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- 日7
- 2024年8月30日金曜日 6:57
- ☁️ 26 °C
- 海抜: 184 m
スリランカTitiyakola Wewa7°58’45” N 80°43’38” E
Sigiriya
2024年8月30日, スリランカ ⋅ ☁️ 26 °C
La giornata è di quelle toste, una di quelle che vanno bene una volta all'anno. Sveglia alle 5. Nessuna colazione, non c'è tempo, alla reception ci donano 4 mini banane che metto nella tasca esterna dello zaino. Direzione Sigiriya, un sito archeologico protetto dall'UNESCO, alto circa 200 metri, nella cui sommità piatta ci sono le rovine del palazzo reale, costruito durante il regno di Kashyapa. Tizio particolare, ha murato il padre, usurpato il trono destinato al fratello e altre marachelle tipiche del quinto secolo d.C.
A noi ha lasciato 1200 scalini di intensità crescente, con l'ultimo pezzo veramente tosto ma ci arriveremo.
Scopo della levataccia evitare il caldo, la ressa di turisti e godersi il panorama albeggiante.
Fortunatamente la giornata ha un ottimo clima, cielo coperto e ben ventilato.
Ore 5.45 facciamo i biglietti (27,17€ cad, alla faccia).
Nella prima parte le scale sono rade e portano a giardini, vasche e ruderi vari e eventuali. Gli spazi sono molto ampi e verdeggianti. Di tanto in tanto i segnali ricordano la direzione per la salita e di fare silenzio, in quanto l'intera area è abitata da calabroni enormi che si arrabbiano facilmente.
Dopo un quarto d'ora iniziano le vere scale ed io sono già stanco. Per una volta sono scale con gradini abbastanza regolari ma sono molto ripide e strette. Riesco addirittura a sorpassare una signora in totale sovrappeso che si fa trainare dalla sua povera guida cingalese. È italiana e ci incitiamo a vicenda. No, non sto parlando di Alba, lei in tutto questo è una vera capretta e mi distacca di diversi metri.
Con le ultime energie rimaste arriviamo alla vera e propria Lion Rock, ovvero alla base dell'ultima mega salita ai quali piedi primeggiano due zampone di leone.
Qui le scale sono in metallo e sono costruite lungo la parete rocciosa, per cui da un lato si può "gustare" la vista a strapiombo.
Qui la situazione è davvero terribile, alle scale si aggiungono le vertigini e nel passaggio stretto finale una scimmietta si lancia sulla mia schiena per cercare di prendere le banane dimenticate. È il terrore necessario per farmi fare gli ultimi gradini alla velocità della luce.
Con un po' di cacarella si arriva su e Alba fa qualche tonnellata di foto, il panorama è magnifico e ci rendiamo conto di essere in un posto speciale.
Ci prendiamo una mezz'oretta per girovagare, contemplare l'area e salutare la mia amica cicciona che contro ogni previsione anche lei è sul tetto dello Sri Lanka.
La discesa è abbastanza dura per chi come me soffre di vertigini, ma fissando la roccia ed evitando di guardare verso valle ce la si fa.
La strada per il ritorno devia e costeggia la roccia sempre con vista a strapriombo, fino a farci arrivare a due scale a chiocciola per veri impavidi. Le scale conducono a una sorta di grotta dove vengono gelosamente custoditi degli antichissimi dipinti rimasti piuttosto integri negli anni. Purtroppo è vietato scattare foto ma non dimenticheremo mai le tondissime mammelle siliconate delle signorine dipinte.
Riscendendo le scale a chiocciola riprendiamo la discesa sempre meno ripida che ci riporta al parking intorno alle 8.45.
La colazione in hotel è servita fino alle 9.30, non possiamo farcela sfuggire.もっと詳しく





















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che bel passaggio
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Che maestosità
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fenomeno