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- Day 11
- Monday, June 24, 2024 at 12:00 PM
- ☁️ 15 °C
- Altitude: 52 m
ScotlandDuncansby Head Lighthouse58°38’38” N 3°1’32” W
Verso estremo nord Jhon O’Groats

Oggi abbiamo continuato a percorrere la North Coast 500 (l’equivalente scozzese dell’americana Route 66) che costeggia tutto l’estremo nord della Scozia.
Prima tappa: Loch Fleet. Lago salato ed estuario dell’omonimo fiume che proviene da ovest, e Riserva Naturale dal 1998. Essendo collegato al mare è soggetto alle maree e vi si possono avvistare anche le foche. Noi siamo stati fortunati e, raggiungendo il lago la mattina molto presto con la marea bassissima, armati i binocoli, ne abbiamo visto due gruppi abbastanza numerosi. Abbiamo anche intravisto i resti di Skelbo Castle, antica sede dei vescovi del Caithness. Costruito nel XIV secolo su di un’altura nella parte meridionale del Loch Fleet in sostituzione di un precedente castello, era una delle antiche dimore del Clan Sutherland. Nel 1308 Robert Bruce rase al suolo il castello che apparteneva allora alla famiglia Moray, sostenitrice degli inglesi nelle Battaglie di Indipendenza Scozzesi di quegli anni. Fu abbandonato nel 1715, dopo essere stato confiscato dal Governo Inglese poiché il proprietario di quell’epoca aveva partecipato alla Prima Rivolta Giacobita. Nel 1996 venne acquistato da un ricchissimo artista Russo, che lo comprò solo per acquisire il titolo di Barone che era associato all’acquisto del castello!
Seconda tappa: Whaligoe Steps, un luogo di profondo fascino dove sembra di tornare indietro nel tempo. 365 scalini di roccia scendono in picchiata verso il mare, dalla cima della scogliera, portando ad un piccolo approdo nascosto e ad un pianoro erboso artificiale. Fu costruito nel 1786 per permettere alle barche di scaricare il prezioso carico di aringhe, pesce la cui pesca era molto diffusa all’epoca. Non ci giudicate pigri se abbiamo preferito ammirare il panorama dall’alto… Un paio d’anni fa, in Sardegna, per visitare delle splendide grotte, ne abbiamo affrontati più del doppio! Oggi non ce la siamo sentita, essendo il percorso abbastanza impervio. Comunque anche dalla cima della scogliera il paesaggio era da mozzare il fiato! Di fronte a simili quadri della natura ci si sente veramente piccoli, per non dire microscopici…
Terza tappa: Duncansby Head che rappresenta il punto più nord-orientale della mainland scozzese. E’un promontorio roccioso affacciato sul Pentland Firth, lo stretto che separa le Orcadi dal Caithness, famoso per le sue forti correnti marine, tra le più veloci al mondo. Il faro che si trova vicino al parcheggio, il Duncansby Head Lighthouse, fu costruito da David Alan Stevenson della famosa famiglia costruttrice di fari nel 1924.
Una breve passeggiata fra prati verdi, pecore e capre ci ha permesso di ammirare un altro fantastico panorama: rocce a strapiombo sul mare con guglie e falesie create dalle onde nei secoli… in una giornata di sole come quella di oggi, vi lasciamo immaginare i colori! Le foto non sempre riescono ad immortalare tanta bellezza!
Ultima sosta di oggi: John O’Groats, località che si fregia del titolo di punto più settentrionale del Regno Unito. Anche se non è affatto vero, perché tale titolo spetta alla vicina Dunnet Head.
Ma chi era questo John o’Groats? Jan de Groot, il nome venne poi anglicizzato, era un uomo olandese che visse a cavallo tra il 1400 e il 1500. Attorno alla sua figura aleggiano numerose leggende sin da quando, nel 1496, il Re James IV gli affidò il compito di gestire il traghetto che collegava la Scozia alle neo acquisite Isole Orcadi. Si dice che Jan fissò il prezzo della traversata a 2 pence e da allora a quella moneta venne attribuito il nome di “groat”. In realtà tale moneta esisteva già da due secoli.
Jan aveva una famiglia numerosa e decise di costruire una casa molto particolare, sul sito dove sorge oggi l’hotel. La leggenda dice che la casa degli O’Groats era di forma ottagonale, con otto porte d’entrata, una per lui e una per ciascuno dei suoi figli, e che anche il tavolo avesse la stessa forma per evitare che si litigasse per chi doveva sedere a capotavola. E’ curioso notare che l’odierno hotel e altre strutture a John o’Groats hanno ancora oggi una forma ottagonale!
Il simbolo di John o’Groats è senza dubbio il cartello che indica le distanze da vari punti del Regno Unito e non solo. Tra tutti il più significativo è quello che indica la direzione di Land’s End, in Cornovaglia: Land’s end to John o’Groats è infatti il più lungo tragitto in auto che si può compiere nel Regno Unito, una sorta di coast to coast britannico. Un viaggio tra i due punti estremi della Nazione, dall’estremo sud ovest all’estremo nord est.
Qui abbiamo potuto gustare un ottimo Chicken and Chips (pare che il fish da queste parti si usi solo nel pomeriggio…) con birra artigianale locale e prenotare per stasera il traghetto per le Orcadi.Read more
Meraviglioso! [Elisabetta]
Travelerstupendo 🤩