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  • Day 1

    Passeggiata - Tour Eiffel

    September 11, 2010 in France ⋅ ⛅ 18 °C

    La forte industrializzazione che, a grandi ritmi, aveva interessato la Francia nell'Ottocento consentì la costruzione di edifici sempre più alti. Ciò fu possibile grazie all'entrata in produzione di nuovi materiali edilizi, come le ghise e l'acciaio, impiegati per produrre travi e altri elementi strutturali analoghi che, con le loro alte resistenze, rivoluzionarono il modo di costruire. In questi anni, segnati dal progresso industriale, l'idea di una torre svettante che sfidasse la gravità era già nell'aria: basti pensare all'inglese Richard Trevithick, che già nel 1833 aveva progettato una colonna di ghisa traforata alta mille piedi, poi mai realizzata.

    Quando, sul finire del 1884, il governo francese annunciò di voler salutare l'Esposizione Universale del 1889 di Parigi - la decima di quelle rassegne consacrate ai fasti della produzione industriale - con un'opera di dimensioni colossali, Maurice Koechlin e Émile Nouguier aderirono entusiasticamente all'impresa. Koechlin e Nouguier erano due ingegneri alle dipendenze della Compagnie des Établissements Eiffel, una fiorente ditta gestita da Gustave Eiffel, uno dei più accreditati «architetti del ferro» del periodo, e l'idea che avevano avuto era ambiziosa: si trattava di un «imponente pilastro metallico, formato da quattro travi reticolari svasate in basso che si congiungono in cima, legate tra loro mediante traverse disposte a intervalli regolari».[1] Il ferro era ovviamente l'unico materiale adeguato a una costruzione di una simile portata.

    Eiffel, pur consentendo a Koechlin e Nouguier di proseguire i loro studi, inizialmente riservò al progetto iniziale solo un'attenzione distratta; in un secondo momento ne intuì la genialità e, pertanto, si avvalse della collaborazione di Stephen Sauvestre, ingegnere capo del dipartimento di architettura della sua società. L'apporto tecnico di Sauvestre fu fondamentale non solo sotto il profilo tecnico - egli, infatti, contribuì a correggere vari errori di fondo del progetto di Koechlin e Nouguier - bensì anche sotto quello estetico, in quanto modificò la forma della torre per renderla più accattivante agli occhi dell'opinione pubblica, con l'aggiunta di linee meno spigolose e più aggraziate, ingentilite anche con svariati ornamenti.
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