Colombia 2022

July - August 2022
🌴🛤 Il ritorno nella terra tanto amata nel 2014, stavolta con l’amore della mia vita a fianco. 🌴🌎 Read more
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  • Day 5

    Da Cartagena a Manizales

    August 4, 2022 in Colombia ⋅ ☁️ 27 °C

    Svegliati presto a Cartagena, sonno ristoratore dopo la sfacchinata di ieri Tayrona-Santa Marta-Aracataca-Barranquilla-Cartagena! Francesco dirà se ne è valsa la pena. Colazione in un coffe shop cartagenero con torta di cocco, cheesecake al maracuya, jugo de lulo, jugo de maracuya e 2 espressi da giù di testa! Giro per la città con tanto di partita a domino nella piazza dove Marquez scrisse alcune pagine di “l’amore ai tempi del colera”. Ora a Bogotà per prendere l’autobus (alle 22.00) che ci porterà a Manizales e da lì a Chinchiná c/o Hacienda Cafetera Guayabal.

    Marco
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  • Day 6

    Hacienda Guayabal

    August 5, 2022 in Colombia ⋅ ⛅ 17 °C

    Siamo partiti da Bogotà ieri sera per Manizales. Notte in autobus dove mi sono appropriato dei disturbi viscerali di Francesco avendolo salvato da una cena a base di Chincharrones che ricorderò fino alla vecchiaia. Oltre a questo l’autista pensava di essere in discoteca e contemporaneamente al cinema, frustando le casse dell’autoradio e sembrando in mondovisione con il televisore. Io nel dubbio ho dormito. Appena arrivati alle piantagioni di caffè, in questa Hacienda che già a prima vista risulta calda e avvolgente come il caffè di benvenuto che servono, contrastando il clima freddo e umido che circonda il rilievo andino. Francesco è rimasto impressionato dalla vegetazione e dalla diversità di clima, non tanto da nord a sud, quanto da basso e alto rilievo montano.

    Marco

    Appena docciato dopo 24 h, e dopo il tour del caffè di stamattina! Questo posto é meraviglioso, concilia la mente, così come Jorge, il proprietario, Santiago, che ci ha descritto tutto il processo di preparazione del caffè, e tutto lo staff. Immaginare colline intere di caffè é difficile, e trovarsele davanti é una bella emozione. Qui ci sono anche Claudia ed Ezio, due simpaticissimi italiani! Ascoltare i racconti di Claudia che ha viaggiato più di mezzo mondo é bellissimo. Pranzo a base di carne, con una maionese al caffè che ciao, un succo che non ho ancora capito di cosa sia…ma tutto bello bello!

    Francesco
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  • Day 6

    Guayabal - Neiva

    August 5, 2022 in Colombia ⋅ ⛅ 21 °C

    Altro giorno di relax prima della partenza verso Neiva è il deserto de la Tatacoa. Jorge il proprietario dell’Hacienda si è offerto di aiutarci con il taxi e l’autobus per venirci a prendere direttamente a Chinchiná. Claudia ed Ezio sono ripartiti stamattina con la promessa che ci saremo rivisti a Cartagena o in Italia.

    Marco
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  • Day 8

    Deserto de la Tatacoa

    August 7, 2022 in Colombia ⋅ ⛅ 24 °C

    Sono NERO! Francesco mi ha fatto prendere il mototaxi per arrivare al deserto invece di andare a piedi, ma comunque aveva già iniziato ad imprecare e inveire contro di me. 😇 Di fatto siamo nel deserto, in una capanna, non come al Tayrona, questa è proprio una baracca. Come doccia c’è un tubo che esce da un muro in una cabina che a mala pena regge le flatulenze provocate dai pranzi e dalle bevande alternativamente conservate. Il caldo a mala pena consente un respiro profondo. Credo di aver sbagliato a bere una sorsata di limonata, parlerà il tempo. Rimaniamo qui solo nella speranza che il cielo si liberi dalle nuvole, che non migliorano il caldo, anzi lo rendono più insopportabile, per vedere qualche stella stasera.

