• Arrivo a Chennai

    April 1, 2024 in India ⋅ 🌙 27 °C

    Dopo la contentezza iniziale per essere entrati in India inizia un piccolo calvario dovuto al caldo e all'orario d'arrivo.
    Tutto è chiuso in aeroporto alle 3 di mattina e, una volta usciti (Path obbligato) non si può più rientrare.
    La prima metro è alle 5 e si paga in contanti. Spesso i militari che presidiano ogni ingresso dell'aeroporto e la gente normale parlano solo Tamil e non inglese e hanno difficoltà a leggere il Tamil da Google translate.
    Siamo partiti il giorno prima alle 8 di mattina con sveglia alle 5 per svuotare il camper e portarlo per un mesetto in un parcheggio custodito a Madrid.
    Siamo quindi stanchissimi, morti di caldo (33 gradi da termometro e 40 percepiti) e poco lucidi.
    Le missioni necessarie di oggi sono:

    - Prelevare
    - Prendere la SIM indiana necessaria per tante cose.
    - Scegliere un posto dove andare per lasciare Chennai in giornata (non siamo amanti delle metropoli e poi la rivedremo al ritorno prima di del volo di rientro)

    Iniziamo a vagare nel centro commerciale davanti all'aeroporto aperto ma senza attività aperte e soprattutto senza bancomat.
    La stanchezza e gli zaini si fanno sentire.

    Troviamo finalmente un bancomat in fondo all'aeroporto davanti al terminal 1 , l'unico fuori dall'aeroporto, e aspettiamo le 5 per la prima metro.
    I biglietti vanno presi sapendo la stazione di destinazione perché il prezzo varia fermata per fermata.
    Scegliamo d'istinto la fermata della prima delle due stazioni di bus.
    La metro è pulita ed efficiente, la gente ci guarda, siamo gli unici non indiani sul treno ed eravamo gli unici non indiani anche nel volo da Abu dabi a Chennai.
    Alla stazione dei bus abbiamo il primo impatto con l'India.
    Gente che dorme per terra ovunque,
    Tuk tuk che si fermano tagliandoti la strada per offrirti un passaggio o una camera, molto sporco ovunque, la prima merdona di vacca evitata, un quasi conato di vomito passando davanti ai bagni pubblici e tanto traffico di bus locali senza vetri e le grate alle finestre di cui ti chiedi dove vanno e se ci arriveranno, visto come son messi 😅.
    Abbiamo visto uno spaccato di India che si risveglia tra povertà e gente normale, musulmani, cristiani ed induisti che vivono pacificamente, ma niente SIM!
    Decidiamo di andare con la metro alla stazione centrale dei treni e dei bus in cerca della famigerata SIM.
    Giriamo, cerchiamo, sempre senza colazione e carichi degli zaini, ma nada.
    Alla fine scopriamo da un venditore di SIM che gli stranieri devono farle per forza nei negozi delle compagnie, nel nostro caso airtel, e questi negozi aprono tutti alle 10.
    Sono le 7.30, fa un caldo boia, di quello bello afoso, e non abbiamo una mazza da fare.
    In più, a Chennai sembra impossibile sedersi.
    Se consumi al ristorante per strada di guardano storto 2 sec dopo che hai finito il piatto.
    Non esiste un concetto di bar come da noi dove ti siedi a bere un caffè di 1cl per un'ora nel mentre che leggi il giornale.
    La sala d'attesa della stazione è super affollata e, se ti ci beccano dentro senza biglietto, ti cacciano con tanto di multa.
    Io faccio la mia prima timida e ignorante colazione con un sambar vada rifiutando il sambar per paura di diarrea. Sambar che ora mangio a litri anche nei peggiori baracchini di strada col poori.
    Siamo senza mappa e disorientati da stanchezza e stupidità per non averle scaricate offline prima.
    Proviamo a sederci sulle panchine pubbliche, ma pare che anche là a Chennai sia a tempo, la Security ti caccia dopo 20 Min su ordine dei militari che sono ovunque in giro.
    In sostanza, con due zaini rispettivamente da 50 (io) e 65 (Dani) Litri, a Chennai se non hai una casa o stai facendo qualcosa non ti siedi!
    Concordiamo con un tuk tuk per 120 rupie perché ci porti al negozio della airtel.
    Lui fa il furbo e ci porta in un negozio a neanche 500mt da là dove già siamo stati a piedi ed in cui ci hanno detto appunto che si poteva solo nei centri ufficiali.
    Il driver è interdetto e ci chiede molto per portarci dove deve dopo aver chiesto al negoziante esattamente dove.
    Il negoziante ci aiuta a spuntare un prezzo di 170 rupie, compreso il pezzo già fatto 😉.
    Alla fine di rupie ne daremo 180 mancia compresa.
    Sono le 9.20 e girovaghiamo davanti al negozio della airtel che stoicamente apre alle 10.00 e 40 sec nonostante ci siano dentro 6 dipendenti dalle 9.30 😮‍💨.
    Nel mentre vediamo gente praticamente in mutande tutta dipinta che scherza. È lo strascico della Holy fest versione quartiere poverissimo.
    Tentiamo anche di farci sistemare il vetro del cellulare che la bancarella dichiara scontato a 10 rupie per poi spararne 100 con me indignato che me ne vado e lui indignato altrettanto 😗.
    Proviamo anche a mangiare nuovamente ma, tra il non sapere i piatti e i camerieri che non ti mollano mezzo secondo, mangiamo un qualcosa a caso velocemente e male.
    Facciamo sta benedetta SIM e scopriamo che il negozio è a 300mt da un metro, ma effettivamente molto lontano dalla stazione centrale.
    Continua nella prossima impronta.
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