altronde è di Roma, se non la sa fare lui , chi altro ?)
      Tutto questo però dopo aver passato un oretta vicino alla bellissima spiaggia, piena di gente e di surfisti, bevendo io un buon caffè ed i miei compagni un ottima cerveza per rinfrescarsi. Qui racconto un po' di Tina ad Ale, e mi verrebbe da ridere perché lui continua a chiamarla romanescamente 'profumiera', anche se magari questa è una visione limitata delle situazione. Per Matthew la soluzione è sempre Tinder e non riesco a smettere di ridere anche per questo. Il ragazzo ha bisogno di qualche birra per sciogliersi.
      Dopo aver lavato i piatti, il mio unico contributo per la cena🤭 io e Matthew abbiamo preso posto per vedere la finale di Champions League tra Real Madrid e Liverpool, insieme a Gotzon e altri due ragazzi, Hamid dal Cile e Gabriel dall'Argentina che stanno girando il mondo e sono qui ad aiutare il propietario di casa nel lavoro in cambio di vitto e alloggio gratuito.
      Se mi avessero detto che, per una strana concatenazione di eventi, mi sarei ritrovato in una casa spagnola in cui non avevo mai messo piede con persone tutte di nazionalità diversa che non avevo mai visto prima a vedere la finale di Champions non ci avrei mai creduto.
      Da una piccola sfortuna, abbiamo vissuto una giornata memorabile nella sua semplicità che spero di ricordare per un bel po' di tempo.
      Sarà la magia del cammino che aiuta noi pellegrini.
      In ogni caso sono l'una di notte e ancora devo dormire; esagero nella scrittura. Domani sarà una lunga giornata.

      PS: ha vinto il Real Madrid, e Gotzon non mi sembra particolarmente contento.
      Anche lui, d'altronde, è Basco.
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    • Day 3

      Waschabend

      July 13, 2022 in Spain ⋅ ⛅ 22 °C

      Zu meiner Überraschung lichteten sich ein Pärchen in meinem Alter vor einem Gebäude gegenseitig ab. Ich bot spontan, ich würde sie sonst zusammen auf Zelluloid, hätt ich fast gesagt, bannen.

      Der Grund für das gegenseitige Ablichten war, dass das Gebäude im Hintergrund dem bekannten TV-Koch Karlos Arguiñano gehört. Eine Zelebrität in Spanien. Und ich verschwitzt und müde von der Wanderung…

      Anschliessen ein paar Impressionen und Wäschtag.
      Morgen nach Deba und da in die erste Pilgerpension. Mal sehen… Gute Nacht.
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    Salbide

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