    Marco

    Arrivati stamattina al Tatacoa. È un posto che sicuramente vale la pena vedere, sembra di essere in un set di un film ambientato nel far west. Ahimè l’ostello in cui soggiorniamo lascia molto, ma molto, a desiderare. Dal letto che sembra una lastra funebre, alla doccia, a praticamente tutto. Dopo una colazione improbabile li, abbiamo cambiato posto per pranzare, e dopo un antipasto di capra e patate (che è rimasto li!) è arrivata un po’ di semplice carne e riso. Vedremo stasera se riusciremo a vedere qualche stella!

    Francesco

    La sfortuna voleva che il cielo notturno fosse in parte nuvoloso, ma soprattutto con una luna indecente che col suo candore oscurava gran parte delle sorelle solari. Nonostante ciò e nonostante le imprecazioni di Francesco sull’alloggio poco consono alla sua classe sociale, abbiamo dormito bene. Per lo meno Francesco ha dormito bene su un letto che poteva tranquillamente non esserci e che mi ha lasciato con la schiena distrutta. Saranno i primi indizi della quarantina? In tutto ciò abbiamo deciso di proseguire il viaggio per Bogotà stamattina, prendendoci un po’ di relax e di comfort dopo alcuni giorni da avventurieri.

    Marco

    In viaggio alla volta di una improvvisata inaspettata a Bogotà! Se penso a ieri, é stata una bella avventura, con tanto di ciliegina sulla torta del giro in bicicletta! Marco è rimasto un po’ male per il cielo che non era dei più adatti per guardare le stelle :/
    Ora abbiamo appena prenotato un bell’alberghetto nel pieno centro di Bogotà…sono molto curioso della città!

    Francesco
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  • Day 9

    Bogotà

    August 8, 2022 in Colombia ⋅ ⛅ 10 °C

    L’hotel ha spazi piccoli, ma è caratteristico, nella sua minutezza. Un giro per le strade principali del centro storico fino a salire su Monserrate per goderci il tramonto e una cena in un ristorante Franco-Colombiano che rievoca la Bohémien parigina toccando note Marqueziane, come in una tipica pagina di “El amor en los tiempos del cólera”. Niente da dire, tutte le volte questa città mi tocca il cuore!

    Marco

    Hotel molto molto carino! Nonostante io purtroppo oggi non sia in gran forma, ho apprezzato la città! Ha un che di intellettuale e allo stesso tempo un che di decadente. Piazza Bolivar bellissima! Dopo ci siamo diretti a Monserrate, e cenetta lì in un ristorante che si affaccia sulla città! So far, so good.

    Francesco
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  • Day 10

    Leticia

    August 9, 2022 in Colombia ⋅ ⛅ 30 °C

    Dall’aero ormai è più di mezz’ora che stiamo sorvolando alberi e fiumi. Siamo sulla foresta amazzonica. Di fronte a tanto potere, l’uomo dovrebbe solo inchinarsi. È sconfinata, a perdita d’occhio! Sull’aereo seduto di fianco a Francesco, c’è un uomo, sulla cinquantina evidentemente della provincia amazzonica. Ci ha rivolto parola due volte, quello che mi ha colpito è che per lui c’è sempre moltissima gente che va a Leticia e che la città è molto importante per il pesce e il suo commercio. Da una parte c’è una società virtuosa e viziata che si vanta di preservare il pianeta e la biodiversità. Dall’altra una società di poveri uomini che devono la loro sopravvivenza allo sfruttamento della biodiversità. Finché ci saranno queste differenze l’unica a soffrirne sarà la natura stessa. È difficile immaginare di mettere in difficoltà qualcosa di tanto imponente quanto meraviglioso. Qui batte il cuore di Dio!

    Marco

    Mi mancava la fobia dell’aereo! Dopo un po’ di panico al decollo, siamo arrivati a Leticia, punta a sud est della Colombia, a due passi da Brasile e Perù. All’arrivo conosciamo Mariana e Tobias, che simpatici austriaci che faranno il tour con noi, e abbiamo conosciuto Jonathan, che sarà la nostra guida. Albergo molto carino, con tanto di proprietaria che ha chiesto una consulenza medica a Marco. Abbiamo appena fatto un giro in Plaza Santander, dove c’è uno spettacolo naturale di centinaia di pappagalli che cantano e volano tra gli alberi…mai visto in vita mia una cosa del genere e credo che mai più la vedrò! Leticia è molto pittoresca, sembra un mondo diverso dal nostro, ma mi piace. In tutto questo, Marco è molto emozionato!

