Greece Poros Port

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Travelers at this place
  • Day 57

    Poros - Porto Heli

    April 27 in Greece ⋅ ☁️ 16 °C

    30 sm / 5.5 h

    In der Nacht schien es, als hätten sich sämtliche Katamarane und Yachten Griechenlands in der Navy Bucht zur großen Pyjama-Party versammelt.
    Pünktlich um 9:00 Uhr hieß es dann: „Anker auf!“ – Zeit, den Kater zusammenzupacken und das sinkende Partyschiff zu verlassen. Unser Ziel: Porto Heli.
    Ein letzter Blick zurück auf die wunderschöne Silhouette von Poros – fast schon kitschig schön – und klar war: Hierher kommen wir definitiv wieder (am besten aber mit mehr Schlaf).
    Nach der Durchquerung des Poros-Kanals Richtung Osten dämmerte uns schnell, dass wir nicht die Einzigen mit dieser brillanten Idee waren. Die Bucht spuckte Yacht um Yacht aus, wie bei einem Bootsrennen ohne Schiedsrichter.
    Wir tuckerten gemütlich mit offener Genua und Motorunterstützung bei circa 6,5 Knoten dahin – und wurden gnadenlos überholt. Von wirklich allen.
    Offenbar hatte jemand irgendwo ein unsichtbares Startsignal gegeben.
    Locker 30 Yachten oder mehr preschten an uns vorbei, als gäbe es in Porto Heli nur noch einen einzigen Ankerplatz zu ergattern.
    Ganz ehrlich: Ich war mir plötzlich gar nicht mehr sicher, ob Porto Heli überhaupt so viel Platz hat…
    Aber – wie so oft im Leben – kam alles ganz anders, als zunächst befürchtet.
    Die Bucht entpuppte sich als wahres Raumwunder: riesengroß, mit mehr Platz als ein durchschnittliches Möbelhaus am Black Friday.
    Wir konnten unseren Anker ganz entspannt werfen, mit genug Abstand zu den anderen Yachten.
    Jetzt sitzen wir da, bestens geparkt, und warten gespannt auf den angekündigten Starkwind.
    Mal sehen, ob es wirklich ein Orkan wird… oder doch nur eine leichte Brise, die sich mächtig aufplustert. Popcorn hätten wir uns bereitstellen sollen!
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  • Day 56

    KORFOS - POROS

    April 26 in Greece ⋅ ☀️ 19 °C

    26.5 sm / 5 h

    Ach, was habe ich geschlafen! Nach der gestrigen Weltreise durch den Korinthkanal schlummerte ich so tief, dass selbst ein Erdbeben hätte anklopfen müssen.
    Bei einem königlichen Frühstück an Bord der AMBIRAMUS – Kaffee, Rührei und der Duft von Freiheit in der Luft – schmiedeten Peter, Kerstin und ich große Pläne. Wobei “schmieden” vielleicht etwas zu aktiv klingt – sagen wir, wir ließen die Pläne sanft auf uns herabrieseln.
    Die Wetterfrösche kündigten ab Sonntag Abend einen Sturm an, der sogar die Möwen dazu bringen würde, lieber Zugtickets zu kaufen. Da waren wir uns schnell einig: PORTO HELI ist die perfekte Hafenbucht, um sich gemütlich einzukuscheln und das schlechte Wetter vorbeiziehen zu lassen.
    Plan also ganz einfach: Heute geht’s nach POROS – ein bisschen Seeluft schnuppern, ein bisschen Hafenkino genießen – und am Sonntag dann weiter nach PORTO HELI, auf der Suche nach einem sicheren Plätzchen für Mensch, Boot und Frühstückstassen.

