Frist steps in Castellamare di Stabia 🌞
Frist steps in Castellamare di Stabia 🌞
Made a Little break at the beautiful Lido La Limpida 💙
Blick auf den Vesuv bei Neapel und die steile Küste bei Sorrent.
Una città adagiata nel golfo più bello del mondo, quello di Napoli.
Alle spalle montagne alte quanto basta per coprirsi di neve in inverno.
La funivia che porta dalla città al monte. Dal monte alla città.
E poi ancora una collina con un castello medievale, una reggia, e ville romane risorte dalle ceneri dell'eruzione del Vesuvio del 79 d. C. E poi le terme con 28 sorgenti: una ricchezza.
E ancora il mare e all'orizzonte la sagoma affascinante e paurosa del Vesuvio e Ischia e Capri.
Passeggiare alle prime luci dell'alba per il lungomare, ricco di palme e fontane, con il solo suono delle voci dei gabbiani che salutano il sole che scende dalla montagna.
Assaporare gli odori che solo una città di mare può dare.
E poi il traffico, tanto; le voci; la gente, tanta; la confusione. La bellezza.
Ecco questa è la mia città, amata e odiata.
Di lei voglio parlare in questo viaggio lungo una 𝒗𝒊𝒕𝒂.!
𝑳𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂!Read more
𝑰𝒍 𝒕𝒐𝒑𝒐𝒏𝒊𝒎𝒐 : 𝑺𝒕𝒂𝒃𝒊𝒂𝒆
La storia di Castellammare di Stabia è antichissima e le origini incerte .Il comune ha assunto la denominazione di Castellammare con regio decreto il 22 gennaio 1863, mentre il nome definitivo di Castellammare di Stabia si è avuto con delibera consiliare del 31 maggio 1912.
Il nome deriva dall'unione di due elementi : 𝑪𝒂𝒔𝒕𝒓𝒖𝒎 𝒂𝒅 𝒎𝒂𝒓𝒆 e 𝑺𝒕𝒂𝒃𝒊𝒂𝒆.
Partiamo da 𝑺𝒕𝒂𝒃𝒊𝒂𝒆. Secondo alcuni documenti sembrerebbe che si deve agli Osci nell'VIII sec a.C. la realizzazione di un piccolo centro urbano nella zona della collina di Varano, per la posizione strategica, l’abbondanza di acque e la presenza di fertili pianure di origine vulcanica nelle campagne circostanti.
Successivamente la città fu abitata da Greci, Etruschi e Sanniti. Sotto la dominazione sannita, Stabiae fu dotata di una propria cinta muraria e di un piccolo porto. Intorno furono costruite numerose fattorie che, con il passare del tempo, si trasformarono in piccoli borghi.
𝑸𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒛𝒐𝒏𝒂 𝒗𝒊𝒆𝒏𝒆 𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 𝒐𝒈𝒈𝒊 𝒓𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒂𝒕𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝑨𝒈𝒆𝒓 𝑺𝒕𝒂𝒃𝒊𝒂𝒏𝒐 corrispondente
agli odierni comuni di Castellammare di Stabia, Casola di Napoli, Gragnano, Lettere, Santa Maria la Carità e Sant'Antonio Abate.
Il nome 𝑺𝒕𝒂𝒃𝒊𝒂𝒆 dovrebbe ricondurre al latino 𝘀𝘁𝗮𝗯𝘂𝗹𝘂𝗺 che significa stalla, forse in riferimento all'attività agricola che si svolgeva nella zona.
Nel 308 a.C., dopo un lungo assedio, Stabiae fu costretta alla resa
nelle guerre sannitiche contro i Romani.
