• Splash!

    September 1, 2024 in Sri Lanka ⋅ 🌬 30 °C

    Questa mattina i nostri piani si dividono! Dopo la colazione (meh) in hotel io son già pronta per la mia avventura subacquea e Luigi già predisposto per la sua mattina relax in spiaggia!
    Mi passano a prendere alle 8.25 precise in motorino. Il mio autista mi porge il casco (qui è obbligatorio e lo indossano tutti!) e dopo qualche chilometro sulla litorale arriviamo ad una delle tantissime agenzie di diving che si trovano sulla spiaggia. Ci sono già molte altre ragazze in loco, ma a quanto pare son tutte lì per fare snorkeling, a fare immersioni saró da sola con l’istruttore Shyam. Lui, con un inglese davvero stentato mi disegna la prima immersione, mi fa un po’ di domande sulle esperienze passate e presto carichiamo bombole e tutto il necessario in barca.
    Dopo circa 20 minuti in mare aperto, ci riavviciniamo alla costa, gettiamo l’ancora e mi butto dalla barca di schiena con già tutto addosso, BCD, maschera, pinne e una tuta aggiuntiva, per la temperatura dell’acqua.
    Purtroppo non ho trovato la copertura subacquea della gopro, quindi non ho potuto fare nessuna fotografia/video delle due immersioni, mi affido alla mia scarsa memoria:
    1. immersione Swami Rock
    Primo impatto terrificante, appena sgonfiato il BCD mi accorgo che la visibilità è pessima! Anche scendendo di parecchi metri tutto ha le tonalità del beige, i residui sono tantissimi e faccio fatica ad orientarmi. Shyam mi chiede spesso come va 👌, soprattutto per la pressione. Piano piano il cervello compensa la mancanza di colori e inizio a vedere la natura marina che mi circonda! Saremo sott’acqua per circa 30 minuti fino ad un massimo di -22 metri. Vedremo stelle marine (tantissime), pesci scorpione bellissimi, murene (tante!!) idoli mureschi (sempre in coppia) pesci chirurgo (in pratica Dory di alla ricerca di nemo) pesci pappagallo, trigger fish, ricci di mare, un pesce trombetta molto buffo e tanti altri di cui però non conosco proprio il nome!
    Il paesaggio roccioso è rimasto poco impresso nella mia mente, non molto vario, ma davvero denso di vita e ricchezza marina! Molte alghe erano buffe, a bolla, avrei tanto voluto toccarle, ma son di certo estremamente irritanti.
    Al ritorno in superficie mi mancavano ancora 100 bar! Non male dopo due anni di assenza dall’azoto, purtroppo sull’assetto ci dobbiamo proprio lavorare ancora!
    2. Navy Island Cave
    La seconda immersione è stata completamente differente! Dopo la consueta pausa di decompressione e varie foto che ci scambiamo con Luigi, lui sul bagno asciuga io in barca, ci rituffiamo in una zona diversa, ma questa volta la visibilità è davvero buona! (Non direi ottima, quella solo in pochi posti!). Il beige ha lasciato posto ad un blu acceso e mano a mano che riscendiamo, tutto assume un “bluette” di sfumatura, ma siccome la luce penetra bene, si riescono a vedere al meglio i colori. Il paesaggio marino è rigonfio di coralli di ogni tipo, colore e forma! Osserviamo meno animali, anche se non mancano gamberetti, murene baby (davvero adorabili!!) e pesci pagliaccio che difendono con coraggio le loro anemoni. La particolarità di questo sito è che si possono percorrere dei passaggi tra le rocce, cosa che mi inquieta assai, mi faccio coraggio e con grande goffaggine riesco nel primo tentativo senza troppi problemi. Nel secondo invece a causa della corrente, della vicinanza alle rocce dove sbattevano le onde in superficie e alla goffaggine (questa volta del mio istruttore) faccio veramente fatica a tornare sui miei passi, ma nel mentre riesco ad intravedere un pesce palla davvero enorme!
    Tornati a galla, mi rendo conto che sono davvero a pezzi! La corrente è stata forte e il mio istruttore un po’ distratto.
    Durante la seconda immersione infatti mi sono scontrata un paio di volte il corallo che è piuttosto tagliente e mi sono ferita al polpaccio destro, con tanto di sangue per accompagnare il disagio. Nulla di grave, ma con una preparazione personale più stabile e un accompagnatore più responsabile probabilmente non sarebbe successo.
    Sono quindi felice di tornare presto in spiaggia e mangiarmi un bel piatto ricostituente!
    In conclusione posso dire che il fondale cingalese non rimarrà impresso nella mia mente come tra i più belli, però son davvero felice di aver rimesso l’autorespiratore in bocca ed aver nuotato tra i banchi di pesci ancora una volta!
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