• dopo 25 anni di matrimonio!Nicola Tesla

    Niagara Falls

    5. juli 2023, Forente stater ⋅ ☀️ 28 °C

    Sono pronta prima degli altri ed esco per una perlustrazione mattutina prima di colazione.
    L’agglomerato di case si capisce costruito in funzione del turismo: sono per lo più alberghi, ristoranti, negozi di souvenir e ci sono anche le solite bancarelle di street food. Alle 8 del mattino non c’è molta gente in giro e quelli che incontro mi salutano tutti: rispondo al saluto, ovviamente stupita. Mi dirigo verso le cascate: il frastuono dell’acqua che precipita per 50 metri è impressionante e copre tutti gli altri suoni. Vedo il primo arcobaleno sull’acqua e molto vicino alla balaustra dove sono: ecco perché il ponte si chiama Rainbow Bridge.
    Torno in albergo per la colazione. Una vera delusione, tutte cose preconfezionate in contenitori di plastica: succo di frutta scadente, ananas in scatola, dolce di pessima qualità e caffè da dimenticare. Ci fanno inoltre aspettare più di mezz’ora. Non ci sanno proprio fare: è come se fossero infastiditi dai turisti, sicuramente perché hanno la certezza che in un posto simile non mancheranno mai.
    Per prima cosa andiamo a prendere il battello al Maid of the Mist per vedere le cascate da vicino. Costo del biglietto 28 dollari, ma spesi bene. Prima di salire ci danno delle sottili mantelle di plastica blu con cappuccio. Vedere le cascate dal basso è uno spettacolo unico, poi quando si è abbastanza vicino e ti arrivano addosso gli spruzzi d’acqua ti sembra di esserci quasi dentro, anche se ovviamente non siamo proprio sotto. Siamo immersi in una nebulizzazione di goccioline che a tratti diventa improvvisamente molto intensa: le mantelle sono indispensabili e dobbiamo toglierci gli occhiali tutti bagnati.
    Mi vengono le lacrime agli occhi per la bellezza e la forza della natura.
    Scesi dal battello, andiamo in Canada per ammirarle da quel lato.
    Nella parte Usa ci sono le American Falls, divise dalle cascate a Velo Nunziale dall’Isola delle Capre, e infine le cascate canadesi a Ferro di cCavallo.
    Soprattutto nel lato canadese ci sono alti grattacieli e torri in contrasto con lo spettacolo naturale delle cascate, che però è così attraente e affascinante da rendere secondario tutto il resto.
    Le goccioline d’acqua e i raggi del sole formano molti arcobaleni in diversi punti.
    Vorremmo pranzare nel ristorante su una torre, ma quando arriviamo ci dicono che i primi posti saranno disponibili verso le 16.30: ripieghiamo su una pizzeria.
    Dopo pranzo io e Giorgio camminiamo fino alla fine della passeggiata sul lato canadese, mentre gli altri si sdraiano in un parco sotto un enorme albero a fare una dormitina.
    Nel tardo pomeriggio ci separiamo: chi rimane in Canada in cerca di souvenir, chi torna in albergo a riposare e io faccio tutto il giro delle cascate dal lato Stati Uniti, isola delle capre comprese. Non ne ho mai abbastanza di questo eccezionale spettacolo. È anche possibile usare un trenino.
    La sera Pippo, Andrea, Giulia e io vorremmo mangiare: usciamo dopo le 20, ci aggiriamo per il paese alla ricerca di un ristorante ma la cucina qui chiude addirittura alle 20.30 quindi siamo costretti a prendere il solito hamburger e io solo patate fritte.
    Les mer