Con lo scoppio della guerra sociale (motivo del conflitto fu l’insoddisfazione delle popolazioni italiche, che accusarono Roma di non riservare loro gli stessi privilegi riservati invece ai cittadini romani) Stabiae si schierò contro Roma aderendo
alla Lega Italica. La città fu assediata e poi distrutta da Lucio Cornelio Silla
il 30 aprile dell'89 a.C. La città fortificata non fu più ricostruita. e al suo posto, grazie al suggestivo panorama e alla ricchezza di acque, l’antica Stabiae divenne rinomato luogo di villeggiatura per i ricchi patrizi romani. Lussuose ville dotate di complessi termali, piscine, palestre e piccoli templi, furono costruite nella zona e decorate con dipinti che ancora oggi risultano essere tra i più interessanti dell’arte romana. Tra la fine del II secolo a.C. e l'inizio del I secolo, in piena età imperiale, Stabia andò affermandosi come centro residenziale di lusso, tant'è che Cicerone scriveva in una lettera all'amico Marco Mario Gratidiano:
« Neque tamen dubito quin tu in illo cubiculo tuo, ex equo tibi
Stabianum perforasti et patefacisti sinum, per eos dies matutina
tempora lectiunculis consumpseris. »
« Purtuttavia non dubito che tu da quel tuo cubicolo, dal quale ti sei
fatto aprire una finestra panoramica sul porto di Stabia, abbia
trascorso la mattinata gustando quello spettacolo incantevole. »
Il 𝟮𝟰 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝟳𝟵 𝗱.𝗖. ( non il 25 agosto come erroneamente si è creduto fino a qualche anno fa), un'inaspettata e violenta eruzione del Vesuvio fece scomparire sotto una fitta coltre di cenere, lapilli e pomici, insieme a Pompei ed Ercolano, la città di Stabiae. A causa dei frequenti terremoti che avevano preceduto l'eruzione, molte ville mostravano segni di cedimento o crepe e quindi si trovavano in fase di ristrutturazione: fu questo il motivo per cui a Stabiae ci fu un numero limitato di vittime. Tra le vittime illustri fu anche Plinio il Vecchio, che giunto a Stabiae per osservare più da vicino l'eruzione, morì molto probabilmente avvelenato dai gas tossici sulla spiaggia.
* Nella foto allegata la 𝗧𝗮𝗯𝘂𝗹𝗮 𝗣𝗲𝘂𝘁𝗶𝗻𝗴𝗲𝗿𝗶𝗮𝗻𝗮
La Tabula Peutingeriana è una copia del XII-XIII secolo di un'antica mappa romana che riporta le vie militari dell'Impero romano, in più parti annerita e difficilmente leggibile. È conservata presso la Hofbibliothek di Vienna, in Austria, e per ciò è detta anche Codex Vindobonensis.Read more
𝑰𝒍 𝒕𝒐𝒑𝒐𝒏𝒊𝒎𝒐 : 𝑪𝒂𝒔𝒕𝒓𝒖𝒎 𝒂𝒅 𝒎𝒂𝒓𝒆
Castellammare deriva dall'antico castello costruito dal Ducato di Sorrento, che si affaccia da un'altura di circa 100 metri sul golfo di Napoli.
Un tempo si diceva che il mare arrivasse sotto il castello ma, vista l'altezza in cui questo si trova, tale ipotesi è praticamente impossibile. La spiegazione del nome è chiara da antichi documenti in cui le località venivano identificate col nome dei castelli presenti. In questo caso questo 𝑪𝒂𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂 𝒊𝒍 𝒎𝒂𝒓𝒆 𝒆𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐 𝑪𝒂𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒔𝒖𝒍 𝒎𝒂𝒓𝒆 (𝒐 𝒅𝒂 𝒎𝒂𝒓𝒆), 𝒒𝒖𝒊𝒏𝒅𝒊 𝑪𝒂𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒂 𝑴𝒂𝒓𝒆.
Come ogni castello che si rispetti anche il " mio" castello ha la sua 𝒍𝒆𝒈𝒈𝒆𝒏𝒅𝒂
𝑳'𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆 𝒏𝒆𝒈𝒂𝒕𝒐
Si narra che nel 1459, durante il regno di Ferrante I d’Aragona, una castellana, perdutamente innamorata di uno dei soldati delle truppe angioine, non esitò a favorirne l’ingresso lasciando aperte le porte del castello.
Il cavaliere per il quale la castellana provava il forte sentimento, tuttavia preferì mettere da parte l’amore e far prevalere le ragioni di guerra. Una volta raggiunto il suo scopo, infatti, il cavaliere respinse le attenzioni della castellana che, straziata dal dolore, si tolse la vita ingerendo del veleno. Da allora si racconta che il suo fantasma vaga inquieto tra le mura del castello, soprattutto nella “ 𝒄𝒂𝒎𝒆𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒊”, cioè la 𝒄𝒂𝒎𝒆𝒓𝒂 𝒅𝒂 𝒍𝒆𝒕𝒕𝒐, dove lamenti e risate agghiaccianti, per anni, avrebbero costretto le persone da lì a scappare terrorizzate.
Oggi il castello è privato e, nonostante la leggenda , tantissime coppie, data l’impareggiabile bellezza del luogo, scelgono il castello come location per il loro matrimonio.Read more
Cominciamo il nostro tour tra passato e presente, tra 𝑺𝒕𝒂𝒃𝒊𝒂𝒆 𝒆 𝑪𝒂𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒂𝒎𝒎𝒂𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝑺𝒕𝒂𝒃𝒊𝒂.
L’antica città di 𝑺𝒕𝒂𝒃𝒊𝒂𝒆, come altre città vesuviane (Oplonti, Pompei, Ercolano), fu sepolta dall’eruzione del Vesuvio, del 79 d.C.
