France
Porto

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Travelers at this place
    • Day 3

      Incontri in entroterra

      August 18, 2022 in France ⋅ ☁️ 24 °C

      Ripartiamo dopo un caffè dal quale Titta esce con un po’ di zollette in tasca ed incredibilmente la nostra meta è nuovamente cambiata: andiamo a Porto.
      La strada è molto caratteristica. Saliamo su per un colle che sembra infinito in una strada stretta e panoramica lungo un fiume. Ci fermiamo per fare delle foto sul tetto del furgone. Perdiamo un sacco di tempo.
      Gabri annuncia ogni macchina in avvicinamento e Maddi rischia di aprirsi la testa poiché, per scendere dal tetto del furgone, Quadro le fa segno di lanciarsi ma poi non la prende davvero lasciandole fare un bel capitombolo.
      Riprendiamo la strada e ci addentriamo nel bosco; l’aria inizia ad essere più frescolina e facciamo una serie di incontri particolari: les vaches, les chevrés, les porcs. Facciamo un video ai maiali che si riproducono e ammiriamo i piccoli suinetti che saltellano in giro o ciucciano il latte dalla mamma. Gabri e Maddi si fanno puntare dalla scrofa che difende il suo cucciolo.
      Più avanti invece le capre si piazzano in mezzo alla strada e, una in particolare, ci fa brutto.
      Finalmente arriviamo a Porto, giusto in tempo per trovare la reception del campeggio aperta (abbiamo fatto qualche pausetta in più del previsto). Uno dei campeggi in cui chiediamo informazioni ha addirittura due reception perché è molto molto esteso (noi non vediamo la prima ed entriamo da quella più lontana che però è chiusa e ci tocca attraversare tutto il campeggio). Scegliamo però il secondo campeggio poiché il primo costava di più e, causa rischio uragano, non ci lasciava montare la tenda; andiamo in quello di fianco dove non sembrano altrettanto in para per il maltempo, ci indicano una piazzola ma una famiglia ce la frega, ci spostiamo in una poco lontana; ci dicono che non c’è parcheggio ma noi un posticino non troppo lontano dalla piazzola ce lo troviamo. Dopo cena ci accomodiamo sulle panchine fuori dalla spa e facciamo qualche partita a peppatencia degustando un vino quasi imbevibile condito da pezzetti di sughero del tappo che si sbriciola.
      Nella notte, alle 2:00, ci svegliamo di soprassalto, dei tuoni enormi rimbombano nel cielo e lampi e fulmini illuminano le nostre tende. Fa paura ma al contempo è affascinante. Le menti iniziano a viaggiare, c’è chi teme che un albero possa cadere e chi ragiona sulle conseguenze di essere colpiti da un fulmine. Maddi decide di non stare dentro al sacco a pelo in modo che se un albero le cade sulle gambe sia più facile sfilarsi. Rebi chiede “Cami ma… si muore?” e Gabri per tranquillizzare: “si ma se sopravvivi le cicatrici sono belle”.
      Maddi chiede se gli altri sono usciti dalla tenda e stanno scappando ai bagni ma le rispondono che sono in tenda, quindi, in ansia, si rassegna e aspetta che passi (non osa dire che ha paura e preferirebbe uscire dalla tenda e l’idea di infradiciarsi inutilmente di nuovo come la mattina precedente non alletta); per cercare di far passare il tempo e l’ansia insieme a Quadro conta i secondi tra lampi e tuoni. Capiscono che i temporali sono due: siamo nel bel mezzo di uno scontro tra titani; uno si sta avvicinando e uno si allontana.
      Ad un certo punto Gabri esclama “io son bagnato!” e Rebi “oh anche io! Sul culo!” e Gabri “io sul pisello!”. Al che Rebi chiede a Titta, Maddi e Quadro che son nell’altra tenda: “ a noi si sta bagnando la tenda, a voi?” (la frase probabilmente non era esattamente questa ma purtroppo il momento era critico e non riusciamo a ricordarla con precisione). Titta risponde “si!” ma Rebi ha il dubbio che abbia capito male e quindi ripete, al che dall’altra tenda capiscono che la domanda non era “voi state bene?” e cambiano risposta.
      Ancora qualche tuono, qualche saetta molto affascinate (si vedeva attraverso la tenda), un tuono molto forte che fa scattare Maddi seduta e afferrare il braccio di Quadro, un po’ di vociare degli altri campeggiatori, qualche pianto di bambino e ci riaddormentiamo.
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    • Day 4

      AAA Io vado via! Io vado via!