    Wir kämpfen uns nördlich von Kersonisos tapfer gegen den Wind Richtung Osten – immer auf der Jagd nach dem perfekten Winkel für unseren Kurswechsel und einem AWA (Apparent Wind Angle), der uns nicht sofort auf Grund laufen lässt. Leider habe ich den optimalen Kurs um ein paar kümmerliche Grad verfehlt und wäre beinahe stilecht gestrandet – quasi ein sehr exklusives Inselhopping.
    Also Plan B: Motor an! Unter Segel war an eine Korrektur sowieso nicht mehr zu denken, bei 27 Grad AWA war ich bereits am absoluten Limit unterwegs. Nach erfolgreicher Kursrettung wieder Segelmodus: Highspeed-Action! Wir ballerten mit Spitzenwerten von 8,8 Knoten SOG (Speed over Ground) durch die Wellen, bei zum Teil über 20 Knoten AWS (Apparent Wind Speed) und 40 Grad AWA.
    Für einen Katamaran? Absolut legendär!

    Kurz vor Poros, bei immer noch respektablem Wind von über 15 Knoten, packte ich die Segel ein und ließ den Anker auf stattlichen 15,7 Metern Tiefe fallen.
    Mit Peter ging’s zur Port Police – das Highlight jedes 🇨🇭 Seglers: den begehrten Stempel fürs Transitlog holen. Die Beamtin war sehr freundlich und speditiv, Mission erfüllt!
    Anschließend sammelten wir Kerstin von der Smilla ein und suchten uns eine gemütliche griechische Taverne. Bei leckerem stomed beef, beobachteten wir mit wachsendem Argwohn die bedrohlich dunklen Wolken, die am Horizont Poros ins Visier nahmen.
    Und wie es kommen musste: Kaum aus dem Restaurant raus, gab’s die ersten Tropfen.
    Also Spurt zum Dinghy! Die Wellen hatten mittlerweile deutlich zugelegt – die Fahrt zu den Booten war eine Mischung aus Rodeo und Wildwasserrafting.
    An Bord zu kommen war eine artistische Meisterleistung, irgendwo zwischen Akrobatik und Verzweiflung. Mein Versuch, das Dinghy an Bord zu hieven, scheiterte grandios – das Meer prügelte mit solcher Kraft auf das arme Schlauchboot ein, dass jede weitere Aktion lebensmüde gewesen wäre.
    Also ließ ich es erstmal am langen Seil tanzen, bis sich zwei Stunden später Wind und Wellen beruhigten. Dann endlich: sichere Bergung! Dinghy gerettet, Heldentat vollbracht.
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  • Day 168

    Methana

    February 21 in Greece ⋅ ☁️ 6 °C

    Einmal um Methana mit unserem WoMo. Grosse Challenge, sehr enge Strasse und Kurven, teilweise sehr steil. Bis zum Vulkan hochgekraxelt. In uriger Taverne gut gegessen. Therme leider geschlossen. Mehr auf www.scenic-route.ch.Read more

  • Day 124–126

    Pesca a strascico e celolunghismo

    September 11, 2024 in Greece ⋅ ☀️ 25 °C

    Dario, nostro terzo equipaggio di stagione, ci abbandona il 10 alle 8:00 del mattino, lasciandomi all'ingrato compito di unico mozzo di bordo con una montagna di panni da lavare.

    Il giorno dopo dovremmo partire per spostarci nel golfo argolico, ma c'è un piccolo problema: abbiamo dato fondo per primi in porto e, le altre barche arrivate dopo di noi, con ogni probabilità hanno sovrapposto la loro àncora alla nostra.
    Mentre aspettiamo che arrivi il nostro turno, assistiamo al solito spettacolo di pesca a strascico. Funziona così: una barca tenta di scocciare la propria àncora per partire, nel farlo solleva anche quella di un'altra barca perché data la vicinanza questo succede. Dopo di che se c'è bonaccia nel giro di un quarto d'ora riesce a liberarsi dall'àncora altrui, se invece c'è vento forte succede di tutto, le barche sbattono una contro l'altra e partono gli insulti.
    Oggi non c'è vento e le quattro o cinque pesche a strascico che osserviamo si risolvono senza danni. S'è fatto tardi e finalmente tocca a noi; incrociamo le dita e... niente, il nostro vicino ha sovrapposto la sua catena sulla nostra, ci ha bloccato, ma lui non pare intenzionato a muoversi. Parte la rissa tra capitani.

