• Fijord du Saguenay

    28 de abril, Canadá ⋅ ☁️ 20 °C

    Un lunghissimo giro di quasi 400 km, risalendo il San Lorenzo fino al suo estuario e costeggiando l'altra sponda al ritorno. Sulla carta doveva essere un'immersione negli sconfinati spazi nordici, nei contrasti tra foreste a perdita d'occhio, fiumi amplissimi da sembrare oceano, laghi ghiacciati e presenza umana sempre più rara. Ed effettivamente la natura ha fatto il suo dovere e ha stupito soprattutto con il senso di "altrove", anzi di fine del mondo, nonostante la stentata primavera già riducesse la sensazione di freddo e solitudine che si deve provare in questi luoghi in pieno inverno.
    Purtroppo il bilancio della giornata è decisamente un "vorrei ma non posso": la colazione programmata a Baia St.Paul, pittoresco borgo di artisti (dove è nato il Cirque du Soleil), si è trasformata in un inutile pellegrinaggio tra locali tutti chiusi, l'escursione a Tadoussac per l'avvistamento delle balene, che pare pascolino beate alla confluenza del San Lorenzo con l'oceano, è morta sul nascere, dato che la stagione comincia a giugno, la visita al parco del Fiordo di Saguenay non è mai cominciata visti tutti gli accessi chiusi senza alcuna spiegazione. In pratica, abbiamo riposto le ultime speranze nell'avvistamento di un alce disorientato, ma lo abbiamo trovato solo sui cartelli di pericolo.
    Quebecchesi, siete una sóla. Ci consoliamo con costosa cena in ristorante italiano, completa di fisarmonicista di origine siciliana.
    10.824 passi
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