• Catania tra fuoco e mare

    11–12 Ağu, İtalya ⋅ ☀️ 32 °C

    (Deutsche Version weiter unten im Text)

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    Mi sono svegliato con i primi raggi di sole in questo campeggio così tranquillo e sereno, sopra Reggio Calabria. Una breve passeggiata tra l’orto nel caldo della mattina, qualche fico e grappolo d’uva raccolti per la giornata – ormai i fichi selvatici freschi sono quasi diventati un alimento base per me qui.

    Smontata la tenda, ho risalito un tratto della costa calabrese fino a Villa San Giovanni, per imbarcarmi sul traghetto verso Messina. La traversata è durata appena mezz’ora, poi in città giusto il tempo per una piccola passeggiata e una granita con panna e brioche.

    Ho proseguito poi lungo la costa, tra piccoli paesi e panorami da cartolina. Il momento più scenografico è stato Taormina, con la sua Isola Bella incastonata nel mare. Tra il traffico del lunedì e qualche sosta al mare, all’orizzonte è apparso l’Etna – imponente, maestoso, con le sue vette fumanti.

    Per me e la mia piccola Vespa, la salita sull’Etna è stata una sorta di prova generale per l’imminente attraversamento delle Alpi. Siamo arrivati fino a quasi 2.000 metri: prima tra villaggi pittoreschi, poi attraverso fiumi di lava solidificata e castagneti verdi popolati da ghiandaie colorate. Alla fine, il paesaggio si è trasformato in un deserto di sabbia nera, così alieno da sembrare un altro pianeta. La vista da lassù era sconfinata, piena di natura selvaggia e potente – un’atmosfera unica.

    Scendendo, mi sono fermata in un piccolo bar di paese. Quando la conversazione è finita sulla mia Vespa e sul mio viaggio, in pochi minuti tutto il locale si è acceso – amo questa apertura e calore tipicamente mediterranei.

    La mia tappa di oggi si concludeva a Catania. La discesa dall’Etna, per fortuna, mi ha portato quasi senza consumare benzina fino in città. Avevo pensato che pernottare in un ostello invece che in campeggio fuori città sarebbe stato utile per conoscere meglio la città. Ma la zona dell’ostello non era delle più accoglienti, e così il mio primo impatto con Catania è stato più difficile – un’impressione del tutto personale, influenzata dalle circostanze. So che Catania ha molto da offrire e forse un’altra volta saprò coglierne il fascino. Oggi, però, l’ho percepita come aspra, irrequieta e difficile da leggere – molto diversa da Napoli o Palermo, di cui parlo sempre con entusiasmo. La sera, però, ho fatto pace con la città: prima al tramonto alla Playa, poi in un angolo silenzioso del lungomare, dove ho gustato gli ultimi fichi del viaggio.
    Il mare e il sole che calava fermavano il tempo, mi rilassavano e portavano calma a questa giornata. In quel momento Catania aveva, all’improvviso, qualcosa di dolce.

    Domani si riparte verso Siracusa – questa volta di nuovo in campeggio. Speriamo che la Vespa mi aspetti paziente lì dov’è stanotte.

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    Mit den ersten Sonnenstrahlen wachte ich auf diesem herrlich friedvollen Campingplatz oberhalb von Reggio Calabria auf. Noch ein kurzer Spaziergang im warmen Morgenlicht durch den Gemüsegarten, ein paar Feigen und Trauben für den Tag gepflückt – wie in den letzten Tagen sind frische, wilde Feigen für mich hier fast schon ein Grundnahrungsmittel geworden.

    Nach dem Zeltabbau ging es ein Stück die kalabrische Küste hoch bis Villa San Giovanni, wo ich mit der Autofähre nach Messina übersetzte. Die Überfahrt dauerte kaum eine halbe Stunde, und natürlich durfte ein kleiner Spaziergang durch Messina nicht fehlen – inklusive einer Granita mit Sahne und Brioche.

    Weiter führte mich der Weg entlang der Küste durch kleine Dörfer, vorbei an Postkartenmotiven. Optisches Highlight war Taormina mit seiner malerischen Insel, der Isola Bella. Zwischen den Dörfern, dem montäglichen Verkehr und kleinen Pausen am Meer tauchte irgendwann der Etna am Horizont auf – mächtig, erhaben und mit seinen qualmenden Spitzen ein echter Blickfang.

    Für mich und meine kleine Vespa wurde der Aufstieg auf den Etna zu einer kleinen Generalprobe für die bevorstehende Alpenüberquerung. Wir schafften es bis auf knapp 2.000 Meter – erst durch hübsche Dörfer, dann durch beeindruckende Lavaflüsse und saftig grüne Maronenwälder, in denen bunte Eichelhäher hin- und herflogen. Oben verwandelte sich die Landschaft schließlich in eine schwarze Sandwüste, so fremdartig, dass man sich auf einem anderen Planeten wähnte. Die Aussicht von dort oben: grenzenlos und voller wilder, unbändiger Natur – einfach faszinierend.

    Beim Abstieg machte ich Halt in einer kleinen Dorfbar. Kaum kam das Gespräch auf meine Vespa und meine Reise, gab es im ganzen Raum kein Halten mehr – diese südländische Offenheit und Begeisterungsfähigkeit liebe ich einfach.

    Mein Tagesziel war Catania. Der Aufstieg hatte zwar den Tank fast geleert, doch die Abfahrt brachte mich fast ohne Spritverbrauch bis in die Stadt. Um Catania besser kennenzulernen, entschied ich mich, in einem Hostel statt auf einem Campingplatz zu übernachten. Leider stellte sich das gebuchte Hostel als weniger glücklich gewählt heraus: Es lag in einer Ecke, in der ich mich nicht wirklich wohlfühlte. So war mein erster Eindruck von dieser sicher sehr charmanten Stadt ein etwas getrübter – rein persönlich, und wohl stark von der Umgebung und meiner Tagesstimmung geprägt. Ich weiß, dass Catania viel zu bieten hat, und vielleicht entdecke ich ihren Zauber bei einer anderen Gelegenheit. Heute aber wirkte sie auf mich rau, unruhig und schwer greifbar – ganz anders als das, was ich in Neapel oder Palermo so sehr geliebt habe.
    Am Abend habe ich jedoch meinen Frieden mit der Stadt gefunden: erst beim Sonnenuntergang an der Playa und dann an einem stillen Plätzchen am Lungomare, wo ich meine letzten Feigen genossen habe. Das Meer und die untergehende Sonne hielten die Zeit an, ließen mich entspannen und brachten Ruhe in diesen Tag. In diesem Moment hatte Catania plötzlich doch etwas Sanftes

    Morgen fahre ich weiter nach Siracusa – und dieses Mal wieder auf einen Campingplatz. Hoffentlich wartet meine Vespa morgen noch brav an ihrem Straßenparkplatz auf mich.
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