• Un Ferragosto che resta nel cuore

    14.–17. Aug. in Italien

    (Deutsche Version weiter unten im Text)

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    Sono rimasto tre giorni a Gibilrossa per trascorrere il Ferragosto con la famiglia La Rocca, tra le colline dietro Palermo.

    La prima mattina è stata già un dono: dopo due settimane in tenda mi sono finalmente svegliato in un vero letto – profondamente riposato, avvolto dal calore silenzioso di una vera casa. La luce del mattino color rosa e blu si posava sulle montagne calcaree dell’entroterra, mentre Rosario era già all’opera: aveva riparato il cavalletto della mia Vespa alla maniera di MacGyver e l’aveva coperta con buste di plastica, per proteggerla da eventuali piogge improvvise.

    La mattinata scorreva nella più bella tranquillità. Abbiamo grigliato, chiacchierato e ci siamo goduti il sole. È passato il vicino, portando aglio fresco e qualche storia – qui la comunicazione funziona ancora da collina a collina, gridata ad alta voce, tutta analogica. E quando manca qualcosa, non passa molto che qualcuno arrivi con ciò che serve… e sempre con un po’ di tempo per conversare. Questa lentezza calorosa è contagiosa.

    A mezzogiorno sono arrivati Laura e Roberto, e da quel momento la giornata – come spesso accade in Sicilia – è ruotata tutta attorno al cibo. Pasta fresca con un profumatissimo pesto rosa appena fatto, seguita da una montagna di carne alla griglia. Sazi e felici, siamo andati al mare, ci siamo immersi nell’acqua calda e abbiamo trascorso ore tra sole, risate e chiacchiere. Un dono prezioso poter vivere momenti così leggeri e pieni di intimità con Laura e Roberto.
    La sera è proseguita senza interruzioni: aperitivo con la sorella di Concetta, e più tardi, dai vicini, fichi d’India, fichi dolci e gelato. Un Ferragosto da manuale – fatto di incontri, sapori, mare e calore umano.

    La mattina seguente sono finalmente riuscito a strappare a Concetta una piccola concessione: potevo dare una mano in cucina. Un momento semplice ma speciale – cucinare insieme, con la musica in sottofondo, e quella sottile sensazione di casa.
    C’erano poi le ultime commissioni a Belmonte. Dal barbiere mi sono fatto sistemare e ho assistito allo spettacolo del paese intero che passava di lì – tra barbe e capelli aggiustati, ma soprattutto storie raccontate. Poi il piacere del rivedere vecchi amici, che ha chiuso il cerchio in modo perfetto.
    A pranzo, ancora una volta, il cibo è stato il protagonista assoluto: per tre giorni di fila Concetta ha messo in tavola tre menù diversi, ognuno ricco, ognuno di una qualità incredibile. Una vera festa.
    Per me, però, i momenti più preziosi sono stati quelli più silenziosi al mattino con Rosario. Abbiamo parlato tanto e riso ancora di più. Un uomo sereno, autentico e immensamente generoso.

    Quando è arrivato il momento dei saluti, è stato difficile. Con i vestiti appena lavati, un pacco di provviste che basterebbe per una settimana e il cuore pieno, mi sono rimesso in viaggio. Rosario e Concetta mi hanno accompagnato fino al porto, come una piccola scorta d’onore. Questo affetto, questa premura – sono davvero qualcosa di unico.

    Con il calore di un ultimo, forte abbraccio nel cuore, sono salpato con il traghetto verso Genova.

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    Drei Tage bin ich in Gibilrossa geblieben, um Ferragosto mit der Familie La Rocca in den Hügeln hinter Palermo zu verbringen.

    Schon der erste Morgen war ein Geschenk: Nach zwei Wochen im Zelt wachte ich endlich wieder in einem richtigen Bett auf – tief ausgeschlafen, umgeben von der stillen Wärme eines echten Hauses. Das Morgenlicht fiel rosa-blau über die Kalksteinberge des Hinterlandes, während Rosario längst aktiv gewesen war. Er hatte meinen Vespa-Ständer alla MacGyver repariert und sie liebevoll in Plastiktüten eingehüllt, damit auch ein plötzlicher Sommerregen ihr nichts anhaben konnte.

    Der Vormittag verlief in herrlicher Ruhe. Wir grillten, plauderten und genossen die Sonne. Der Nachbarn kam vorbei und brachte Knoblauch und ein paar Geschichten – hier wird Kommunikation noch über Hügel hinweg gerufen, ganz analog. Wenn etwas fehlt, dauert es nie lange, bis jemand mit genau dem Richtigen vorbeikommt und immer mit ein bisschen Zeit zum Quatschen im Gepäck. Diese langsame, herzliche Lebensweise ist ansteckend.

    Am Mittag trafen Laura und Roberto ein, und von da an drehte sich der Tag - wie sollte es anders sein in Sizilien - ums Essen. Frische Pasta mit herrlich duftendem, frischem, rosa Pesto, dazu ein Berg gegrilltes Fleisch. Satt und zufrieden fuhren wir ans Meer, ließen uns ins warme Wasser sinken und verbrachten die Stunden mit Sonne, Gesprächen und Gelächter. Es war ein Geschenk so schöne, leichte Momente, die sich anfühlten wie pure Geborgenheit mit Laura und Roberto verbringen zu dürfen.

    Abends ging es nahtlos weiter: Aperitivo mit Concettas Schwester, später bei den Nachbarn Kaktusfeigen, süße Feigen und Eis. Ferragosto, wie es im Buche steht – voller Begegnungen, Genuss, Meer und Wärme.

    Am nächsten Morgen gelang es mir endlich, Concetta ein kleines Zugeständnis abzuringen: Ich durfte in der Küche helfen. Ein einfacher, aber verbindender Moment – gemeinsam kochen, dazu Musik, und dieses leise Gefühl von Zuhause.

    Ein paar letzte Erledigungen in Belmonte mussten auch sein. Beim Barbier ließ ich mich frisch machen und beobachtete, wie sich das halbe Dorf dort einfand – Haare und Bärte stutzen, aber vor allem: Geschichten erzählen. Dazu kam das Wiedersehen mit alten Freunden, das den Kreis schön schloss.

    Mittags spielte wieder das Essen die Hauptrolle: Drei Tage in Folge hat Concetta drei verschiedene Menüs auf den Tisch gezaubert, jedes reichhaltig, jedes in unglaublicher Qualität. Es war ein Fest.

    Besonders kostbar waren für mich auch die stilleren Momente am Vormittag mit Rosario. Wir haben viel geredet und noch mehr gelacht. Ein so ruhiger, herzlicher Mensch.

    Als der Abschied kam, fiel er mir schwer. Mit frisch gewaschener Wäsche, einem Care-Paket, das locker für eine Woche reicht, und einem vollen Herzen machte ich mich wieder auf den Weg. Rosario und Concetta begleiteten mich noch bis zum Hafen, wie eine kleine Eskorte. Diese Fürsorge, diese Herzlichkeit – sie ist etwas ganz Besonderes.

    Mit der Wärme einer letzten, festen Umarmung im Herzen legte ich mit der Fähre Richtung Genua ab.
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