Back to camp, back to our "normality"

Ultima colazione ad Ampohana e subito si salpa per Nosy Komba con la nostra "Spirit of Malala", la barca della nostra organizzazione.
Sono stati 3,5 giorni intensi. Nessuna comodità. Ho dormito su un coprimaterasso probabilmente neanche mai lavato prima, con la mia copertina della Ethiopian Airlines e il telo da mare (ovviamente sempre pieno di sabbia). I piedi sporchi e ammalati (tagli e ferite sulla maggior parte delle dita). Il pigiama non era altro che il pantalone della tuta e il mio pile della Lazio. Le mani odoravano di pesce, e ogni volta che le pulivo con il gel antibatterico mi facevano strillare del dolore per le mille ferite.
Ma come dico sempre... Sono proprio queste difficoltà che dopo l'esperienza mi fanno GODERE DI AVER VISSUTO!
Una volta arrivati al campo corro ad abbracciare il mio letto a castello e la mia zanzariera ben posizionata che tanto mi inorgoglisce. Un campo con un bagno e delle docce (fredde) "vere". Chi l'avrebbe mai detto che sarei arrivato a rimpiangerle!
Ma poi la sorpresa... NON C'È PIÙ ACQUA, né per le docce o i WC, né tantomeno da bere! Non piove da settimane e dalla sorgente non scorre più il fiume. Soluzione? Diverse taniche vengono portate da Nosy Be per provare a "sopravvivere" in attesa di tempi migliori.
Ma non c'è problema. Questo weekend abbiamo prenotato un VERO ALBERGO a Ambatoloaka (Les Boucaniers). Quante comodità che ci aspettano. Elettricità costante, docce tiepide a flusso costante, specchi in bagno, letti con cuscini "veri" non gonfiabili... NON VEDO L'ORA!Read more