• 72 il numero affidato ad Amos

    12. oktober, Italien ⋅ ☀️ 16 °C

    Non ci siamo svegliati presto.
    Abbiamo aperto gli occhi tardi, come in vacanza, con il mare già sveglio da un pezzo e il sole che bussava piano alle nostre vele.
    Sul pontile, le barche si muovevano lente, come animali addormentati che iniziano a stirarsi al primo respiro del giorno.
    Noi, lenti ma felici, abbiamo sorriso: non c’è fretta quando si è dove si deve essere.

    A bordo, Ludovico il capitano sistemava la rotta con quella calma che sa di esperienza;
    Ilaria, vice comandante, muoveva tra le cime come se stesse accordando uno strumento;
    Lorena, la mamma di bordo, mescolava la rotta con la cura e l’affetto;
    Federica ed Eleonora ridevano, portando a bordo la leggerezza e l’energia dei vent’anni;
    Alice e Domenico, maestri di mare, osservavano tutto con l’occhio sereno di chi sa che il vento, alla fine, arriva sempre;
    Fiorella e Lucia, due generazioni insieme, intrecciavano storie e ricordi, come nodi di corda ben fatti.

    Parte da una barca vicina “L’inno delle Valchirie” proprio mentre mollavamo gli ormeggi — una colonna sonora epica e un po’ ironica, perfetta per la nostra partenza tardiva.

    Il mare rideva con noi.
    Non serviva la fretta, non serviva la perfezione. Solo il piacere di esserci, insieme, nel respiro salato dell’attesa.

    La Barcolana è questo: un’onda che unisce, un vento che scompiglia, un momento che resta.
    E quella mattina, tra una risata e una musica che sfidava il silenzio del golfo,
    abbiamo capito che non c’è orario giusto per partire — c’è solo il momento in cui il cuore dice: adesso. 🌅
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