    E qui necessita un inciso: qualsiasi torto abbia il capitano di una barca, mai mai ammetterà davanti a un pubblico di aver fatto un errore! Parlo ovviamente di maschi la cui autorità al giorno d'oggi è messa in continua discussione da mogli figlie sorelle ecc. Qual è quindi il momento del loro riscatto? Quello in cui salgono in barca, indossano i galloni di comandante e assumono ex lege la piena responsabilità di tutto ciò che succede a bordo. La quantità di skipper donne è talmente esigua che sul tasso testosteronico del gentil sesso al comando non mi pronuncio.
    Dicevo, dopo aver incrociato le spade con Capitan Marti, il proprietario dell'altra barca si impenna E dichiara:

    "Tu hai torto e io ho ragione perché son ben 25 anni che faccio questo lavoro" ( tre punti esclamativi ).

    A questo punto Il buon senso suggerirebbe una risposta breve e laconica del tipo "mo me lo segno", invece no, anche CM s'ingorilla e se ne esce così:

    "E io son ben 45 anni che vado per mare" ( 4 punti esclamativi ).

    Dopo questa esibizione di celolunghismo a me viene da ridere e, per non peggiorare la situazione, simulo una telefonata e mi infilo all'interno della barca.

    Il capitano non pare cogliere il lato comico della vicenda.

    Saluti dal mozzo Mozzilla
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  • Day 122–127

    Gente che va, gente che viene

    September 9, 2024 in Greece ⋅ ☁️ 28 °C

    Ci svegliamo la mattina del 5 nella piccola Marina di Agia Pelagia a sud di Cefalonia, oggi le previsioni dicono vento forte, poi chissà cosa veramente ci apparecchierà la giornata.
    A scanso di brutte sorprese decidiamo di affittare una macchina per fare un giro terricolo dell'isola.
    Il giovane che gestisce il contratto d'affitto del mezzo ci racconta com'è la vita sull'isola, divisa tra estate e inverno, che lui nella stagione turistica fa tre lavori contemporaneamente per compensare il periodo di stanca quando non c'è nulla da fare e si può solo vivere di rendita: in effetti la sera lo incontriamo a servire in una taverna.
    È molto gentile e ci consiglia di visitare: Myrtos beach, ampia spiaggia dall'acqua turchese, Assos, paesino arroccato su una penisola e poco approcciabile via mare e per ultimo il delizioso paese di Fiscardo piacevolissimo nonostante i tanti turisti.

    Nel tardo pomeriggio, scarichiamo la famiglia loredanesca all'aeroporto e imbarchiamo Dario, terzo equipaggio della stagione 2024 che non sa ancora cosa lo attende nell'immediato futuro.

    Il giorno dopo ci svegliamo alle sett'albe perché abbiamo 125 miglia da percorrere per arrivare allo Stretto di Corinto.
    Quindi partiamo prima delle 7 e le prime 60 miglia vanno di motore, ma non appena superiamo il ponte di Patrasso, sale un vento di poppa sui 20-25 nodi che ci permette di andare con il solo fiocco. L'onda è molto disordinata e ci sballotta parecchio, per fortuna Dario non soffre il mal di mare. Dopo una navigazione ininterrotta, ci troviamo a solcare lo stretto di Corinto alle 8 del mattino.
    Cinque anni fa, lo avevamo già percorso insieme con altre decine di barche, mentre oggi il canale è tutto per noi. Lo solchiamo in solitaria, nel silenzio, a 7 nodi, la velocità imposta dalla Capitaneria di Porto.
    È una sensazione bellissima! Le pareti incombono alte su di noi, sulla destra una volpe ci osserva, dietro di noi crolla una piccola frana e salutiamo la gente che da uno dei ponti ci guarda navigare di sotto.

    La sera arriviamo a Poros, si tratta di un'isola a nord del Peloponneso e separata dalla terra da uno stretto braccio di mare. Ci ormeggiamo in baia di fronte al porto. La vicinanza con Atene ne fa una meta turistica molto frequentata, scesi a terra, ammiriamo yachts giganteschi allineati lungo la banchina.
    Anche il paese è molto vivace e accogliente, ma noi dopo un giorno e mezzo di navigazione siamo un po' rintronati dal sonno, quindi dopo uno spuntino veloce, ritorniamo a bordo e collassiamo in cuccetta.

