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  • Day 32

    Miraz e 'The Two Door Riddle'

    June 25, 2022 in Spain ⋅ ⛅ 15 °C

    "Ti donerei i miei occhi
    perché tu possa vedere
    Il buio antico del mio cuore"
    (Fiorella Mannoia - Se solo mi guardassi)

    Oggi sveglia presto (almeno per i nostri standard), alle 5.45 tutti iniziano ad alzarsi e a fare rumore.
    Ci aspettano 34km ed è ufficialmente la giornata più lunga di tutto il nostro cammino.
    Bene, non mi resta che fare lo stesso e a malincuore lascio un altro bellissimo letto che non vedrò mai più.
    Sono in ritardo e mentre prendo il mio caffè gli altri decidono di partire su mio consiglio, io non ho fretta e per me loro possono andare.
    Solo Matt mi aspetta, più che altro perché è col telefono di Axel e sta sfruttando il WiFi. Il suo telefono lo ha abbandonato completamente e ora è preoccupato per il lavoro, i contatti che ha perso e ogni piccola grande cosa che ormai facciamo col cellulare.
    Siamo degli schiavi consapevoli.
    Quando partiamo teniamo un buon ritmo e passo tutta la prima parte del cammino insieme a lui.
    Gli chiedo come va il cammino e che sentimenti stia provando in questo momento. Mi dice che sta passando dei bei momenti e che in tutto quello che verrà dopo prenderà quello che potrà prendere. Non ha programmi fino a Novembre.
    Mi pone un indovinello famoso riguardante due porte, e la mia testa va in fumo perché è talmente difficile e interessante che non riesco a pensare ad altro. Non riesco a pensare al paesaggio; anche oggi i soliti boschi ci fanno compagnia in questo eterno verde ritorno che sembra non finire mai.
    Ho in testa solo l'enigma. Al primo bar ne parliamo anche con Chris e tutti gli altri, ma nessuno sembra trovare una soluzione.
    Chris e Matthew camminano insieme mentre io sono un po' più indietro cercando di raggiungerli, non ho voglia di sentire le confidenze di Erika a Megan riguardo relazioni e problemi di vario genere. Lei parla troppo forte, e con quell'accento inglese capisco meno del solito.
    Raggiungo i due compari che stanno ancora parlando dell'enigma e una cosa che dice Chris mi fa accendere la lampadina. Alla fine a fatica e con ragionamenti contorti riesco a risolvere l'indovinello e finalmente il mio cervello è libero.
    Abbiamo il pranzo in un bar ed io mangio un boccadillo di tortilla mentre i miei compagni vanno avanti a cerveza e pincho di pulpo gratis.
    Fuori piove, o meglio il tempo decide di non farci capire niente e inizia e smette in continuazione.
    Avrò messo e tolto l'impermeabile 5 o 6 volte.
    Considerando che la pioggia è in aumento tardiamo a ripartire, e Matthew e Lukas ci sfidano a biliardino: Ale è il mio compagno.
    Perdiamo miseramente e senza orgoglio 5 a 3 e le battute si sprecano.
    Quando ripartiamo seguiamo una lunga autostrada dove dovremmo trovare la pietra miliare con il km 100.
    Piccolo problema, la pietra non esiste, o meglio...segna 99.994 km da Santiago.
    'Lintelligenza' delle persone non smette mai di stupirmi.
    Dunque il francese ha un km 100 ma il cammino del nord è di serie B😅
    Qualcuno deve aver avuto i miei stessi pensieri e deve aver agito: a qualche metro di distanza c'è un ammasso di pietre improvvisato con la scritta 100km.
    Non facciamo la foto con la pietra miliare ufficiale ma goliardicamente Ale, il Red ranger, prende in mano il sasso con la scritta 100 e tutti insieme sorridiamo nella foto.
    Sicuramente non bella, sicuramente poco ortodossa ma nostra per sempre.
    Lungo l'autostrada il gruppo si sfalda ed io cammino da solo, i ragazzi sono davanti mentre lascio da soli Axel e Megan che sembrano ormai molto uniti e che, ho il sospetto, con me intorno sono più silenziosi di quando siano quando sono tra di loro.
    Anche se il paesaggio è bellissimo, con molti alberi giganteschi e pieni di edera che sono una meraviglia per gli occhi insieme alla pioggia che cade copiosa, mi sto fracassando le palle a camminare in solitaria.
    È quasi Luglio e ci sono poco più che 12 gradi fuori, mentre notizie da casa mi dicono che si stanno sfiorando i 40.
    Sono grato di essere qua e oggi per la prima volta sfodero il pile che non ho mai usato.
    In pratica questo è il gennaio che abbiamo in Sicilia.
    Incontro Ale dopo un po' che è stanco morto e non smette di lamentarsi, alla sua maniera piena di battute, ma sempre lamentele sono.
    Facciamo l'ultimo tratto insieme e arriviamo all'albergue di Miraz gestito da due volontari ( credo inglesi ) grossi come armadi.
    A Megan non stanno in simpatia per una battuta di uno dei due che ha detto che gli piace questo 'lavoro' perché così può vedere le ragazze in leggins.
    La gaffe non mi sembra cosi eccessiva, e non commento oltre.
    D'altronde oggi non ci siamo parlati nemmeno un po', ma lo avevo messo in preventivo.
    Quando ne ha voglia io ci sono, non faccio più il primo passo.
    In fin dei conti non faccio parte degli anglofoni, del gruppo nel gruppo.
    Già non sono divertente e partecipe in italiano figurarsi in inglese.
    Insomma, i problemi di sempre.
    Mi faccio la doccia, mi raso e sono pronto per andare a cena.
    Prendo un altro boccadillo per risparmiare e aspetto che gli altri finiscano i loro Menù. Sono tutti super allegri tranne me e probabilmente la signora del Bar (impressionantemente terribile) e le risate si sprecano e non si contano.
    In particolare quelle riguardanti il leggendario flan che hanno mangiato a La Caridad. Perché come dice Chris c'è una vita prima di quel flan e una vita dopo quel flan. È l'anno zero, come la nascita di Cristo.
    Le stronzate che dice sono colossali, ma piacciono a tutti e anche Megan e Tony, che si è aggiunto alla cena, crepano per le risate. Certe cazzate io neanche le penso.
    La stanchezza e il mio giramento di palle non mi fanno godere in pieno la serata ma mi dico un amen e un ave Maria e non ci faccio più caso.
    Non ci sono novità in tutto questo.
    Forse ho capito che non sono stanco nella mia mente ma soprattutto nel mio cuore.
    Tornati in ostello tutti fanno una sorta di meditazione con Axel mentre io li guardo scettico e basito.
    Sono sicuro che con me non funzionerebbe.
    Fuori c'è ancora il sole mentre scrivo queste poche parole dal mio letto in questa stanza semivuota dove ci siamo solo noi e il padre di Axel.
    Chissà se stavolta Valdemar ci farà dormire...

    PS: Chris ci chiede: 'Do you know the difference between a job and a wife?" La risposta è 'After 10 years the job still sucks'
    Voglio morire.
    E voglio morire quando scopro che in realtà la 'battuta' è di Megan.
    Ok...rimango scioccato ma poi penso, per la prima volta nella mia vita, che venderei mia madre per indagare in fondo a questa celata perversione 😅😅😅
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