• Partenze non troppo geniali

    22. april 2024, Island ⋅ ☀️ 11 °C

    È passato un anno dal viaggio meraviglioso in Vietnam, tanto che oramai eravamo stanchi di continuare a parlarne e ricordare i posti fantastici. Era tempo di scrivere nuovi ricordi e avere nuove storie da raccontare.
    Così abbiamo ricominciato a cercare voli e, con sorpresa, è saltato fuori un diretto Milano-Reykjavík a veramente un prezzo stracciato. È bastata una cena insieme per ragionarci, abbiamo comprato i biglietti e cominciato a sognare il nostro primo viaggio in Islanda.

    Lorenzo e Veronica ci passano a prendere a casa alle 10 del mattino. Ci spariamo tre ore di autostrada nella pioggia, guardando l’orologio ogni cinque minuti e inveendo contro chi occupava la terza corsia. Arriviamo a Malpensa in orario ma, inaspettatamente, la coda per il check-in di Wizz air era già lunga e infinita. In più, come se non bastasse, per un disguido tra Volagratis e Wizz air non eravamo riusciti a fare il check-in online e abbiamo dovuto sborsare soldi per farlo in aeroporto. Panino e frappuccino ghiacciato al volo e dritti al gate dove, per non farci mancare nulla, ci costringono a misurare gli zaini e pagare altri soldi per l’oversize di Lorenz. Facendo due conti, abbiamo speso gli stessi soldi a partire da Venezia.

    Ma ormai siamo in ballo.
    Atterriamo alle sette di sera a Keflavík. Troviamo con facilità l’auto e ci mettiamo in marcia. Il nostro alloggio è a due ore di strada: una distanza fattibile se fossimo arrivati alle 16 come da programmi iniziali, ma dopo una riprogrammazione, ritardi eccetera temiamo di arrivare a notte inoltrata. Invece alle sette di sera il sole è ancora alto e già dai primi chilometri l’Islanda si presenta come una terra con viste infinite. Facciamo una piccola spesa per colazione e panini del giorno dopo (70€) e ci mettiamo in strada.
    Più ci allontaniamo dalla grande città, più il paesaggio si appiattisce, con alla destra l’oceano e a sinistra le montagne ancora innevate. Appare all’orizzonte la luna piena e tutto si fa incredibilmente magico.
    Raggiungiamo il nostro cabin alle dieci di sera: una piccola e graziosa casetta nel nulla, circondata dalla nebbia bassa.
    La prima pasta al pesto del viaggio ha il sapore dell’avventura, della libertà, delle aspettative di una terra che già dopo i primi chilometri ha dimostrato di essere un altro pianeta.
    Les mer