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  • Day 2

    Hanoi, gli zaini e la spa

    March 16, 2023 in Vietnam ⋅ ☁️ 27 °C

    Atterriamo in Vietnam che sono le sette del mattino.
    Un po’ rincoglioniti, sporchi dopo 15 ore di volo, contrattiamo per farci portare in taxi fino alla stazione dei treni, dove sappiamo esserci un luggage storage automatico. L’idea è posare subito gli zaini pesanti e girare un po’ solamente con quelli leggeri in spalla.
    Dall’Italia avevamo pianificato di non fermarci in città per la notte, ma prendere subito un treno con cuccette per Sa Pa ottimizzando così i tempi. Il treno sarebbe partito alle dieci di sera, così avremmo avuto tutta la giornata a disposizione per visitare Hanoi con tranquillità.

    Arriviamo in stazione: chiediamo del locker e la ragazza del desk a gesti ci fa intendere che è fuori servizio, così ci porta in uno stanzino a caso dicendoci che potevamo lasciarli lì e non li avrebbe toccati nessuno.
    Non vogliamo avere sorprese giusto il primo giorno, così decliniamo l’offerta e decidiamo di girare la città con gli zaini grandi sulle spalle.

    Non facciamo neanche 300 metri dalla stazione che la stanchezza del volo, le poche ore di sonno e gli zaini decisamente pesanti ci fanno desiderare ardentemente del caffè. Ci rifugiamo a riposare in un bar con terrazza e prendiamo atto che, con quei bestioni sulle spalle, non saremmo andati tanto lontano.
    Andiamo così alla ricerca di un altro locker passando per la famosa train street: un vicolo del centro attraversato dalle rotaie del treno (famosissimo su Instagram). Solo che non sembrano passarci più i treni, peccato.

    Scopriamo che il locker più vicino alla stazione dei treni è in realtà una vera spa per massaggi, ma le commesse si dimostrano super gentili e ci tengono gli zaini in un stanzino (sicuramente con meno accessi di quello della stazione) a meno di 4€ a

    Alleggeriti, ci dirigiamo finalmente nel centro della città.
    Ci innamoriamo subito di una piccola pagoda in mezzo ad un laghetto, passiamo accanto ad un paio di monumenti ma ci rendiamo presto conto che, benché sempre provati dal caldo e dalla stanchezza, Hanoi ha veramente poco di visivamente apprezzabile da offrire.

    Passiamo di fronte a mille baracchini, con vecchietti che cucinano pietanze improbabili e persone che mangiano in continuazione, sedute su sgabelli da bambini.

    Ci rintaniamo in cerca di fresco dentro un ristorante di fronte ad uno dei laghetti artificiali della città, a mangiare lasagne vietnamite e patatine all’aglio per poi arrancare per un’altra ora in giro senza meta.

    Siamo annoiati e stanchi, proviamo a trascinarci con un Grab (l'Uber locale) nella città vecchia e cerchiamo un posto dove riposare attorno ad un altro laghetto artificiale, ma troviamo ogni panchina piena di locali spaparanzati a non far nulla o vecchiette che si allenano a suon di musica.
    Così ci viene in mente che Starbucks ha i divanetti. Ci trasciniamo in quello più vicino e di fronte ad un tchai latte bivacchiamo per un’altra ora.

    Cominciamo a convincerci che prendere il treno la stessa sera dell’arrivo ad Hanoi non è stata una decisione così furba, soprattutto quando hai una manciata di ore di sonno accumulate, l'ultima doccia che hai fatto è stata due giorni prima in Italia, hai camminato dieci chilometri in una città calda e umida e ti addormenti ad ogni angolo su cui ti siedi.

    Decidiamo quindi di tornare in stazione ed attendere direttamente lì il treno, non prima però di aver fatto un po’ di spesa per il viaggio in un supermercato imbucato nel traffico della capitale.

    Rientriamo alla spa e sfruttiamo un’altra volta la gentilezza delle ragazze al banco chiedendo di farci una doccia.
    Il momento più bello della giornata.

    Raggiungiamo la stazione completamente rinati e veniamo accompagnati in quello che sarebbe stato il nostro treno notturno per Sa Pa.
    La cabina è super lusso, con quattro cuccette con coperte, spazio per gli zaini, frutta, acqua e una lampada da tavolo che fa molto atmosfera orient express.
    Manca solo una cosa per rendere il tutto perfetto: una birra. Con Paolino faccio così una volata al baracchino appena fuori dalla stazione per prendere la birra Hanoi (ovviamente del posto) e patatine, per poi risalire sul treno due minuti prima che si chiudessero le porte.
    Stare distesi era già di per sè la conquista della giornata, ma bersi una birra in compagnia, con il treno che parte e percorre la train street (esatto, quella che al mattino avevamo trovato vuota e pensato non passassero più i treni) è stato qualcosa di eccitante e bellissimo.

    Sveniamo praticamente subito, cullati dalla carrozza che piano piano, si allontana dal centro caotico di Hanoi.
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