    Il giorno dopo navighiamo verso l'isola di Egina, diamo àncora in una cala di fronte a un resort in disarmo, peraltro già brutto ai suoi tempi d'oro, anche la baia non è niente di che, ma almeno siamo soli... illusi!
    Nel tardo pomeriggio arrrivano in rapida sequenza sette catamarani e due monoscafi abitati da giovani tedeschi. Si ormeggiano appaiati, uno di loro inalbera una gigantesca bandiera tedesca con un'aquila nera al centro. Mettono musica a palla con un ritornello martellante che recita Deutschland! Deutschland! più altre cose che non capiamo per ignoranza della lingua. Con ogni probabilità abbiamo beccato una sezione di Alternative für Deutschland
    in vacanza.
    Verso mezzanotte oramai parla l'alcol e ne abbiamo piene le tasche, ma non sappiamo cosa fare, noi siamo tre, loro 50 oranghi urlanti, presumibilmente anche rissosi e ubriachi. Decidiamo signorilmente di non lamentarci e sopportiamo il chiasso che si protrae fino alle 5 del mattino seguente.

    Nottata persa e figlia femmina, appena svegli scocciamo l'ancora e fuggiamo verso il porto di Poros; domani è previsto vento forte.

    Un saluto da Mozzilla
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  • Day 1,260

    Abschluss der Reise mit L + L. + Michele

    August 20, 2024 in Greece ⋅ ☀️ 30 °C

    Die letzten Tage, Stunden, mit Leander, Lara u. Michele sind angebrochen. Wir übersetzen mit der AMBIRAMUS Richtung Poros und Leander beweist seine Flugkünste während dem Segeln mit der Drohne. Bravo Leander. 👍👏
    Eine Nacht verbringen wir in der westlichen Bucht von Poros und geniessen die letzte Nacht mit L & L zusammen bei Mondschein und dem Feuerwerk einer Sternschnuppe.
    Am Abreisetag von L & L legten wir am Südquai von Poros, am letzt möglichen freien Platz, an.
    Es hiess packen und ein bisschen noch Poros erkunden. In einem gemütlichen Restaurant, abseits des Rummels, liessen wir uns von der hiesigen Küche verwöhnen.
    Selbstverständlich mussten wir auch dem Glockenturm von Poros, mit ihrem traumhaften Überblick über den ganzen Hafen, einen Besuch abstatten. Schon bald hiess es Abschied nehmen von L & L, welche mit der Highspeed Fähre Richtung Athen davon düsten. Eine ereignisreiche Woche mit vielen tollen Erinnerungen haben wir erlebt. Vielen Dank dafür. Michele bleibt noch 2 Tage länger. Gemeinsam besuchen wir Panos und sein tolles Restaurant. Panos wird während meiner Abwesenheit die AMBIRAMUS im Auge behalten.
    Was für ein Service von Panos. ❤️
    Am Freitag verlässt auch Michele die AMBIRAMUS da er am Samstag wieder in Berlin sein muss.
    Adieu mein Freund, Wir sehen uns schon bald wieder.
    Am Sonntag Morgenfrüh 7:00 holt mich Panos, mit seinem Dinghy, auf der AMBIRAMUS ab und bringt auch mich zur Fähre. Die Reise geht weiter in die Schweiz, wo meine jüngste Tochter Cornelia am nächsten Wochenende heiraten wird.
    HAPPY LIFE der Brautvater ist unterwegs.
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  • Day 77

    Poros here we come

    July 24, 2024 in Greece ⋅ ☀️ 31 °C

    Up early and set sail at 6am as the sun was rising. A lumpy start but after an hour we hoisted the sails and had a fab sail across to Poros - 48 miles. A quick swim stop in the bay before going on the wall for the night, highlighted we had picked up a bail of plastic on the Prop at some point as we entered the harbour! We dropped anchor and luckily Eric managed to cut it off, before we headed into dock and needed reverse.
    Once moored up we set about finding a sail repair shop to mend our sprayhood which is disintegrating with the sun each day! For 1 euro we sent it off on a car ferry across the bay on its own to the repair shop - what could possible go wrong?!! Come back tomorrow to find out!🙈
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  • Day 356

