• Prova di resistenza

    February 28 in the Netherlands ⋅ ⛅ 7 °C

    Ci dirigiamo verso la Heineken experience con un mood un po’ scarico che viene ulteriormente peggiorato da una realizzazione: per ascoltare l’audioguida avremo bisogno dei nostri telefoni che però sono praticamente morti. Ci accampiamo quindi nella saletta di attesa e smuoviamo tutto il personale per farci indicare delle prese di corrente. In questo momento Enrico ha la conferma che il caricatore che aveva comprato a 10€ da un negozio decisamente poco raccomandabile non funziona e si arrende a vivere 3 giorni ad Amsterdam senza telefono. Arriviamo al punto di partenza del tour 1min prima dell’inizio per racimolare fino all’ultimo punto percentuale di batteria che riusciamo ad ottenere. Lo staff è composto da ragazzi giovani e un po’ ubriachi che sembrano essere in gara tra loro per raccontare il loro pezzo di storia nel minor tempo possibile. Veniamo investiti da un fiume in piena di parole in inglese e perdiamo presto la concentrazione. Visitiamo la parte produttiva dello stabile e quella più scenografica, dove viviamo l’esperienza di essere una birra Heineken che affronta la propria produzione. Finiamo in un’area dello stabile dove possiamo attardarci in giochini a tema birra e dove realizziamo il bellissimo video “in bici” che si vede nel QR code. Facciamo un salto veloce al bar che ci aspetta in fondo al tour e non usiamo neanche tutti i nostri gettoni per la birra. Vediamo uno sposo che sta facendo l’addio al celibato e pensiamo che potrebbe essere un bel gesto dare alla sua comitiva i nostri gettoni avanzati. Assaliti dal cringe delle loro azioni alla fine optiamo per portarceli a casa come ricordo.
    Per cena scegliamo un posto che non è propriamente vicino a piedi e Costanza riesce ad impuntarsi e convincere Enrico a comprare i biglietti per andare in tram. Nel tempo di attesa del mezzo compriamo un ulteriore caricatore verificandone il funzionamento direttamente in negozio insieme al venditore. Il mercato del Food Hallen ci sembra molto carino a primo impatto ma dopo poco ci rendiamo conto che gli stimoli di luce e suoni che ci circondano sono troppo per i nostri corpi stanchi. Enrico mangia il secondo hamburger del giorno e Costanza un ramen. Durante il pasto abbiamo la sfortuna di ritrovarci allo stesso tavolo di una coppia di boomeroni. I due trangugiano patatine riempiendo loro stessi e il tavolo di salse, e ci rubano anche i fazzoletti che Enrico ci aveva prudentemente procurato. Tornando a casa incrociamo un topolino che attraversa la strada. La nostra stanza ci accoglie in un abbraccio claustrofobico con i suoi 7m^2 di ampiezza e ci addormentiamo come due sassi.
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