Satelita
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  • Londra

    6 marca, Anglia ⋅ ☁️ 11 °C

    Poteva andare bene invece è andata benissimo

    Sto tenendo fede al mio sogno di rendere speciale il 2024.
    Londra in un giorno era qualcosa che volevo fare da tanto.
    Vestita come se dovessi andare a fare una passeggiata in paese, senza zaino, con lo stretto indispensabile nelle tasche, riadattate con le misure di sicurezza da mamma Gigliola.
    Sveglia ore 3,15 ma ero già sveglia da due ore, parcheggio P2, arrivo con troppo anticipo al gate (come sempre). A Londra il volo da Bergamo credo sia uno dei primi ad atterrare, controlli velocissimi e alle 7,15 sono su Stanted Express. 8,26 la mia prima foto fuori Liverpool Street Station. La City of London è un quartiere che mi piace moltissimo con antico e moderno che si fondono anche eccessivamente. Però salgo sul bus perché prima voglio andare a Temple e acchiappo furtivamente il posto sopra davanti al finestrone. Una delle mie cose preferite è girare in bus e guardare la città come in un film dal vivo.
    Mi piace Temple e tutta la zona dei Lloyds, mi trasmette la serenità che immagino non ci sia dentro gli uffici.
    Torno indietro velocemente perché ho tre appuntamenti: Horizon 22 alle 10 e a seguire The Lookout e Sky Garden. Peccato che ci sia foschia e non si veda nulla, ma non mi demoralizzo. È tutto bello oggi. Vado a mangiare un sandwich da Pret a Manger. Provo a muovermi guardando il meno possibile Google Maps perché non ho portato il powerbank e il mio telefono si scarica facilmente. È per questo che anche le foto non sono venute molto bene, ho tenuto la luminosità talmente bassa che non vedevo quello che fotografavo. Sul telefono avevo i vari pass e la carta (non avevo soldi con me) e quindi erano più importanti quelli.
    Raggiungo il Thames/Tamigi. E passeggio quasi senza meta a destra e a sinistra del ponte Tower Bridge tra gli ex magazzini e le ex fabbriche, ora appartamenti, in una zona in cui vivrei volentieri e che credo sia la pista di corsa della città. Non so quante persone ho visto allenarsi in pantaloncini e maglietta. Siete mitici londinesi!
    Poi prendo la sponda sud del fiume e la percorro tutta, mangiando uno Scotch Egg al Borough Market.
    Arrivo a Westminster e giro un po’ per le stradine a lato della chiesa. Mi piace molto anche qui. Vedo i ragazzi che escono da scuole prestigiose e penso che potrei aver incontrato un futuro Prime Minister.
    Arrivo a St James Park che forse è il mio parco preferito, ma devo tornare per verificare meglio sia il quartiere che il parco preferito.
    E qui avviene il miracolo. Decido di andare a trovare la figlia di mio cugino che lavora in una galleria d’arte che scopro, cercando su internet rinunciando ad un po’ di batteria, si trova a pochi passi dalla panchina in cui sto prendendo un antidolorifico per essere in grado di alzarmi dopo i primi 21 km della giornata.
    Sono le 17 e la galleria chiude la porta proprio quando sono a dieci passi da lì ma non ho la forza di correre.
    Suono il campanello con un coraggio che non sapevo di avere. Mi aprono e mí accolgono. Martina è lì e mi guarda come se fossi un extra terreste. Io imbarazzata di essermi infilata in una prestigiosa galleria d’arte vestita come sono sempre vestita, cioè tendenzialmente male. Ma dopo il “ma cosa ci fai qui?” mi rendo conto che la vita è bellissima a volte, strana, imprevedibile e le persone bisogna abbracciarle e vederle felici. E non aver timore di fare delle sorprese con il sorriso.
    Certo c’è una parte di me che invidia mia cugina e si sarebbe nascosta nei bagni della galleria per vivere lì.
    Invece è ora di ripartire con la promessa di rivederci con più calma.
    Prendo ancora il bus 26 anche se sono un po’ in ritardo ma ho voglia di vedere ancora Londra e non di chiudermi in una metro sicuramente affollata.
    Arrivo in aeroporto alle 19,50 e passo i controlli così velocemente che sono ancora una volta in anticipo. Mi prendo un altro tipo di sandwich da Pret.
    È possibile che non ci sono i controlli dei passaporti a Stansted? Boh io non li ho fatti. A Bergamo tutto bene, atterro alle 00,30 e alle 2 sono a letto dopo aver fatto una doccia bollente per rilassare i muscoli provati da 25 km di estasi.
    A volte fai fatica ad alzarti dal letto e fai 10 passi in un giorno, a volte stai sveglia 24 ore e fai 36000 passi in 12 ore.
    W la vita!
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