    Poros

    March 28, 2024 in Greece ⋅ ☀️ 21 °C

    Poros, c'est le lieu de rendez-vous que nous a fixé Vito, proprio du voilier, encore inconnu au bataillon !
    Avant de le rejoindre pour cette nouvelle aventure, il nous reste une dernière journée tous les deux, et on en profite au maximum 🤩 (oui ça fait un an qu'on fait ça, mais quand même !).
    On roule dans le 1er (petit) doigt du Peloponnèse pour finir ce tour. Dans un premier temps, je rejoins seule la mignonne ville d'Hermione qui, vers 11h ce jour-là, célèbre en grande pompe la déclaration d'indépendance de la Grèce des ottomans. C'est le 25 mars, en 1821 après 5 sièclesde règne, bref c'est un jour férié en Grèce.
    C'était touchant de voir défiler tous ces enfants, et un peu flippant aussi, au vu leur démarche militaire... sachant que leur relation avec la Turquie est encore tendue.
    Pendant ce temps, Vincent se bagarre avec son câble de dérailleur et se met en quête de trouver du poisson pour ce soir. Difficile car jour férié veut dire que tout est fermé !
    On se rejoint à l'hôtel Therme Sea Luxury lodge**** (oui oui, vous avez bien lu !) en fin d'après-midi. C'est un très beau cadeau que l'on s'offre grâce à notre super sponsor de voyage et cher oncle Bernard, qu'on remercie grandement 😘
    Nous voilà donc dans une chambre des plus confortable et bien décorée, avec balcon vu sur mer et piscine. C'est chic de bon goût, on adore.
    J'en profite pour passer un entretien d'embauche (ehhh oui, je ne perds pas le nord!) en fin d'après-midi.
    Cette petite épreuve passée, place à la détente !!
    Ce soir, on fête nos un an de voyage (avec quelques jours d'avance car on est pas sûre de continuer la route ensemble après la traversée en bateau).
    On a un menu de luxe grâce à Vincent qui a réussi sa mission poisson, qui est cuit au four solaire. Un vrai délice !
    Et puis un hôtel, c'est aussi super pour faire une bonne lessive, prendre une merveilleuse douche et faire un plouf combo mer + piscine sous les yeux ébahis des autres client.e.s.
    On repart de ce lieu joyeux, avec une énergie reboostée et puis propres surtout ! Cette joie doit se sentir car au milieu de la route, un monsieur nous arrête pour nous offrir des mandarines. La route au bord de l'eau est un délice, le soleil aussi. Musique dans les oreilles et au loin, on découvre Poros, sur la berge d'en face🤩🤗

    On arrive donc à temps et on rencontre Vito, Lucas son frère et Jérémy, un copain. Cela fait deux semaines qu'ils sont près à partir mais ils attendent les canaux de sauvetage pour partir. Alors on se met à attendre aussi, pas de départ le lundi 25 ou le lendemain mais finalement le jeudi 28 au soir. Certes, nous aurions pu faire un plus grand tour du Peloponnèse à vélo (il faudra revenir!), mais ça nous permet aussi de nous organiser et connaître mieux nos hôtes flottants.

    Petits restos, balade dans la mignonne ville, réparation de cariole pour Vincent, rando sur l'île pour moi. Poros est un lieu enchanteur, parfois très sauvage, parfois touristique voir dans son jus. En tout cas la saison d'été se prépare !

