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- Dag 11–15
- 24. juni 2024 kl. 22.00 - 28. juni 2024
- 4 nætter
- ☀️ 15 °C
- Højde: 6 m
SkotlandSt Margarets Hope Port58°49’29” N 2°57’28” W
Isole Orcadi

Ed eccoci finalmente in vista delle Orcadi. Saliamo sul traghetto e raggiungiamo le isole: bellissime e verdissime.
Il nostro itinerario attraverso le Isole Orcadi è iniziato dalla capitale: Kirkwall, città dal cuore vichingo e dalle strade medievali, dominate dalla bellissima cattedrale norrena di San Magno risalente al XII secolo. Agli occhi degli stessi scozzesi, Kirkwall deve essere sembrata per molto tempo una città lontanissima e isolata. Del resto alla fine dell’anno Mille si trovava nel cuore della cultura scandinava con frequenti scambi verso l’Islanda più che verso l’Inghilterra. Sembrava una città vichinga, appunto, più che scozzese.
Il nome in effetti deriva dal norreno (lingua di ceppo germanico) Kirkjuvagr, ovvero la Baia della Chiesa e deriva dalla costruzione della chiesa di Saint Olaf nell’XI secolo. Dal 1811 al 2003 significativi interventi hanno ampliato le strutture portuali per poter accogliere in maniera più adeguata le più di 140 crociere che ogni anno vi arrivano.
Kirkwall è la città più popolata del Mainland con circa 9 mila abitanti. È il fulcro commerciale e il capoluogo amministrativo delle Orcadi. Protetta dalla baia, gode di una luce davvero magica. Nelle giornate di sole (non frequentissime) il cielo e il mare si colorano di un blu molto intenso.
Le piccole vie del centro sono dette “wynds”; attraversarle a piedi con calma, fermandosi poi in un bar per un caffè e un delizioso “scone” salato (un fagottino ripieno di carne, mele e uvetta che ci ha ricordato tantissimo le empanadas argentine…ma di dimensione molto più grande) ci ha fatto sentire in un angolo remoto del mondo…la vita scorre con un ritmo più lento, tanto che non ci si rende quasi conto del passare delle ore.
Impossibile non notare la cattedrale di San Magnus, dove l’effetto policromo delle pietre in arenaria rossa e gialla è meraviglioso. E’ la chiesa più a nord di tutto il Regno Unito, per questo conosciuta anche come “ the light in the North”. E’ anche ( insieme a quella di Glasgow) la più antica cattedrale della Scozia (fondata nel 1137).
L’edificio si è leggermente spostato verso ovest nel corso degli anni e alcuni pilastri sono visibilmente inclinati. Abbiamo voluto visitarla con calma essendo molto particolare, sicuramente diversa da tutte le chiese viste in precedenza. All’ingresso una piccola guida evidenziava i particolari più significativi dell’interno e ci siamo impegnati nella loro ricerca come partecipassimo ad una caccia al tesoro. Non è stato facile, ad esempio, individuare i segni a forma di zampa di corvo, aratro o tenaglie lasciati come proprio marchio distintivo da alcuni tagliapietre che hanno partecipato alla sua costruzione. Ben visibile invece la “Mort Brod”: un necrologio in legno che commemora il vetraio di Kirkwall, uno dei più antichi in Scozia che mostra la figura della morte avvolta in un sudario, con in mano una clessidra ed una vanga.
Il corridoio centrale ospita la campana di ottone della HMS Royal Oak, la nave da guerra affondata a Scapa Flow nel 1939. La teca sottostante contiene il Book of Remembrance, un memoriale le cui pagina vengono girate ogni settimana dai custodi della Cattedrale per onorare coloro che sono morti in quella occasione. Accanto ai gradini che portano nella cappella si trova la più antica pietra tombale (XIII sec); sulla sua faccia di arenaria dorata sono scolpite una “stella del mattino” e una spada, forse riferite ad un cavaliere templare o ad un crociato. Lungo le pareti numerose altre pietre tombali con incisioni rappresentanti riferimenti alla morte come teschi e tibie incrociate, clessidre, vanga e tagliazolle (usati dai becchini). Sul muro meridionale, posizionato molto in alto, il “Marwick’s Hole” (Buco di Marwick): una cella a cui si accedeva dalla stanza superiore dove venivano rinchiuse le donne accusate di stregoneria. Sul lato meridionale della cappella si trova il monumento commemorativo del Dottor John Rae, esploratore dell’Artico canadese e scopritore del Passaggio di Nord Ovest. Il suo corpo è sepolto nel cimitero retrostante la Cattedrale.
La cappella contiene pregevoli intagli, inclusi draghi, un piccolo folletto, una figura femminile nuda che ostenta i propri attributi (simbolo usato per allontanare il male e la morte) e Green Men (uomini dei boschi) con il fogliame che esce dalla bocca.
All’interno della bella struttura della Tankerness House si trova il Museo delle Orcadi, pieno di reperti vichinghi (fra i quali doveva esserci anche una nave che però non abbiamo trovato…) e di esposizioni riguardanti la vita domestica alle Orcadi nel corso della storia.
