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  • Day 29

    Lourenzá and 'Adios Fabi e Sandra'

    June 22, 2022 in Spain ⋅ 🌧 18 °C

    "Hay bruma en el sexto"
    (Antonio Orozco - Que me busquen por dentro)

    A Ribadeo dormo bene e la partenza è posticipata alle 7.30 per dare il tempo a Megan e Matt di fare colazione all'albergue. Salutiamo per sempre Elena e Giulio a cui non interessa arrivare a Santiago, e cammineranno per la costa in direzione di A Coruna. Elena inaspettatamente mi abbraccia forte ed io lo apprezzo tantissimo anche se, per sta volta, non mostro commozione.
    Spero di rivederla un giorno, ma si sa come vanno queste cose e dopo il cammino ognuno ha la propria vita a cui badare.
    Partiamo tutti tranne Matt che è ancora intento a cercare di finire le tortillas che la signora dell'albergue gli rifila senza pietà.
    Oggi mi sento tranquillo, abbastanza libero e le due dormite di ieri mi hanno fatto davvero bene per recuperare le energie.
    A volte basta soltanto fare un respiro profondo, vedere le cose come stanno e andare avanti mettendo un passo dietro l'altro.
    Le nuove energie mi danno linfa nuova e ne risente anche l'umore, oggi questo è il diario di un uomo senza drammi.
    Nessuna altalena di emozioni, nessun dispiacere e sopratutto nessuna aspettativa.
    Cammino un po' da solo, una buona parte con Chris e la parte finale con Alessandro.
    Megan è dietro con Blondie, il suo piccolo fratellino.
    Oggi il protagonista non sono io, ma la Galizia.
    Che piacere vederla di nuovo in tutto il suo splendore; non capisco chi non ama questa regione.
    Spazi verdi e aperti, colline a perdita d'occhio e anche gli eucalipti che vediamo sono più ariosi, più alti e meglio distribuiti.
    Che spettacolo per gli occhi, queste sono le strade in mezzo alla natura che voglio vedere.
    I quasi 30km di oggi non sono semplicissimi ma le modifiche allo zaino fatte da Axel, in fin dei conti, mi sono servite e le mie spalle ringraziano calorosamente.
    Arriviamo a Lourenzá intorno alle 15 e mentre gli altri mangiano io mi faccio la doccia e riposo un attimo.
    Quando esco per trovare un supermercato, vengo attirato da un piccolo negozio di oggettistica; mi faccio prendere la mano e compro 9 spille uguali per tutti i miei 'amici'.
    Fabi mi dice 'tu quieres mucho' ed io gli rispondo 'non preoccuparti non ti ho mica comprato una casa' e si sente qualche risata qua e là.
    Domani partiranno e questo mi rattrista molto, tutte le cose belle prima o poi finiscono.
    Usciamo per comprare le cose per la cena mentre la parte anglofona del nostro gruppo mangia nel pomeriggio un piatto vegetariano creato da Chris.
    Paga Fabi tutto quello che prendiamo per fare una carbonara, dopo una 'litigata' giocosa con Alessandro per pagare il conto.
    Esco per conto mio per scrivere un po' e vedere se la cittadina ha qualcosa da offrire ma ovviamente la risposta è negativa.
    Anche Megan fa lo stesso e la scorgo seduta davanti ad una chiesa intenta a scrivere il diario. Oggi la nostra amicizia è rimasta nel confine della 'cortesia' e non ci siamo scambiati nessuna parola.
    Allora la invito ad assaggiare la nostra pasta per quando sarà pronta ma il suo 'No thank you' con quel sorriso garbato che sa fare solo lei è la sua risposta.
    Io non sono Ale e non ho i suoi poteri persuasivi; 20 secondi di discussione con lui e lei decide di unirsi a noi per un assaggio.
    La preparazione della pasta non è stata semplice: fornello ad induzione, pentola troppo piccola per un kilo di pasta e troppa poca pancetta per una presentazione decente.
    Tuttavia il risultato è stato più che buono e tutti sono rimasti contenti, da Fabi a Megan a Blondie.
    Peccato che Sandra non ha potuto mangiare per un dolore allo stomaco che si porta dagli ultimi km di oggi.
    Eseguo un brindisi: ' A Fabi e Sandra la pareja mas hermosa de toda la espana' e lui mi risponde ' forse perché non ne hai conosciute molte'. Oggi siamo pochi, c'è meno alcol e meno confusione, e mi sto divertendo molto.
    Per niente al mondo mi perderei l'ultima cena con Fabi e Sandra.
    Litigo con Megan per lavare i piatti perché è sempre stato un mio compito ma lei in qualche modo vorrebbe sdebitarsi. 'Tu hai cucinato' mi dice.
    Le prendo i piatti dalle mani e gioco cercando di frappormi per non farle prendere gli altri rimasti in tavola.
    Ci sfioriamo casualmente e spero non si sia arrabbiata per questo; alla fine le dico 'solo per questa volta' e la faccio vincere mentre mi avvicino per asciugare. Mi dice qualcosa ma nella confusione della cucina a causa degli altri gruppi di pellegrini non capisco molto bene.
    Oggi mi dispensa più sorrisi, non perché vuole qualcosa o perché sia particolarmente ben disposta nei miei confronti, ma perché, credo io, le sia 'dispiaciuta' la mia mancanza di partecipazione di ieri sera e il mio umore sotto i piedi.
    Maledetto destino che ci ha creati così distanti.
    Restiamo ancora un poco per parlare con i nostri amici spagnoli che cercano ogni volta di riempirmi il bicchiere ma io li fermo dicendo 'se continuo a bere non so cosa potrei dire'.
    Meglio così ed tempo di andare tutti a letto perché domani ci aspetta una giornata altrettanto lunga, e recuperare le energie sta diventando sempre più complicato.

    PS: 'Tenemos que ayudarnos unos a otros' ci dice una signora commuovendosi parlando degli spagnoli e del periodo del Covid.
    Italia, hai solo da imparare.
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