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  • Day 6

    BONIFACIO

    August 21, 2022 in France ⋅ ☀️ 26 °C

    Questa mattina ci siamo dedicati alle pulizie di primavera: pulito per bene l’uovo dal furgone, lavato i vetri, riempito d’acqua lo spruzzino per i tergicristalli, lavato le gavette, sistemato per bene tutta la macchina… e infine siamo partiti. Usciamo dal cancello del campeggio e la Rebi urla: “la mia ciabattaa!!!” ha visto l’infradito che dal giorno prima considerava persa per sempre; in realtà era rimasta tutto il tempo davanti alla reception, a cinque metri da noi. Si precipita giù dalla macchina, un motociclista si ferma dietro di noi, allora lei lo guarda e gli dice “vada vada!” senza rendersi conto che il signore non è italiano ma probabilmente capisce dal gesto poiché ci supera e va. Davanti alla reception c’è un altro signore; Rebi, tutta contenta, lo guarda e lo ringrazia. Questo, che si stava tranquillamente facendo i fatti suoi, non sa per cosa sia stato ringraziato, guarda la receptionist e insieme ridono di gusto.
    Recuperata la ciabatta ripartiamo e andiamo verso Bonifacio.
    Dopo aver trovato parcheggio (e dato un piccolo bacino innocuo ad un’altra macchina) rimaniamo a bocca aperta. C’è un sacco di vento (e mettere la gonna per le ragazze non è stata troppo una grande idea) ma il panorama è spettacolare. La costa è tutta a frastaglioni, falesie altissime che si tuffano in un profondo mare blu. Ci sono dei colori bellissimi, l’azzurro del cielo, il blu del mare, il bianco della roccia e il verde dei cespugli. Chiediamo a un signore di farci una foto: ci taglia i piedi e la fa dalla direzione sbagliata in cui non prende i frastaglioni. Abbiamo tutti la borsa di tela del clan Tithadesh, sembriamo lì per una pubblicità.
    Facciamo un bel giretto per le vie del paese e intanto ci guardiamo intorno per trovare un posticino dove mangiare. Finiamo col tornare al primo baretto che avevamo visto appena fuori dal paese, di fianco al cimitero dove riempiamo due borracce e Gabri trova una tomba della famiglia Poggi. È un baretto tutto colorato che si chiama “Le p’tit cafè”, ci sediamo e ordiniamo delle omelette e delle crepes più qualche birra. Molto buone. Il pasto ci costerà 7€ ma resteremo sconvolti perché la birra da 33 invece (non lo sapevamo) costerà 6.50€. Gabri e Cami fanno conoscenza con Catherine (Katy per gli amici) che è il cane più brutto del mondo ma molto simpatica (fa davvero ridere, guardate la foto).
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