United States
Bergen Point

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Travelers at this place
    • Day 2

      Oculus, World Trade C., Battery Park

      June 30, 2023 in the United States ⋅ ⛅ 26 °C

      Appuntamento alle 8 per la colazione.
      Giorgio, Giulia e io andiamo da Starbucks per un espresso double shot e una pasta tutta burro e zucchero. Giulia chiede una strana bevanda a base di succo di frutta e acqua, per di più gelata. Gli altri fanno colazione nella piccola hall dell’albergo con plum-cake, caffè, latte e thè
      Il programma di oggi prevede: Lower Manhattan, traghetto gratuito fino a Staten Island per vedere la Statua della Libertà e nel pomeriggio visitare il MoMA (Museum of Modern Art) che il venerdì dalle 16 alle 20 è gratuito.
      In albergo ci hanno dato una cartina della città con la mappa della metropolitana.
      La città è molto grande, ma è abbastanza facile orientarsi per la disposizione a scacchiera: le Avenue scorrono in direzione Nord/Sud e le Street le intersecano in direzione Est/Ovest. Unica eccezione rilevante è la Broadway Avenue che segue un vecchio e tortuoso sentiero indiano.
      Prendiamo la linea 1 della metropolitana da Houston a Chambers St., camminiamo fino al City Hall Park: un’oasi di verde vicino a Wall Street, con una bella fontana e delle opere d’arte in legno e gesso ultramoderne.
      Passiamo vicino alla chiesa di St.Paul in pietra scura, con l’ingresso preceduto da 4 colonne e intorno un giardino. Appena svoltato l’angolo si intravede l’alto e slanciato grattacielo del One World Trade Center: alto 1776 piedi (anno di nascita degli Usa) pari a 554 metri è il più alto edificio del paese.
      Ci rendiamo subito conto che i grattacieli di Milano, sia quelli di piazza Gae Aulenti che quelli di City Life sono cose da principianti, rispetto a quelli di New York.
      Davanti a questo grattacielo c’è una struttura avveniristica: l’Oculus Center di Calatrava che sorge sopra il centro commerciale andato distrutto nell’attacco terroristico dell’11 settembre. Ha una forma molto particolare e caratteristica: da fuori sembrano ali bianche di acciaio che si alzano verso il cielo incrociandosi, all’interno sembra di essere nel ventre di una balena bianca: la luce solare filtra attraverso le gigantesche costole. Abbagliati dall’aspetto spettacolare della struttura architettonica, ci accorgiamo solo dopo che dentro ci sono tanti negozi e una delle stazioni metro più importanti e movimentate della città.
      Usciti dall’Oculus ci sorprende una statua in bronzo che rappresenta un lungo tandem con diversi animali in sella (elefante, ippopotamo, scimpanzé, coniglio, cane, scimmia, leone, zebra, giraffa e rinoceronte) con un sellino libero tra lo scimpanzé e il coniglio perché, ovviamente, ci si possa immortalare con una foto. A parte Giorgio, tutti ci siamo fatti la foto in sella.
      Nello spazio vicino c’erano anche un rinoceronte e un cane che giocavano a scacchi e un elefante e un coniglio seduti su una panchina.
      Lì vicino ci sono le grandi vasche quadrate al posto delle torri gemelle abbattute l’11 settembre 2001. Sui bordi sono incisi tutti i nomi delle vittime dell’attentato e parenti o amici, il giorno del compleanno di qualcuno di loro, inseriscono nelle lettere un fiore a ricordo.
      Solo in una delle due vasche scorre l’acqua dai bordi al centro. Intorno ci sono prati verdi e alberi.
      Non abbiamo visitato il 9/11 Memorial Museum, era già abbastanza spettrale e angosciante questo.
      Davanti all’ingresso del One World Trade Center c’è un mappamondo azzurro (il mare) e argento (i continenti) con davanti quattro pugni chiusi a formare una croce.
      Poiché abbiamo già camminato parecchio per riposarci andiamo in Whitehall Street a prendere il Ferry gratuito per Staten Island e vedere la Statua della Libertà dal mare. Il traghetto è molto affollato e non passa vicinissimo alla Statua della Libertà, per di più c’è un po’ di foschia. Scesi dal traghetto a Staten Island risaliamo immediatamente su quello di ritorno.
      Visitiamo la Trinity Church, stile neogotico, il cui campanile sembra schiacciato tra gli svettanti grattacieli. Dentro si può ammirare lo stile gotico. Intorno c’è il cimitero storico e un giardino utilizzato nella pausa pranzo dagli impiegati di Wall Street.
      Pranziamo in un ristorante messicano con un piatto di papaya, insalata e avocado. L’acqua è quella del rubinetto con ghiaccio e un discreto sapore di cloro: solo in Italia abbiamo la mania dell’acqua minerale in bottiglia (bottiglia quasi sempre di plastica, che ovviamente abbatte ogni beneficio).
      In diversi punti della città ci sono sedie e tavolini a disposizione di chi vuole bere un caffè o mangiare qualcosa, non di proprietà di bar o ristoranti ma pubblici (in Italia non resisterebbero due giorni).
      A Wall Street e ci imbattiamo in un enorme Toro (Bull) in bronzo, scolpito dall’italiano Arturo Di Modica, che simboleggia i rialzi della borsa.
      Ci riposiamo a Battery Park dove troviamo poltroncine metalliche azzurre, anche queste pubbliche che si possono posizionare in qualsiasi punto del parco. Laura seduta su una poltroncina e con i piedi su un’altra è anche riuscita a fare un pisolino.
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    You might also know this place by the following names:

    Bergen Point

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