• Torniamo a casa raccogliamo i ricordi

    12 octobre, Italie ⋅ ☀️ 19 °C

    Arrivati.
    556esimi in classifica generale, 61esimi nella nostra categoria, tra le barche grandi — perché sì, Amos è una grande barca, nel legno, nel vento e nell’anima.
    Non abbiamo vinto una coppa, ma qualcosa di più difficile da misurare: il senso profondo del navigare insieme.

    Una volta, su queste stesse assi, c’erano 80 persone che cercavano la vita.
    Ottanta corpi stretti tra paura e speranza, affidati al mare come a un giudice buono.
    Oggi siamo nove, con la stessa barca, lo stesso mare, ma un altro destino: non fuggire, ricordare.

    Il vento ci ha portati lontano, e per un attimo è sembrato di sentire quelle voci di allora — come se il mare le restituisse, trasformandole in respiro.
    Abbiamo riso, sbagliato, urlato “vai Amos!”, e per un momento tutto si è fuso: il passato e il presente, la regata e la memoria, noi e loro.

    Amos ha navigato tra giganti, con dignità e bellezza.
    Ha ricordato al mare chi è, e a noi perché siamo qui.
    Non corre per vincere, ma per tenere viva una promessa: che il mare unisce, accoglie, insegna.

    E mentre il porto si avvicina e le vele si ammainano, resta una certezza che vale più di qualsiasi podio:
    oggi Amos ha di nuovo attraversato la storia, e l’ha fatta sua.
    Sotto la stessa vela. Sempre.

    Soffia il vento e chiama il nome di ciascuno,
    le vele si gonfiano come sogni pronti a partire.
    Non c’è rotta che non ci unisca,
    né distanza che possa dividerci.

    A bordo di AMOS impariamo la lentezza del respiro,
    la forza del silenzio,
    la danza delle onde che ci insegnano equilibrio.

    Ogni virata è una scelta,
    ogni onda un ricordo che resta.
    E quando il sole cala,
    il mare si fa specchio —
    e dentro quel riflesso ci siamo noi,
    più veri, più liberi, più vivi. ⚓️
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