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  • Day 2

    Palazzo Reale + Parco Lazienki

    November 17, 2018 in Poland ⋅ ☀️ 3 °C

    La notte in Albergo ( Hampton HIlton Hotel) è stata positiva; ho dormito abbastanza bene nonostante il sole alle 7 di mattina abbia fatto irruzione dalle tende che avevo dimenticato di tirare. La colazione, compresa nel prezzo, era davvero ricca e variegata e sicuramente io ne ho usufruito in minima parte.
    Per le 10 ci siamo diretti in città dove ad attenderci, onnipresente, abbiamo trovato il freddo gelido continentale che per noi è praticamente una novità.
    Mi chiedo come facciano gli autoctoni a resistere in Gennaio o Febbraio quando le temperature scenderanno ulteriormente.
    Il nostro primo obiettivo è stato quello di trovare la città vecchia e la Piazza del Popolo (Stare Miasto) e fortunatamente ci siamo arrivati abbastanza celermente usando i mezzi pubblici: questi, non mi stancherò mai di dirlo, sono davvero efficienti, puntuali e ben riscaldati.
    La famosa piazza, che non era poi così distante dal luogo in cui abbiamo mangiato ieri sera, è abbastanza caratteristica ed è attorniata da palazzi con stile che un profano ed ignorante come me definirebbe 'russo'.
    Qui, dopo qualche minuto di shopping sporadico dei miei compagni di viaggio, abbiamo visitato il Palazzo reale, museo veramente valido con i cimeli dei regnanti del passato.
    Credo, però, che per apprezzarlo davvero avremmo dovuto spendere molto più tempo ed usufruire dell'audioguida disponibile o perlomeno informarsi prima della partenza delle opera d'arte presenti e della loro storia.
    È stata quindi una visione fugace, inesperta, forse un'occasione sprecata: ma per chi non è proprio un amante dell'arte è difficile organizzarsi meglio.
    Usciti dal palazzo, dove abbiamo incontrato davvero tanti italiani, ci siamo ritrovati ancora una volta tra le strade del centro storico. Tra i vicoli stretti e ciottolosi, leggermente affollati dai turisti, siamo arrivati al Barbacane e successivamente in una seconda piazza dove al centro, tra evidenti lavori di ristrutturazione, si ergeva la famosa statua della sirenetta.
    Non ho potuto fare foto soddisfacenti perché la GoPRo ha un obiettivo troppo grandangolare mentre il mio telefono ha una fotocamera davvero ridicola.
    Tutto intorno alle transenne di ristrutturazione nascevano piccoli chioschetti dove la gente si riunisce a bere qualcosa di caldo. Qui Maurizio ha preso una sorta di vino bollente misto a cannella, che non mi ispirava per niente ma che a parer suo era davvero buono.
    Tornando nella piazza principale, che nel frattempo si era riempita tra turisti, gente locale e artisti, abbiamo fatto qualche foto ricordo con lo stadio Nazionale che si vedeva sullo sfondo in lontananza.
    Successivamente abbiamo iniziato un'epopea infinita per cercare l'autobus giusto che ci portasse al Parco Lazienki e, dopo qualche tentativo andato male dove la flatulenza di Massimo l'ha fatta da padrone, siamo riusciti a prendere un autobus verso sud e a raggiungere quest'imponente oasi di verde nel grigiore invernale della città.
    Non nego di provare un po' di invidia per gli abitanti di Varsavia che ogni giorno possono godere di questo immenso "spettacolo" in cui correre, sedersi in mezzo alla natura o semplicemente ritrovarsi.
    Messina non possiede un luogo del genere e le zone verdi sono praticamente inesistenti.
    Nel parco abbiamo visto molti monumenti interessanti, anche se di sfuggita, come il palazzo sul lago o un caratteristico anfiteatro all'aperto.
    Deve essere proprio un bel luogo per uno bello spettacolo.
    Spettacolo improvvisato è stato, invece, quello che si è palesato davanti ai nostri occhi quando un gruppo di ragazze di una scuola di ballo ha iniziato a ballare la samba davanti a tutti. Inutile dire che abbiamo iniziato ad avere gli occhi fuori dalle orbite per cotanta bellezza: in particolare Maurizio che, improvvisandosi paparazzo, ha eseguito uno 'scatto rubato" di quello che a Messina verrebbe detto "Aàaun panaro esagerato' di una delle ballerine.
    Questo passerà alla storia come il momento in cui è iniziata la ricerca di Maurizio di foto della fauna locale per completare il suo calendario 2019 delle bellezze polacche.