    Francesco
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  • Day 11

    Rio delle amazzoni

    August 10, 2022 in Colombia ⋅ ⛅ 26 °C

    Completamente bagnato dopo la traversata in barca sul rio delle amazzoni che ci ha portato fino al piccolo villaggio dove staremo stanotte. È umido ma non come al Tayrona. Dopo una breve traversata nella giungla dove abbiamo visto numerose piante sia medicinali, sia che i nativi usano come cibo. Abbiamo mangiato un frutto che si chiama Caimo e bevuto un succo di Araná. C’è una radice, di cui ricordo a mala pena le iniziali, che viene tagliata e infusa in acqua calda per purificare il fegato nei casi di epatite. Un’altra pianta viene tagliata e spremuta, il succo che se ne ricava è usato durante il raffreddore e le polmoniti. La yucca, tipica del bacino amazzonico viene schiacciata e mescolata. Il succo che ne esce è velenoso, ma deposita uno strato di amido che la popolazione indigena mangia come pane. La yucca viene poi presa e messa in un cesto e fatta macerare, in questo modo perde potenza il veleno. Viene quindi fatta seccare e usata per fare mangiare o per costruire il tetto delle abitazioni dei nativi.

    Un po’ di ansia è rimasta per il problema dell’aereo. Se lo perdiamo non so come faremo a tornare.

    Marco

    Ari, la nostra guida parla solo spagnolo e quindi parla solo con me. Io traduco a Francesco e lui ai ragazzi austriaci. Il mondo è stato creato dal Dio supremo, che si sveglio improvvisamente dal suo sonno in una palla di fuoco volteggiando nell’aria. Quando si rese conto, siccome è sempre esistito, che c’era il vuoto attorno appoggiò i piedi e formo così la terra. Dalle sue gambe e le braccia nacquero i 4 alberi principali del mondo, quelli che danno nutrimento e sono necessari alla vita. Da questi nacquero gli animali e le piante, per volontà del Dio supremo. Per ultimo creò l’uomo, che non aveva sesso. Così come gli altri animali nel tempo incominciarono a riprodursi, l’uomo chiese a Dio perché non poteva. Dio allora lo addormentò e al suo risveglio trovò la donna, anche lei senza sesso. Dio disse che loro si sarebbero riprodotti come fiori. Così un giorno la donna, vide il fiore che più le piaceva e lo mangiò. Dal nutrimento la pancia incominciò a gonfiarsi. Non aveva però da dove farlo uscire. L’uomo quindi chiese aiuto al picchio visto che aveva un becco lunghissimo. Il picchio incominciò a scavare e formò la vagina, mentre il fiore era cresciuto di nuovo e l’uomo se lo mise per coprirsi, ma si trasformò nel pene. Quando arrivò al bambino, il picchio si sporcò completamente il ciuffo di sangue ed è per questo che ha il ciuffo rosso.

    L’uomo si sparse sulla terra, ma conosceva solo il giorno, perché non era stata creata la notte. I 4 figli del primo uomo e della prima donna, i quattro fratelli capostipiti delle 4 tribù che originarono tutte le persone del mondo, decisero quindi di andare da Dio con 4 doni. Offrirono in sacrificio i doni a Dio che decise di ascoltarli. Gli chiesero la notte e l’oscurità. Dio sorpreso della richiesta chiese perché di quella richiesta che gli avrebbe provocato tanti problemi. Dissero che era per dormire e per scandire il tempo: i giorni, le stagioni e gli anni. Dio allora tirò fuori dalla gola una noce completamente nera e gli disse di aprirla solo quando sarebbero arrivati in una capanna che contenesse tutte le persone del mondo, per limitare la notte e confinarla in quella capanna secondo le loro necessità. In quel tempo gli animali erano solo quelli diurni. Non esistevano pipistrelli, gufi, topi della yucca, pantere…ecc. Il più piccolo dei fratelli chiese al maggiore se potesse aprire la noce che lui stesso stava portando. Il maggior rispose di no, per volere di Dio. Lo chiese la seconda volta. Alla terza decise comunque di aprire la noce e in un istante si fece buio su tutta la terra. Un buio così denso da poterlo tagliare. Si crearono così tutti gli animali notturni da quelli diurni che già esistevano. I fratelli tornarono da Dio supplicandolo. Egli quindi per compassione degli animali, ma non dell’uomo creo il sole e la luna dalla palla di fuoco in cui ancora era immerso.

