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  • Day 11

    Venerdì 17 - Perito Moreno

    March 17, 2017 in Argentina ⋅ ⛅ 13 °C

    E un altro venerdì 17 arrivò. Giorno che per la tradizione italiana porta sfortuna ma che per me ha cambiato significato dopo aver superato con successo un'esame all 'università molto tempo fa. Da quel momento questo giorno è diventato un bel giorno da vivere, un rituale per lo più, un giorno da spendere appieno e vedere se succede qualcosa di particolare. Il rituale di solito è, quando arriva la sera, indipendentemente da come è andata la giornata, di scegliere e gustare un film dell'orrore. Non a caso quest'anno l'ultimo venerdì 17 cadde a febbraio e nella mia ultima settimana ad Auckland scoprii che usciva al cinema l'ultimo capitolo di Resident Evil. Anni sono passati dal primo film in cui una giovane Milla Jovovich era il protagonista principale di questa serie e mai avrei sospettato di vedere il capitolo finale. Sicuramente non ad Auckland, non in inglese e non di venerdì 17.

    A volte qualcosa di interessante incombe, come quando decisi di fissare il mio esame di dottorato al primo appello possibile nel semestre estivo del 2015. Ovviamente fu un venerdì 17, ma sebbene tutte le fatiche fatte durante il dottorato, questa data non tolse la motivazione di dare il meglio, e quando il risultato è positivo bisogna festeggiare doppio.

    Siccome questa data cadde già a febbraio, vuole dire che cade di nuovo a marzo. Non sapevo fino a qualche giorno fa dove sarei stato, e cosa avrei fatto. Pensavo che la cosa più interessante che avrei fatto sarebbe stata quella di guardare un film dell'orrore se avessi avuto tempo e una buona connessione internet. Fatto sta che ieri arrivo a El Calafate, città distante 80 km dal ghiacciaio Perito Moreno. Questo è l'unico ghiacciaio sulla Terra che sta aumentando col tempo, invece di retrocedere. La Nuova Zelanda fa molta pubblicità sul ghiacciaio Franz Josef ma nell'ultimo secolo è diminuito di molto fino a doverlo osservare da molto distante, a meno che non si decida di pagare un tour che ti porta con un elicottero sul ghiacciaio. Il problema è che la costa occidentale della Nuova Zelanda è uno dei luoghi più piovosi della Terra e il tour viene cancellato spesso. Quindi, sapevo dove sarei stato però non sapevo ancora come raggiungere il ghiacciaio. Di solito non ci sono problemi nel prenotare uno shuttle che ti porta al ghiacciaio e ti riprende alla sera. Il fatto è che in Argentina, specialmente in Patagonia, i prezzi sono folli. Non solo i prezzi sono totalmente differenti tra residenti e stranieri, e nemmeno lo nascondono, ma aumentano tantissimo ogni anno. Questo sembra essere dovuto alla alta inflazione e all'instabilità economica presente in Argentina, ma a tutto c'è un limite. Già il biglietto d'entrata è molto caro, ma lo è anche lo shuttle. Dopo la prima esperienza di autostop in Ushuaia, questa idea mi tornò in mente. La sola differenza è che lì ero con 3 ragazze, il che rende tutto molto più semplice, e i km da percorrere erano meno di 20. Qua sono 80, però di positivo c'è che c'è solo una strada per arrivarci.

    Visto che non sono la banca d'Italia come di dice dalle nostre parti e qualche soldo risparmiato permette di viaggiare un pò più a lungo, si decide di andare per l'autostop da solo. Sentendo un amico, pensiamo che 2 ragazzi hanno difficoltà nell'essere presi assieme quindi decidiamo di andare ognuno per la sua strada. Alla mattina alle 8.30 mi incammino con il cartello per fare l'autostop che è stato gentilmente prestato dall'ostello, sentendomi augurare 'buena suerte'. Da buon italiano ci si toccherebbe, anche 2 volte visto il giorno, ma il tutto fa presagire ad una buona giornata. Si comincia a camminare per uscire dalla città, non si vedono molte macchine e si vede un'altro ragazzo con la mia stessa idea. Almeno il sole splende e si può gustare il paesaggio con le luci di prima mattina. A questo punto incontro Joe, conosciuto a Punta Arenas, con cui ho condiviso un giorno a Torres del Paine. Ci salutiamo ma ognuno per la sua strada. Sempre poche macchine o nessuna e a questo punto siamo 6 persone cercando di fare autostop. Vedo una coppia distante che cammina verso di me, e dopo aver superato il primo autostoppista, comincia a fare l'autostop. Questo vuol dire giocare sleale. Non importa, si cammina un pò e, essendo già stanco di provare invano, una macchina si ferma. La signora di nome Gabriella mi dice che abita vicino al parco e mi può lasciare all 'entrata del parco, che si trova a 25 km. Rispondo che è sempre meglio di niente e chiedo se può tirare su anche l'amico Joe. Joe ha ricevuto il passaggio ma non il tipo che stava tra noi 2. La conversazione con Gabriella è interessante e alla fine di decide a portarci direttamente dentro il parco.

    A questo punto ci lascia e noi ci incamminiamo sulla passerella che ci porterà al ghiacciaio. Si può camminare per ore sulla passerella e vedere questo ghiacciaio da punti di vista differenti. Si può ammirare la sua maestosità, e quando la temperatura si scalda si possono ascoltare le rotture e gli echi che vengono prodotti all'interno, ma si possono ammirare anche le fratture e le cadute di massi di ghiaccio nell'acqua. L'altezza massima del ghiacciaio è di 70 m e i blocchi di ghiaccio sembrano piccoli, ma i rumori generati sono molto forti e spettacolari. Dopo 4 ore di ammirazione, che sono passate talmente velocemente da non accorgersene nemmeno, torniamo al parcheggio. La buona notizia è che è pieno di macchine quindi non dovrebbe essere difficile tornare. Davanti di noi ci sono 2 uomini, li vediamo tornare al parcheggio e chiediamo gentilmente un passaggio che ci viene dato.

    Buon venerdì 17 e felice giorno di San Patrizio
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