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  • Venezia

    17 gennaio, Italia ⋅ 🌧 4 °C

    A poco più di un mese dal mio cinquantesimo compleanno celebro la città più bella del mondo, la più magica, quella che ti trasporta nel tempo con i suoi meravigliosi palazzi sul Canal Grande, ma anche con le case decrepite che si affacciano sui rii.
    Vecchia e distrutta come me: mi è sembrato il modo giusto per inaugurare questo anno speciale.
    Più di 16 km in 9 ore passate nella laguna, quasi tutte sotto la pioggia.
    Niente ombrello, un impermeabile scomodissimo ma ottimo per scattare centinaia di fotografie (mi ero ripromessa di farne un terzo ma non ce la faccio proprio a trattenermi) perché come ha scritto Tiziano Scarpa in “Venezia è un pesce” fotografare Venezia è un modo che il turista ha per proteggersi da tanta bellezza.
    Era da tantissimo tempo che non mi capitava di stupirmi con un vero e proprio wow perché ormai tutto è anticipato da guide e immagini su internet. Invece sono entrata a Cà d’Oro senza sapere nulla ed è stata emozione. Ero sola nella corte decorata, affacciata sul Canal Grande. I pavimenti sembravano trapunte degli Amish, per questo forse mi è piaciuta così tanto. È in ristrutturazione ma quello che si può vedere vale comunque la pena. Tra i pochi dipinti esposti ci sono i miei adorati olandesi ed è stato esaltante riconoscere Gabriël Metsu prima di leggere il cartellino. Che intenditrice!
    E quanto mi piace viaggiare in treno! È così rilassante e comodo. Mi sa che questo 2024 lo passerò con due care amiche: Trenitalia e Ryanair.

    Questa gita a Venezia è stata arricchita dalla lettura di tre libricini che ti fanno guardare tutto con occhi diversi. Anche se sono tutti e tre un po’ troppo ridondanti.
    Oltre a “Venezia è pesce” di Scarpa che consiglio a chiunque voglia sentirsi parte della città, “Fondamenta degli Incurabili” di Iosif Brodskij, uno sguardo poetico e filosofico. Infine “Cortesie per gli ospiti” di Ian McEwan che mi ha fatto decidere di non camminare per la città buia ma di raggiungere in anticipo la stazione. Non sia mai che incontravo Robert...

    Ho preso il vaporetto solo al buio da San Marco alla stazione ed è un viaggio che ha un potere pacificatore su di me: fuori sui sedili bagnati al freddo. Catartico.

    Mi sa che non ho più spazio per scrivere ma non vorrei smettere mai di parlare del mio amore per Venezia.

    Ah volevo parlare della colonna sonora sul treno: all’andata soundtrack di Anne with an E (l’adoro!) al ritorno Miles Davis e Ed Sheeran. Bellezza ovunque!
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