    Successivamente, tornando verso l'albergo, ci siamo fermati a pranzare (per modo di dire, erano le 3) in un locale che faceva Kebab. La comunicazione con gli addetti non è stata facile perché ognuno di noi non capiva bene il menù e il nostro inglese è davvero deficitario. Alla fine, però, con un po' di aiuto da parte mia, siamo riusciti ad intenderci e ad ordinare un Kebab che era davvero davvero enorme.
    Anche se non ricordo il costo preciso, posso confermare che non era caro.
    Mentre ci godevamo il nostro pranzo, una giovane ragazza bionda si è seduta da sola al tavolo di fianco.
    Ho iniziato come mio solito ad immaginare quali problemi avesse, se stesse soffrendo per amore, se non stesse riuscendo al stare al passo con gli esami.
    Fatto sta che era lì, triste e solitaria, e già sapevo che nella mia testa sarebbe diventata un'altra di quelle persone che incrocio solo una volta nella vita e di cui, un po' per convenzioni sociali (non posso certo importunare ogni sconosciuto che vorrei conoscere) e un po' per paura e pigrizia, non avrei mai conosciuto la storia o la personalità.
    Dopo pranzo siamo tornati in Hotel, dove mi sono appisolato in attesa di uscire nuovamente.
    Uscita che è avvenuta per le 19.00 dopo essermi riscaldato con una lunga doccia calda e rilassante.
    Abbiamo visitato Zara ed il centro commerciale vicino al palazzo della cultura: non abbiamo comprato niente, Chiara non ha trovato la gonna che cercava.
    Il centro commerciale non è grandissimo ma ai miei occhi di piccolo provinciale italiano sembrava un luogo pieno di vita e ben curato. Il giorno dopo ci saremmo tornati,e con nostra sorpresa, avremmo scoperto che tutti i negozi non riguardanti la ristorazione sarebbero stati chiusi.
    Per un turista forse non è il massimo, ma penso che sia giusto che i lavoratori riposino, non come qui che veniamo miseramente sfruttati e sottopagati.
    Successivamente abbiamo soddisfatto il desiderio di Gaia di andare da Starbucks.
    Non abbiamo dovuto fare molta strada, poiché il locale si trovava proprio aldilà del sottopassaggio.
    Qui, io e Maurizio abbiamo preso un cioccolata calda piena di panna. Era la mia prima volta da Starbucks, nonostante si tratti di un caffè molto famoso, e sono rimasto molto sorpreso dalla bontà della cioccolata e dal senso di pienezza che questa mi ha dato.
    In seguito è iniziata la nostra epopea per arrivare al di là del fiume e cercare di visitare il 'Quartiere Praga', un luogo a detta di Massimo pieno di vita, artisti e ristoranti.
    Bene, grazie ad una linea tranviaria perfetta, al di là del fiume ci siamo arrivati, ma di questo quartiere Praga pieno di vita neanche l'ombra.
    Per meglio dire, secondo i cartelli e Google Maps eravamo nel posto giusto, ma tutto intorno solo strade buie e deserte.
    Sicuramente eravamo vicini alla meta, ma per evitare problemi (non si sa mai di notte, avevamo Gaia con noi) abbiamo rinunciato e con la linea 25 siamo tornati indietro verso Stare Miasto, il quartiere antico. Qui, nella piazza notturna, maestosa ma intima, una coppia di spagnoli ci ha fatto la gentilezza di farci una foto con una 'scultura' mobile riguardante il centenario dell'indipendenza polacca, o almeno credo.
    Con loro ho scambiato due semplici parole in spagnolo, e nella mia testa sembravo di nuovo in cammino.
    Successivamente abbiamo fatto qualche giro tra i vicoli adiacenti alla piazza ed in un piccolo negozietto ho comprato le cartoline da spedire ai miei amici del cammino di Santiago.
    Trovare un posto per mangiare non è stato facile e alla fine ci siamo fermati e seduti nel locale adiacente al primo Zapiecek dove ieri sera non abbiamo trovato posto.
    Qui abbiamo mangiato la zapiekanka, un panino condito aperto e tostato tipico della tradizione polacca.
    Non ricordo esattamente che sapore avesse, credo che per gustarla meglio avrei dovuto mangiarne diverse varietà e forse fare più attenzione al gusto.
    Siamo stati seduti in questo fast food per un po' e in seguito ci siamo diretti verso l'albergo facendo, nel mentre, una visita all'Hard Rock vicino al centro commerciale ma senza bere niente data l'ora tarda. Infatti, la verità è che ho solamente usufruito del bagno mentre Maurizio stava guardando qualche maglietta (purtroppo costosa per me) da regalare ai suoi figli.
    Arrivati in albergo, mi sono messo a scrivere qualche riga su questa giornata in attesa che il sonno mi cullasse e mi facesse riprendere l'energie per l'indomani; l'ultima nostra giornata a Varsavia.
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