      August 19, 2022 in France ⋅ ⛅ 24 °C

      La mattina ora che ci sistemiamo per lasciare il campeggio sono le 12:00, paghiamo e ci dirigiamo verso la spiaggia di Porto. Troviamo un parcheggio libero, ci entriamo con un po’ di fatica ma siamo troppo lunghi, decidiamo di tentare un parcheggio a S molto stretto e storto ma a metà vediamo un altro parcheggio migliore libero, Quadro corre a tenerlo occupato e scaccia dei tedeschi dicendogli di parcheggiare dove stavamo provando noi (non ci saremmo mai entrati) quindi alla fine ci parcheggiamo (anche qui con un po’ di manovre) in quest’ultimo (i tedeschi alla fine non ci provano neanche a mettersi dove il buon Quadro gli aveva indicato).
      Scendiamo dalla macchina, ci sporgiamo dal muretto verso il mare e… “ma qui non c’è la spiaggia con la pineta dietro” esclama qualcuno.
      In effetti no, non c’è proprio la spiaggia. Solo rocce con onde enormi che si scagliano.
      Facciamo qualche foto e risaliamo in macchina per cercare la spiaggia che Maddi che conosceva perché ci era stata in route.
      Dopo averla trovata ed essere entrati nel parcheggio attraverso un’apertura parecchio stretta Gabri e Titta si lanciano nelle onde altissime, Cami si unisce a loro. Restano dentro un bel po’ finchè, affaticati, i primi due escono e raggiungono gli altri sulla spiaggia. Cami prova ad uscire ma continua ad essere ributtata in acqua dalle onde, il bagnino si lancia in suo soccorso, mentre si avvicina fa cenno di abbassarsi perché sta arrivando un’altra onda ma lei resta in piedi e urla “Gabri! Coprimi!” perché il costume si è tutto spostato e non copre più nulla di ciò che dovrebbe. Viene riabbattuta ma per fortuna il bagnino la raggiunge, le afferra il braccio e la aiuta ad uscire mentre lei, ormai nuda, cerca di coprirsi con scarsi risultati ben osservata da tutta la spiaggia. Nel frattempo dalla spiaggia il gruppo se la ride a crepapelle (anche il bagnino è divertito c’è da dire).
      In un momento in cui le onde sembrano leggermente più basse anche Maddi prova ad entrare e dopo qualche onda riesce ad uscire abbastanza facilmente (ma comunque affaticata).
      Gabri e Titta rientrano, si divertono un po’ finchè anche Titta viene aiutata dal bagnino ad uscire e Gabri esce da solo ma con un sassolino (non troppo ino) infilzato nel piede bene sottopelle. Il bagnino si avvicina incuriosito ma dice che non può fare nulla perché deve sorvegliare la spiaggia. Cami e Gabri vanno alla macchina per cercare di toglierlo. Per farlo ci vorranno 40 minuti di tensione ammorbiditi da una sigaretta scroccata da una coppia di tedeschi.
      Nel frattempo Maddi, Titta e Rebi stanno sul bagnasciuga a prendere la schiuma delle onde. Rebi cade e riesce a farsi salvare da un bagnino (fuori servizio) pur senza essere entrata in acqua: la afferra per un braccio e la tira su con la chiappa grattugiata (voleva provare anche lei l’esperienza di essere tirata fuori dall’acqua da un bagnino).
      Ad un certo punto mentre Quadro fa un video le tre ragazze vedono arrivare un’onda enorme e decidono di scappare (per questo potrete prendere visione del suddetto video appunto) e da qui si avrà la citazione usata per tutto il resto della vacanza “aaa io vado via, io vado via”.
      Titta, non ancora soddisfatta, decide di rientrare in acqua (i punti acquisiti al fantamorto non le bastavano, è una ragazza difficile da accontentare). Dopo un po’ di tempo Maddi, dalla spiaggia, la vede sulla cresta di un’onda molto affaticata che cerca di uscire. Le onde sono aumentate; continua ad essere rimandata sotto. Maddi e Rebi ne vedono una enorme arrivare e le urlano “Tittaa!!” lei allora si sente sollevata perché temeva che noi altri l’avessimo abbandonata e che quindi nessuno si sarebbe accorto se lei non fosse più riuscita a risalire dall’acqua. Il bagnino finalmente la vede e cerca di raggiungerla, la afferra e la porta in salvo. Poco dopo i due bagnini decidono di mettere la bandiera rossa.
      Pranziamo con un accompagnamento musicale sulle note di danza la vita e ora che finiamo di mangiare sono ormai le 16:00. È ora di rimetterci in viaggio.
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    Porto

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