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  • Dag 1

    Amman

    2 mars 2023, Jordanien ⋅ 🌙 19 °C

    Cittadella archeologica di Amman. Una serie di rovine degli ammoniti, romane, cristiane, arabe, tutte costruite l'una sull'altra sul cucuzzolo di una collina nel bel mezzo della città, un teatro romano impressionante subito sotto. Da qui partiva la strada romana per Damasco, Istanbul, l'Europa. La guida parla, parla, lanciandoci nel contempo però degli sguardi fulminanti che ci inducono al silenzio. Magari è una nostra impressione; ad ogni buon conto facciamo solo sì sì con la testa. Dopo un buon quarto d'ora Erika azzarda: e quella moschea lì? Lui la guarda e sbotta: signorina (!), se non mi lascia parlare non le dico niente. Gelo. Non fiatiamo più. Un buon inizio 😂

    Per fortuna il primo giordano che incontriamo si rivelerà l'unico non molto... amichevole. E altrettanto per fortuna, la cittadella è talmente interessante per capire la Giordania che anche se avesse tentato di picchiarci durante la spiegazione (e non mi avrebbe stupito 😅) ne sarebbe valsa la pena lo stesso. E' il nostro primo assaggio di medio oriente, del mondo levantino, e qui si respira tanta storia: egizi, romani, ebrei, cristiani, arabi sciiti, arabi sunniti; e poi un’accelerazione dalla seconda guerra mondiale in poi, profughi di tutte le zone di conflitto che circondano la Giordania, e sono tante: Libano, Siria, Palestina, Iraq, 5 milioni di profughi (secondo la guida), metà popolazione del paese, che si sono stabiliti qui e ora sono giordani. Come dice il sito del nostro ministero, eufemisticamente: la Giordania "costituisce un elemento di stabilità all’interno di una regione particolarmente instabile". Come dice un'amica, eccellente conoscitrice della zona: la Giordania si basa sui conflitti che la circondano.

    Amman non è una bella città, ma impressiona. Va capita, e si capisce solo guardando a tutta quella storia da cui discende, e probabilmente per conoscerla veramente non basta una vita. Arrampicata su colli ripidissimi, palazzoni bianco-panna costruiti uno sopra l'altro e inframmezzati da moschee, sospesi nell'aria polverosa di sabbia del deserto (che viene da sud, dall'Arabia Saudita). Bambini che giocano in strada. Un mercato rumorosissimo, pieno - come in Marocco del resto - di spezie, ma sono spezie diverse qui. Un sacco di gente, alcuni sorridenti, altri no, tutti però generalmente rispettosi; donne velate ma anche molte ragazze senza velo; negozi che hanno in vetrina adesivi con la scritta "Palestina" in diverse declinazioni di sostegno. Ristoranti mediorientali, iracheni, egiziani; caffè, tè, pasticcerie.

    E alla fine, com'è Amman? Non saprei. Ripeto, non stupisce per bellezza. Ma stupisce per molto altro: esiste, e parla, e va secondo noi conosciuta, anche perché con tre ore di volo dall'Italia - probabilmente sulla strada per Petra - si ha la possibilità di tuffarsi in un mondo con regole totalmente diverse, un mondo che si sente troppo spesso ai telegiornali ma probabilmente va capito partendo dalla vita della gente. Ne vale sicuramente la pena.
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