• Non piove. Che bella novità

    2024年10月3日, スペイン ⋅ ☁️ 18 °C

    Oggi me la prendo con calma.
    Non ho impostato neppure la sveglia e quando la prima zip di un sacco a pelo nel dormitorio, mi risveglia da un sonno molto profondo, noto che sono le 7. Ok.
    Mi alzo pigramente ed il piede è piuttosto gonfio. Zoppico. Un pochino di arnica, un paio di cerotti sulle vesciche e voilà!
    Non piove (hurrà) ma le scarpe sono fradice! Metto un paio di sacchetti tra le calze e le suole, nella speranza che possano limitare gli attriti e rimanere asciutta.
    Mi faccio fare un cafè con letce, ci inzuppo dei biscotti al cioccolato acquistati al mercado e li offro a Öykü, una ragazza turca che vive in Belgio, conosciuta la sera prima.
    Anche lei odia camminare: finalmente una persona con la quale riconoscermi! Ma lei è più pazza di me ed è in cammino da settimane. Mi consiglia di andare piano ed infatti oggi ho deciso di fare 17 chilometri.
    Parto prima, la saluto ed esco con già un po’ di luce sulla strada. I primi passi sono dolorosi, il bastone aiuta.
    Il primo tratto è in città, ovviamente si parte in salita, ma oggi è diverso… oggi, c’è veramente tanta gente!!
    Si perché Sarria è la città di partenza scelta da molto per poter ottenere la concha, la conchiglia, che viene consegnata quando si dimostra di aver fatto almeno 100km di cammino.
    Mi avevano avvisata che l’atmosfera sarebbe stata diversa da qui in poi e in effetti, dopo tre giorni di cammino molto solitario, questa mattina siamo più una carovana! Non voglio troppo farci caso, la mia missione sono i primi 4 chilometri e la pausa per una vera colazione. Mi sorprendo quando addento dopo poco un’ora un toast al jamon serrano e sorseggio un fresco succo di arancia. Mentre sto per uscire incrocio Öykü mentre fuma una sigaretta e ci salutiamo con grandi sorrisi. Più avanti sulla strada mi supererà con passo svelto e ci incroceremo un paio di volte ancora finché non ci perdiamo di vista del tutto. Ma nel cammino è così: battute e sorrisi si ravvivano nei visi di chi hai visto nei giorni scorsi o che continui a vedere tra una tappa e l’altra.
    Non piove, ma il tempo è umido e si cammina tra le nuvole, in un paesaggio a volte tetro, a volte romantico. La camicia si bagna e mi rinfresca.
    Oggi ho un passo nuovo, me lo sento dentro. E mentre il sentiero cambia continuamente da sterrato, fangoso, cemento, pietruzze, salite, discese, piano, la mia mente inizia a vagare libera. Per un’oretta, poi di nuovo stanchezza e male ai piedi, mi serve una pausa ed ordino un nuovo latte macchiato e un’acqua frizzante (mio piccolo vizio-premio). La soste potrebbe durare troppo. Mi obbligo a riprendere e per gasarmi mi metto qualche podcast che mi accompagna fino alla pausa pranzo. In questo tratto di cammino i luoghi di ristorazione sono molto più numerosi e questo calma la mia ansia di non trovare luoghi di riposo.
    Prendi un te caldo, un panino semplice e spunta il sole giusto in tempo per asciugarmi la camicia zuppa.
    Al bar scambio due parole con un signore di Madrid che avevo da poco superato insieme ai suoi due canetti adorabili ed il loro passeggino da viaggio: “che impresa”!
    Mi godo una nuova serenità interiore il mio pranzetto semplice e buonissimo mentre scrivo il diario di viaggio
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