    Secondo Ari ci sono diversi tipi di serpenti. I più grossi sono le anaconde e il boa nero. Quest’ultimo capace di attaccare anche l’uomo per mangiarlo, quando abbastanza grande. I più piccoli sono spesso velenosi, così come alcuni tipi di rane, che sono tossiche e hanno capacità di cecità. Lungo la strada ci siamo imbattuti in alcune zone dove 30 anni fa erano localizzati i laboratori di cocaina, qui dove il narcotraffico aveva le sue fondamenta.

    Marco

    La cosa più bella che ho visto nella mia vita: un caimano! Non solo vista, anche toccata. Ho letteralmente presto in mano un caimano. Siamo seduti dopo cena ad ascoltare il suono della natura, il grido di quegli animali trasformati dall’apertura della notte.

    Marco

    La foresta amazzonica è veramente impressionante da tutti i punti di vista, e regala varietà di alberi e frutti che noi non abbiamo. Abbiamo fatto una bellissima escursione, in cui ad un certo punto sembrava che ci fossimo persi, abbiamo sperimentato la pioggia amazzonica e mangiato del lulo selvatico! Dopo cena, sono apparse delle rane velenose sugli alberi accanto a noi, bellissime, e il gestore della struttura ci ha fatto vedere un baby caimano…che io non ho avuto il coraggio di prendere in braccio, ma è stato comunque impressionante! Ci avviamo ora ad affrontare un’altra giornata, che dalle premesse sembra sarà piuttosto intensa!

    Francesco
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  • Day 12

    Amazzonia

    August 11, 2022 in Colombia ⋅ ⛅ 26 °C

    Altro giro in mezzo alla giungla per cercare l’albero guida di questo villaggio. Qui dimora lo spirito guida, ma in altri alberi dimorano spirito malvagi, intenti a cambiare i sentieri per disperdere le persone e far sì che la natura le divori. Quando siamo arrivati all’albero quasi ho rischiato di svenire per l’emozione di una sequoia gigante di circa 75 anni. Ci han costruito degli zaini con le foglie e uno l’ho portato sulle spalle al ritorno.

    Marco

    Sono sdraiato su un’amaca in mezzo alla foresta amazzonica. Dopo una lunga camminata ci siamo accampati, seguendo le orme di un giaguaro e attraversando corsi d’acqua con l’aiuto di alberi al posto di un ponte. A questo punto vorrei dire un’altra volta grazie a chi mi ha portato a fare le acrobazie sugli alberi prima della partenza. Arrivati in un luogo umido, ma pianeggiante, lungo il corso del fiume Paraná abbiamo incominciato a costruire l’accampamento con rami, figlie e liane. Dennis ci ha tenuto compagnia mentre aspettavamo che il Paco fosse pronto, cotto sulla brace di un fuoco appena acceso. Mi ha raccontato che è stato capo della sua comunità per 4 anni. Lo stato aiuta economicamente le comunità del Rio. Alcune volte questi fondi vengono spesi per far studiare i ragazzi, nella speranza che diventino professori e tornino ad insegnare alla comunità. Quello che più li tormenta è sapere che la loro coltura e la loro lingua si sta perdendo nel tempo. Così sono nate delle associazioni che comprendono gli anziani per far sì che i più piccoli crescano sapendo la loro lingua. Dennis è molto orgoglioso delle sue origini, così come è molto contrariato da chi le rinnega. Il suo sogno resta comunque quello di viaggiare e andare in Messico, un giorno nella sua vita. Mi ha detto che ieri notte c’era qualcosa che si aggirava nei dintorni dell’accampamento. Quando hanno inIziato ad accamparsi nella giungla si spingevano fino alle cascate del fiume Paraná, molto più lontano di dove ci siamo fermati oggi. Durante la notte i turisti urlavano nel sonno, sognavano creature oscure e alla mattina erano spaventati e volevano andare via il prima possibile. Un’altra volta un gruppo di ragazzi non è riuscito a stare neanche un’ora in quella zona. Un’altra si sentivano come delle persone parlare, ma non c’era nessuno se non loro nella foresta. Fu così che chiamarono uno sciamano per scacciare lo spirito maligno che viveva nella cascata. Questo sciamano ne chiamò un altro per farsi aiutare, perché lo spirito era troppo forte. Comunque sia loro non si spingono più fino alle cascate e io sto dormendo con il macete sul petto. Ovviamente Francesco verrà a sapere di tutto questo solo domani, perché voglio che dorma.

