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  • Day 3

    forte di Pozzacchio

    August 15, 2021 in Italy ⋅ ☀️ 31 °C

    Forte Pozzacchio è l'ultima delle fortezze austro-ungariche realizzate sul confine
    con il Regno d'Italia.
    Interamente scavata nella roccia, rappresentava ,la più moderna macchina da guerra dell'Impero austro-ungarico.
    Nel 1912 venne realizzata la strada di accesso; nel 1913 furono costruite le caserme, l'acquedotto e una teleferica per il trasporto di materiali e iniziarono i lavori di costruzione del Forte. Il cantiere proseguì anche dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nell'agosto 1914 con l'obiettivo di ultimare l'opera entro il luglio 1915. La carenza di manodopera e l'entrata in guerra dell'Italia nel maggio 1915 impedirono la conclusione dei lavori.
    Abbandonato dall'esercito austro-ungarico, il 3 giugno 1915 venne occupato di soldati italiani. Con l'offensiva del maggio 1916 ritorno in mano austriaca e vi rimase fino alla conclusione del conflitto.
    Già fortemente danneggiato dai bombardamenti , nel dopoguerra il Forte venne completamente spogliato delle parti metalliche e conobbe un progressivo declino. Il forte si affaccia su tre lati così che i soldati avevano la possibilità di avvistare possibili attacchi.
    Il recente restauro, promosso dalla Provincia autonoma di Trento su progetto degli architetti Francesco Collotti e Giacomo Pirazzoli e la Direzione lavori dell'architetto Sandro Aita, ha reso nuovamente visitabile la struttura.
    Il recupero ha comportato la rimozione dei detriti e la messa in sicurezza degli ambienti. In alcune caverne è stata inserita una pavimentazione che evoca le baracche per l'alloggio dei soldati.
    È stata inoltre realizzata una scala metallica che raggiunge la parte sommitale del Forte dove una passerella ricalca il corridoio che avrebbe dovuto
    collegare le cupole corazzate.
    Tutti gli interventi sono stati evidenziati in arancio, a memoria del cantiere interrotto dallo scoppio del conflitto.
    A primo impatto la struttura sembra abbastanza piccola, ma quando entri è dispersiva, piena di cunicoli e caverne, per fortuna noi avevamo la guida che ci indicava dove dovevamo andare se no io mi sarei già persa. Mi sono chiesta quanto difficile e alienante deve essere stato, per i soldati, vivere per mesi e mesi nel forte.
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