Ancora dubbi sulla collocazione orografica del centro urbano, forse sulla zona collinare di Castellammare di Stabia, località 𝑽𝒂𝒓𝒂𝒏𝒐, dove sono state ritrovate le cosiddette 𝑽𝒊𝒍𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝑺𝒕𝒂𝒃𝒊𝒂, 𝒍’𝒖𝒏𝒊𝒄𝒂 𝒅𝒐𝒄𝒖𝒎𝒆𝒏𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝒂𝒏𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒄𝒊𝒕𝒕𝒂̀.
Le ville erano costruite in posizione panoramica, nate prevalentemente per fini residenziali, con grandi quartieri abitativi, strutture termali, portici e ninfei decorati meravigliosamente. Erano ville d'𝒐𝒕𝒊𝒖𝒎. (𝑳’𝒐𝒕𝒊𝒖𝒎 , per i Romani , era l’attività dello spirito: riflettere, studiare, scrivere opere letterarie mentre il 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒕𝒊𝒖𝒎 era l’attività pratica: la politica , per la classe dei senatori; gli affari , per quella dei cavalieri.) Le ville d'𝒐𝒕𝒊𝒖𝒎 erano, quindi, costruite in luoghi ameni, e tali, appunto, sono le due meravigliose ville di Stabiae che andremo a visitare 𝑽𝒊𝒍𝒍𝒂 𝑨𝒓𝒊𝒂𝒏𝒏𝒂 e 𝑽𝒊𝒍𝒍𝒂 𝑺𝒂𝒏 𝑴𝒂𝒓𝒄𝒐
𝑩𝒓𝒆𝒗𝒆 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒔𝒄𝒂𝒗𝒊
𝒇𝒐𝒏𝒕𝒆 : http://pompeiisites.org/stabiae/storia-degli-sc…
Gli scavi di Stabiae ebbero inizio il 7 giugno 1749 per volere di Carlo III di Borbone. Fu esplorato un impianto urbano, con botteghe e strade e sei ville residenziali sul ciglio del pianoro di Varano. Lo scavo avveniva, secondo l’uso del tempo, attraverso cunicoli rinterrando e passando ad altro quando i rinvenimenti non erano ritenuti degni di essere esposti al Museo Borbonico di Portici. Lo scavo, seguito dall’ingegnere spagnolo Alcubierre e dall’ingegnere svizzero Carl Weber iniziò dalla villa San Marco (1749-1754) quindi interessò la villa “del pastore” (1754) e la villa di Arianna con il complesso adiacente (1757-1762).
Dopo un’interruzione di circa tredici anni lo scavo riprese nel 1775 interessando la zona di villa Arianna e l’area di alcune ville rustiche del territorio dell’ager.
Il lavoro svolto dagli scavatori borbonici fu pubblicato nel 1881 da M. Ruggiero, architetto collaboratore del Fiorelli, allora direttore degli scavi di Pompei. Fu raccolta tutta la documentazione borbonica consistente in diari di scavo, disegni e grafici. Fu redatta anche una planimetria complessiva dei rinvenimenti effettuati nel territorio stabiano.
𝑵𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒏𝒏𝒊 ’𝟓𝟎 𝒓𝒊𝒑𝒓𝒆𝒔𝒆 𝒍’𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒆𝒔𝒔𝒆 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒊𝒍 𝒔𝒊𝒕𝒐 𝒔𝒕𝒂𝒃𝒊𝒂𝒏𝒐, 𝒄𝒐𝒏 𝒍𝒐 𝒔𝒄𝒂𝒗𝒐 𝒅𝒆𝒇𝒊𝒏𝒊𝒕𝒊𝒗𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒗𝒊𝒍𝒍𝒆 𝒂𝒅 𝒐𝒑𝒆𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝑷𝒓𝒆𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑳𝒊𝒃𝒆𝒓𝒐 𝑫’𝑶𝒓𝒔𝒊.
Per motivi di tutela e conservazione furono distaccati dalle ville numerosi affreschi poi raccolti nell’Antiquarium, inaugurato nel 1957. Mosaici ed affreschi sono in parte visibili nelle ville, in parte conservati al 𝑴𝒖𝒔𝒆𝒐 𝑨𝒓𝒄𝒉𝒆𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒄𝒐 𝒅𝒊 𝑵𝒂𝒑𝒐𝒍𝒊.
Le ville sono aperte al pubblico con ingresso gratuito e ampio parcheggio. L'indirizzo degli Scavi Archeologici è Passeggiata Archeologica - Castellammare di StabiaRead more
You might also know this place by the following names:
Castellammare di Stabia, Estàbia, Stabie, Stabiae, Castellammare, Кастеламаре ди Стабија