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- Dag 3
- fredag 14. april 2023 09:59
- ☁️ 9 °C
- Høyde: 4 m
ItaliaCanale di Chioggia45°13’36” N 12°17’36” E
La partenza
14. april 2023, Italia ⋅ ☁️ 9 °C
Stiamo per lasciare la costa, nel percorrere la laguna un invito a riflettere sulle geografie del Mare che ci ha regalato Enrico Squarcina... uno spazio geografico temuto e amato, cercato e idealizzato, vissuto e raccontato.
Una geostuttura che si fa geogramma grazie all’intervento culturale di chi lo percepisce.
Perché il mare attrae: richiamo allo sconosciuto, la sua voce affascina, è uno spazio in cui è possibile individuare una serie di luoghi dove sentirsi a casa propria
Chi vive intensamente il mare non ne trova uno spazio vuoto...
Il mare diventa il palcoscenico in cui l’individuo umano, il navigante, compie la propria azione che, come quella dell’attore, non lascia traccia materiale al suo concludersi ma che carica di magia quello spazio.
Cosi come le tavole del palcoscenico sono lo spazio del possibile dove ogni azione è, per tacito accordo tra attore e spettatore, ritenuta veritiera o verosimile, il mare è lo spazio dove l’attore marinaio svolge il proprio ruolo, in cui guarda se stesso svolgerlo e dove il pubblico, attraverso le narrazioni sa che ogni azione, banale o tragica che sia può avvenire.
Anche a recita conclusa lo spazio scenico appare impregnato dalle mille storie che vi sono svolte o che si possono svolgere.
Libertà nei confronti della natura
Il mare come un tempio: bisogna avere un atteggiamento umile e un comportamento che eviti qualsiasi tipo di profanazione.
Uno spazio naturale in cui la mancanza di manufatti umani impone un confronto diretto tra marinaio e natura, in cui l’essere umano ha una delle poche occasioni di trovarsi e di confrontarsi liberamente.
Responsabilità totale delle proprie scelte.
Prendere il largo per staccarsi dalla quotidianità.
Mare come una potente metafora che costringe a vivere secondo i suoi ritmi, fuori dal tempo.
Mare in cui il controllo sociale si allenta o sparisce.
Libertà da qualsiasi gerarchia che comporta responsabilità nel proprio comportamento e autonomia decisionale.
Imbarcazione come spazio eteropico, aperto su tutti gli altri luoghi, ma al tempo stesso capace di sospendere, invertire i rapporti che essi stessi designano, riflettono o rispecchiano (Foucault, 2011, p. 28).
Mare come uno spazio libero dal controllo socialeLes mer










