• Helping hand

    29 september 2024, Mongoliet ⋅ ☀️ 0 °C

    Durante il nostro giro al lago abbiamo incontrato una famiglia di 3 persone, indaffarate nel smontare una Yurta.

    Daku si è fermato per dare una mano, e così lo abbiamo seguito.

    Struttura di una Yurta (kazak) Gher (mongol);
    Il materiale usato per le parti più esterne e più interne in genere è la tela. Tra i due strati di tela vengono inseriti alcuni strati isolanti di feltro (più strati in inverno e meno d'estate) e il tutto è sopportato da una intelaiatura in legno pieghevole. Corde in crine di cavallo vengono strette intorno al perimetro del telaio per tenere insieme la struttura. Il tetto è per lo più basso, in modo da non essere troppo esposto al vento. In estate, quando fa caldo, i teli laterali possono essere sollevati e si possono aggiungere delle zanzariere. In caso di venti forti la struttura viene ancorata al terreno tramite delle corde tenute ferme da grosse pietre. Il feltro (esgi) viene utilizzato come isolante e prodotto in autunno. La lana di pecora 🐑 viene disposta a strati per terra, cosparsa d'acqua e poi ricoperta d'erba. A questo punto si arrotola il "tessuto" su se stesso, lo si bagna nuovamente e lo si srotola per farlo asciugare aria della steppa. Mentre la lana si asciuga, i fili d'erba si induriscono trasformandosi in una sorta di tappeto rigido (ma flessibile).
    Tradizionalmente i pali arrivano dalle foreste della Mongolia, ma il governo ha imposto limitazioni sul disboscamento costringendo i nomadi ad acquistarlo dalla Russia.
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