    Resta comunque l’esperienza più bella della mia vita, finora.

    Marco

    Comunque da non lasciarsi sfuggire le perle di Francesco:
    “Io faccio la figa di Parigi solo quando devo farlo, qui sono wild”
    “Sono morto di paura stanotte”
    “Mi sono fatto perculare anche dai primitivi”

    Marco
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  • Day 13

    San Andres

    August 12, 2022 in Colombia ⋅ ⛅ 27 °C

    Notte passata discretamente per quanto mi riguarda, anche se dormendo a tratti sull’amaca in mezzo alla giungla. I grilli e le rane sicuramente creano un’atmosfera rilassante che concilia il sonno. Meno i nostri compañeros tra russate e flatulenze degne di far scappare anche il più audace dei giaguari. Mentre raggiungevamo il nostro accampamento, in realtà costruito sul posto, abbiamo incrociato un giaguaro le cui orme fresche sul fango erano grandi quanto la mia mano, come ho già precedentemente scritto. La cena è stata a base di pesce Paco, cotto su una griglia arrabattata con dei legnetti verdi. Stamattina al ritorno Dennis mi ha raccontato di avere 3 figli, di cui il maggiore di 17 anni, avuto a 19 con una peruviana appena adolescente. Lei per lo scandalo se ne è ritornata in Perù dalla sua famiglia fino a quando 22enne ha riportato e abbandonato il figlio al padre. Adesso mi spiego il motivo di tanta preoccupazione, personale, verso i giovani. Mi ha chiesto anche che tipi di frutta e verdura ci sono in Italia, ahimè non reggendo il confronto con questa terra.

    In questo momento stiamo decollando per Bogotà e da lì un aereo ci porterà verso alcuni giorni di relax sull’isola di San Andres e Providencia.

    Marco

    E anche la notte in Amazzonia è fatta! È stata una bellissima esperienza, molto particolare che ha messo alla prova i miei limiti…e forse ne sono uscito vincitore. Ci siamo portati dietro poca roba, neanche il cambio per la notte, solo acqua e una giacca in caso di freddo. Le nostre che guide con l’aiuto prezioso di Marco hanno messo a punto lo spazio per dormire con amache, e poi uno di loro ha cucinato del pesce, e nel mentre chiacchieravamo della loro vita in Amazzonia. In realtà si rivolgevano a Marco che era l’unico che capisce lo spagnolo, e dopo ci lanciavamo in un giro di traduzione spagnola-italiano-inglese, per i nostri due compagni di avventura Mariana e Tobias che altrimenti non avrebbero capito nulla. Pesce Paco buonissimo…la palomita non l’ho assaggiata! Tutto con contorno di platano bollito…buono ma lo preferisco fritto!
    Dopo cena ci siamo messi subito nelle amiche, anche in vista della sveglia alle 4. Ahimè ho dormito molto poco, cioè subito dalle 21 alle 23, e poi dopo qualche ora sveglio perché sinceramente avevo un po’ paura. Si sentivano come delle orme ai piedi delle amache…ho avuto solo il coraggio di uscire per far pipì e andare da Marco a prendere una giacca perché avevo freddo. Sulle 2 mi sono riaddormentato fino alla sveglia. Dopo questa prova, posso dormire in tenda, in amaca, portare valigie piccole, lasciare i miei due cuscini a casa…fiero di me stesso! Adesso siamo in direzione Bogotà, per poi prendere un altro aereo per l’isola di San Andres! Direi che qualche giorno di mare ce lo meritiamo!

    Francesco

    Dopo la giornata trascorsa in viaggio ci siamo rifugiati al Bocca Oro, un bar quasi in riva alla spiaggia di San Andres con tanto di musica rag dal vivo. Rifugiati per scappare dal tugurio di hotel che abbiamo prenotato per stanotte. Quello di Oporto a confronto era a 5 stelle. Per ora 2 ceviche, 2 gin tonic e poi nanna!

    Marco
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