    Le jeudi avant le départ, sachant que nous allons passer quelques jours sans activité physique, on fait le tour de l'île à vélo, on passe un beau moment à foncer sans sacoche 🤗

    Les préparatifs du bateau se finalisent aussi : faire le plein d'eau, les courses pour les 7 jours de traversée, l'installation des vélos et de la remorque ! Heureusement que c'est un monocoque assez grand, un Salona 45 avec 4 cabines.
    On nous a attribué la cabine avant, la plus grande (chic!) mais celles où les vagues tapent le plus (moins chic!).
    Je suis excitée comme une puce à l'idée de faire de la voile, d'apprendre le vocabulaire, les gestes techniques, voguer en pleine mer ! 🌊⛵️⚓️

    A côté de ça, on est un eu décalé avec le reste de l'équipage car nous ne sommes pas dans le même rythme : eux souhaitent arriver le plus tôt possible en France, nous avons le temps et adorerions nous arrêter dans les criques et ne pas utiliser le moteur. Bon, finalement ce n'est pas nous qui allons changer leur programme (malgré de solides arguments!), alors deux heures après avoir reçu les caneaux, on largue les amarres tandis que la lune nous éclaire sur l'eau. 🌛🌘
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  • Day 93

    Thermal Spring of Saint Nicholas (Methan

    January 12, 2024 in Greece ⋅ 🌧 10 °C

    Kalt, Regen, Wind - Zeit für ein Bad 🛁 😀

    Heute war den ganzen Tag Regen angesagt... Richtig ungemütlich...

    Also ab nach Methana zu den heißen Quellen. Hier habe ich gleich 3x gebadet 😉

    Das erste Mal in der Thermal Spring of Saint Nicholas (Methana) - klein, warm und richt überhaupt nicht nach Schwefel...

    Das zweite Mal im Meer, nachdem ich so richtig schön aufgewärmt war (um danach wieder in die heiße Quelle zu huschen)

    Das dritte Mal in der anderen heißen Quelle Pausania Baths. Eine Badewanne direkt am Wasser, wo man vorher einen Knopf drücken muss und dann läuft 15 min lang warmes Thermalbad-Wasser ein... Habe ich so auch noch nie gesehen...
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  • Day 44

    Methana und Poros

    May 12, 2023 in Greece ⋅ ⛅ 17 °C

    Vom Camper aus können wir den Sonnenaufgang bewundern. Später gehen wir ein paar Schritte am Strand entlang bis zum Hinweisschild. Die versunkene Stadt liegt in der Nähe des Gialasi-Strandes. Die versunkene Stadt liegt etwa 50 m vor der Küste in etwa 4 m Wassertiefe, obwohl einige Stellen flacher sind. Man könnte über den Überresten der quadratischen und runden Gebäude der antiken Stadt schnorcheln. Aber für uns ist das Wasser zu kalt, so dass wir lieber die Drohne von oben schauen lassen. Wir verlassen unseren kleinen Strandplatz. Die Straße nach Methana eröffnet uns tolle Panoramablicke auf die Stadt Epidaurus und die vielen Orangenplantagen. Leider werden viele Orangen am Baum hängen gelassen, da sich die Ernte einfach nicht mehr lohnt. Kurz vor Menthana liegt die Schloßruine Castle Favierou.
    Am Ortseingang steigt uns sofort der unangenehme Geruch eines Schwefelbades in die Nase. Das Thermalbad ist allerdings geschlossen und die Gebäude werden schon länger vernachlässigt. Mitte 2017 wurde der Betrieb eingestellt. Methana konnte mit seinen veralteten Einrichtungen nicht mit der internationalen Spa- und Heilbäderszene konkurrieren. Es gibt allerdings noch eine kleine Thermalquelle direkt am Meer. Doch die haben wir nicht genutzt. Sie war nicht wirklich warm und auch nicht ganz sauber.
    Die ganze Stadt ist ein beschauliches Nest mit kleinen Tavernen und gemütlichen Cafés an der hübschen Hafenpromenade. Als wir gerade mal wieder einen griechischen Salat essen, legt die Fähre aus Piräus an.
    Wir fahren weiter nach Galatas. Ein Taxiboot bringt uns zur nur 350m entfernten Insel Poros. Über den Villen, traditionellen Fischerhäuschen und romantischen Gassen thront das Wahrzeichen der Stadt: Die 1927 errichtete Turmuhr. Von hier oben haben wir einen tollen Ausblick auf die kleinen Boote, Segeljachten und die Autofähre. Durch enge Gassen kommen wir zur Promenade zurück und nehmen einen kleinen Imbiss zu uns. Das Taxiboot bringt uns wieder zurück.
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