- Tunjukkan perjalanan
- Tambah ke senarai baldiKeluarkan dari senarai baldi
- Kongsi
- Hari 33
- Selasa, 16 Julai 2024
- ☁️ 17 °C
- Altitud: 11 m
EnglandPeal Rocks50°4’8” N 5°43’0” W
Saint Ives e Land’s End

La giornata di ieri ci ha regalato una pioggia costante ed un’ottima cena! Eravamo diretti a St Ives ma, non avendo nessuna voglia di uscirne fradici, abbiamo preferito fermarci nei pressi di un Pub non troppo distante, rimandando l’escursione a meteo migliori ed approfittando dell’invitante menù proposto da The Engine Inn, con garanzia di sosta gratuita. Le immagini parlano da sole ma, nel caso non fossero sufficienti, si sappia che Antonio, per finire la sua porzione di ribs (costicine) si è fatto aiutare da Snoopy!
Oggi, finalmente con una bella giornata di sole, abbiamo visitato St Ives. Già ieri, sotto la pioggia, nel tentativo di vedere la città, ci eravamo avventurati con il camper in una serie di stradine talmente strette da consigliarci di desistere. Oggi, visto il clima migliore, abbiamo preferito una sosta un po’ più distante dal centro ma praticabile. A pochi passi dal nuovo parcheggio: The Malakoff, la stazione degli autobus del paese, ci ha subito offerto un ottimo punto panoramico. La vista spazia sul villaggio intero e su tutta la baia di St Ives fino a un puntino bianco davanti ai nostri occhi: il faro di Godrevy sul suo scoglio.
Abbiamo poi percorso le stesse strade di ieri, questa volta a piedi, per raggiungere Talland House: la casa dove la nota scrittrice Virginia Woolf (che amava molto St Ives) ha trascorso molte estati, dal 1882 al 1994. Si tratta di una bellissima dimora in stile, color bianco crema, circondata dal proprio giardino. Oggi è una proprietà privata e chiusa al pubblico, ma, ci siamo avvicinati per scattare qualche foto dall’esterno. Fu qui, guardando verso l’orizzonte e verso Godrevy, che la scrittrice venne ispirata per il suo romanzo “Gita al Faro”. Quindi ci siamo diretti verso il porto che finalmente ci ha regalato una passeggiata in tranquillità. Le strade di St. Ives sono infatti strettissime e prive di marciapiedi: con il traffico di auto, furgoni e camion non è per nulla semplice nè piacevole percorrerle a piedi!
La via principale del porto, invece, offre innumerevoli locali in cui fermarsi, oppure negozi e gallerie di artisti in cui curiosare. Non passa inosservato uno dei pub più antichi della Cornovaglia: The Sloop Inn, che pare risalga addirittura al 1312! La stessa Harbour Beach, la spiaggia del porto, è molto curiosa: uno dei luoghi che più mutano a seconda del livello della marea, sfoggia barchette colorate in secca sulla sabbia, quando il mare si ritira, e scompare invece del tutto quando l’acqua torna ad alzarsi. Essendo noi arrivati durante la bassa marea, Snoopy ha potuto godersi una corsa frenetica giocando con altri cani, visto che fino alle 10 l’accesso agli animali era consentito.
In centro si nota anche la Chiesa di St. Ives, che con la sua vecchia torre del XV secolo, domina l’orizzonte della città.
Rientrati in camper, ci siamo diretti a Land’s End.
Molti pensano che Land’s End sia il punto più a ovest del Regno Unito, ma il primato va alla località di Corrachadh Mòr, sulle Highlands Scozzesi. Land’s End è difatti il punto più a sud-ovest dell’isola!
Land’s End non è un villaggio o una città; quando ci si arriva, si trovano un hotel e un paio di fattorie, assieme al centro turistico. La località si trova sulla penisola di Penwith, poco lontano dal villaggio di Sennen.
Prima di essere conosciuto come Land’s End, questo tratto di penisola prendeva il nome di Belerion, ovvero “terra scintillante“, scelto dagli antichi popoli celtici che popolavano quest’area. Il vero nome di Land’s End è Peal Point, ma da quando migliaia di viaggiatori hanno cominciato a visitare la zona per curiosità e divertimento, l’area ha acquistato questo nomignolo, usato un po’ alla volta come forma ufficiosa.
Luogo dove le acque feroci dell’Oceano Atlantico si scontrano con la zona più a est delle scogliere, Land’s End in Cornovaglia è un terreno privato dal 1066 e fin da allora è stato conservato con cura e attenzione, ma è sempre rimasto aperto al pubblico con la libertà e il permesso di poterlo esplorare.
Il territorio ospita oggi un centro turistico, molto simile a un parco a tema di cattivo gusto che mal si sposa con la natura che lo circonda. Ci hanno fatto un po’ sorridere le numerosissime persone in coda per ottenere da un fotografo professionista (al “modico prezzo” di 10,90 sterline) la foto personalizzata con nomi e cuoricini di fronte al tipico cartello bianco (che indica le distanze da New York e da John O’Groats).
Noi abbiamo preferito percorrere i sentieri lungo la costa, colorati di viola dall’erica, e goderci uno dei punto panoramici più belli della Cornovaglia.
L’infrangersi delle onde sulla costa verdissima e sugli scogli che emergono dal mare, lo stridere dei gabbiani, la vista del faro di Longship, costruito a circa un miglio di distanza per illuminare la rotta alle navi in transito. Inizialmente di 24 metri, il faro venne poi innalzato agli odierni 35 metri per via delle altissime onde che nelle notti di tempesta lo sommergevano completamente, vanificandone lo scopo.
La leggenda della terra perduta di Lyonesse
Questa contea è famosa per le leggende legate a Re Artù e ai suoi cavalieri. Si narra di come in passato esistesse una terra leggendaria, Lyonesse, che collegava Land’s End alle Isole Scilly. Tuttavia, il popolo che l’abitava si comportò in modo tale da dispiacere gli dei che, nel giro di una notte, decisero di affossare il territorio e farlo scomparire in fondo al mare, separando le Isole Scilly con decine di miglia di acque tempestose. Pescatori narrano di avere visto palazzi sotto acqua e di aver sentito campane suonare mentre erano in mare e, sempre secondo la leggenda, le Isole Scilly sarebbero le cime di questa terra scomparsa.
Un chiaro rimando al nome: Land’s End è il posto dove la terra finisce, oltre c’è il nulla. Così credevano gli antichi popoli che abitavano queste terre ed a guardare il mare dalle alte scogliere rocciose, con lo sconfinato orizzonte, si potrebbe pensarlo ancora. Di fatto ci sono migliaia di chilometri d’oceano prima di arrivare alle coste americane…
Curiosità
John O’Groats è il posto più a nord-ovest della Gran Bretagna (vedere nostro post in Scozia). La distanza tra Land’s End e John O’ Groat è la più lunga che si possa percorrere nel Regno Unito e viene esplorata ogni anno da persone provenienti da tutto il mondo, che seguono diversi itinerari con lo scopo di terminare il percorso per raccogliere denaro con scopi benefici o per attirare l’attenzione sulla problematica del cambiamento climatico. Il primo tentativo venne fatto dal Signor Carlisle che, nel 1879 oltre a salire fino a John O’Groats, percorse tutta la strada a ritroso!
Il Land’s End Hotel compare durante una scena del film “Maledetto il giorno in cui t’ho incontrato” di Carlo Verdone. La location ispirò un’intera generazione di italiani che decisero di recarsi all’hotel e visitare la Cornovaglia per i loro viaggi di nozze.Baca lagi