Successivamente abbiamo visitato The Bishop’s Palace e The Earl’s Palace.
Il Bishops Palace (Palazzo Vescovile) è il più antico dei due edifici in rovina, risale infatti al periodo di costruzione della Cattedrale. Qui morì nel 1263 l’ultimo re di Norvegia, Haakon IV, che dominava anche le Isole del Sud oggi conosciute come Ebridi.
Una curiosità che riguarda questa costruzione: Patrick Stewart ne progettò un’ambiziosa ristrutturazione, secondo un progetto che si rivelò inattuabile e foriero di debiti. In seguito a questi avvenimenti ci fu anche una sollevazione popolare. Si dice che il colore giallastro delle pareti sia dovuto alle uova che i cittadini lanciavano contro il palazzo in segno di protesta.
L’Earl's Palace, invece, acclamato come il miglior esempio di architettura rinascimentale francese in Scozia, è dalla gente delle Orcadi considerato un memoriale di quello che viene descritto come uno degli episodi più oscuri della storia di queste isole: la faida degli Stewart.
Lasciata Kirkwall, approfittando della splendida giornata di sole, ci siamo diretti a Yesnaby.
Scogliere a picco sul mare, il verde che si immerge nel blu, il vento e gli uccelli: sono le immagini che abbiamo trovato e che ci rimarranno nel cuore. Il cammino lungo la costa è semplicemente irresistibile, lo abbiamo percorso in lungo ed in largo, soffermandoci spesso per fare delle foto e riuscendo ad ottenere anche inquadrature spettacolari dall’alto grazie al drone. Abbiamo trascorso qui qualche ora, immersi nella natura e circondati dai suoi colori incredibili. Riconosciamo che non è stato facile decidere di spostarci altrove!
Successivamente abbiamo visitato l’insediamento preistorico di Skara Brae-Sandwick
Il villaggio neolitico sorge sulla costa meridionale della baia di Skaill, nella zona di Sandwick, tra i siti antichi più visitati delle Orcadi, uno dei monumenti preistorici più importanti d’Europa. Fu scoperto dopo una violenta mareggiata nel 1868 quando emersero i resti di quattro antiche abitazioni. Negli Anni 70 fu stabilito che l’insediamento risaliva al tardo Neolitico tra il 3200 e il 2200 a.C. Oggi sono visitabili otto case con molti accessori interni ancora visibili.
Nei campi verdi che lo circondano vivono centinaia di coniglietti saltellanti!
Nei pressi del sito, visitabile, la Skaill House: storica casa padronale dei proprietari terrieri della zona, costruita nel 1620 dal vescovo delle Orcadi, nell’arco di 400 anni si sono succeduti in questa abitazione 12 Lairds, il settimo scoprì Scara Brae nel 1850.
Durante la visita si possono ammirare le singole stanze arredate con mobili ed accessori originali dell’epoca.
Conclusa la nostra prima giornata alle Orcadi, ricca di cultura e natura, siamo ritornati ad Hoxa Beach, dove avevamo piacevolmente trascorso la prima notte, subito dopo lo sbarco, in sosta libera in riva al mare.
Dopo un sonno ristoratore ed una sana colazione, abbiamo dedicato la seconda giornata ad alcuni siti che ricordano il famosi Stonehenge.
Le quattro pietre di Stennes, ovvero Standing Stones of Stennes, si trovano sulla sommità di un promontorio. Il nome Stennes deriva dall’antico norvegese e significa “promontorio roccioso”. Sono sottili lastre spesse circa 30 centimetri e alte circa 5 metri. Originariamente facevano parte di un cerchio di forma ellittica composto da dodici pietre con un diametro di circa 32 metri circondato da un fossato scavato nella roccia, circondato a sua volta da un terrapieno con ingresso a nord. Si pensa che il sito risalga al 3000 Avanti Cristo.
Siamo riusciti ad arrivarci poco prima di un pullman di turisti ed abbiamo quindi potuto fare qualche foto senza troppi “ umani di troppo”.
Con una breve passeggiata abbiamo poi raggiunto un altro insediamento neolitico: il Barnhouse Village, scoperto nel 1984 e simile nelle strutture a quello di Scara Brae. Un’altra passeggiata lungolago ci ha permesso di raggiungere l’Anello di Brodgar
Tra tutti i circoli di pietre presenti sul territorio britannico, il Ring of Brodgar è il terzo in ordine di grandezza. Delle sessanta pietre che originariamente lo costituivano, ne sono rimaste ventisette. Fanno parte di un misterioso monumento, su alcune pietre vi sono antiche incisioni, con simboli runici. Il sito risale alla prima età del bronzo, verso il 2500 avanti Cristo ed è stato chiamato anche Tempio del Sole (mentre Stennes è il tempio della Luna). Il sito aveva probabilmente una funzione religiosa o rituale oltre che essere un’area di osservazione astronomica.
Trascorriamo l’ultima serata, sotto la pioggia, ad Hoxa Beach e la mattina seguente (27 giugno molto presto) riprendiamo il traghetto.Læs mere