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  • Day 16

    Cordoba

    August 27, 2019 in Argentina ⋅ ⛅ 22 °C

    Giornata di ripasso, nel senso che avendo trovato chiusi siti e musei per il lunedì di riposo, ripercorriamo a Cordoba le tappe che avevamo scelto di approfondire.
    Cominciamo con il Museo della Memoria del Terrorismo di Stato (come qui definiscono in modo un po' sibillino la dittatura militare degli anni '70-'80). Si trova in una stradina di fianco alla cattedrale, nel luogo originario in cui venivano portati i sospettati letteralmente strappati alle loro vite, schedati e torturati, prima di sparire per sempre. Il luogo è volutamente lasciato in balia della rovina del tempo, a sottolineare sia il suo squallore, sia la forza della memoria, le foto, gli scritti, gli oggetti quotidiani, capaci di sopravvivere alla disgregazione delle pietre.
    Mi ha colpito la storia di Mariela, 23 anni, rapita mentre andava a denunciare la scomparsa di suo fratello. Accanto alle sue foto segnaletiche e ai verbali di arresto, è esposta la denuncia resa dal padre nei giorni successivi; si racconta che si era recato presso il posto di polizia per cercare di vedere la figlia e di averle lasciato del cibo con un biglietto per lei. Dopo tre giorni in cui notava che nessuno aveva toccato gli alimenti che lui lasciava per la figlia, aveva chiesto ancora di poterla vedere, ottenendo come risposta che sarebbe stata rilasciata il giorno dopo. La mattina dopo si era presentato con un thermos di caffè, ma gli avevano detto che Mariela era stata liberata la mezzanotte precedente; il padre torna a casa senza alcun dubbio di poter riabbracciare la figlia, non la trova, chiede per l'ennesima volta spiegazioni, ma gli viene risposto che non è compito della polizia fare ricerche sui prigionieri rilasciati. Mi sono immaginata questo povero padre disperato, nel suo vagare con il cibo e il caffè, aggrappato a una speranza che diventa angoscia...Nunca mas. eppure è più facile dimenticare l'orrore che ricordarlo per evitare che si ripeta.
    Seconda visita al Collegio Nacional de Nostra Señora de Monserrat, visita gratuita curata da uno studente (ex?) entusiasta della storia plurisecolare di questa prima scuola di formazione gesuitica...sembra Villa Sora, ma più antica.
    Facciamo il pieno di empanadas e siamo di nuovo in macchina...600 km, ma avremo di che coccolarci.
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