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  • Day 3

    Delhi

    December 7, 2022 in India ⋅ ☀️ 24 °C

    Ed eccoci qua, tra viuzze e bazar, moltitudini di uomini e donne che spingono, parlano, camminano e fanno qualsiasi cosa che si possa immaginare. C'è chi vende oggetti, chi pulisce cibo, chi cucina, chi ride, chi piscia e chi mangia. La differenza culturale è grande, questo primo impatto dell' India è forte. Delhi è una città che non lascia senza parole, di parole te ne da troppe anche, e non spesso positive. Gli abitanti più poveri vivono l'uno accanto all'altro con le porte delle case aperte, tutti cooperano per aiutare la propria famiglia e gli altri. Tutti ti guardano, tu pelle bianca, portafoglio che cammina. Tutti ti cercano e ti parlano, vogliono creare un contatto; sembra quasi che ogni occasione presenti una possibilità. Gli abitanti più ricchi invece camminano per le strade vestiti con abiti europei. La differenza tra i ceti sembra abissale. Una delle cose però più sconvolgenti, forse ancora più del loro modo di vivere e il posto in cui vivono; le condizioni dell'aria sono pessime. L'inquinamento è ovunque, nelle strade, a terra e nei tuoi polmoni, molta gente tossisce e si vede che ha difficoltà. Anche la merce nei bazar è ricoperta da una patina grigia e densa, si notano le particelle di smog nell' aria. Noi siamo costretti a limitare le nostre passeggiate a poche ore, subito dopo sentiamo affanno, il petto pesante e la gola chiusa, secca. Così ci chiudiamo in camera. Io continuo a tossire e mi ritrovo a comprare uno sciroppo per la tosse e stick al mentolo per il raffreddore. Lucio per momento tutto ok.
    Siamo sconvolti da questa invasione di cultura.
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