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  • Day 16

    Yufuin

    April 6, 2023 in Japan ⋅ ☁️ 16 °C

    L'oste/cuoco/cameriere/tuttofare che con la figlia gestisce il minuscolo izakaya (ristorantino tipico) dove ci siamo rifugiati a mangiare avvia la conversazione nel modo consueto, where are you from? - Italy! Come sempre rispondiamo, e stavolta però quasi si emoziona, inizia a emettere i suoni di gola che fanno i giapponesi quando sono entusiasti (scusate, non so come definirli meglio, così sembra una cosa brutta ma non lo è 😅), e ci dice: la mattina guardo un programma di un'ora di reportage dell'Italia, come si dice in italiano: bellissimo, e poi in una puntata c'era questa canzone, e si mette a canticchiare una melodia a me assolutamente sconosciuta, bellissima canzone, dice. Gli sto per rispondere mi spiace, ti ricordi male, ma mia moglie (che sarebbe campionessa di Sarabanda se non fosse restia ad andare in TV) mi anticipa: Ornella Vanoni! L'appuntamento. Ooroooh ooroooh ooroooh, dice l'oste tutto contento, e si mettono a canticchiare assieme. Li guardo. Li lascio fare. Non so se sono più stupito di Erika o di questo qui che conosce la Vanoni e si ricorda della melodia. Uno dei tanti piccoli indizi che in questo viaggio ci hanno fatto capire che ai giapponesi piace davvero il nostro paese, e d'altronde a noi il loro. ❤️

    Ri-usciamo nella pioggia. Siamo a Yufuin, paesino termale (mettetevi comodi, non sarà l'ultimo 😉) che non sfigurerebbe nelle nostre Dolomiti: case molto tipiche, stradine di campi, risaie (ma non è stagione), fiori (tanti), piccoli furgoncini che portano ramaglie e attrezzi agricoli, montagne coperte di nuvole che non sappiamo se siano nuvole o vapori termali. Anche qui abbiamo una casa intera a disposizione, bellissima e piena di particolari - le pareti in carta di riso, il bagno/terme, il tavolinetto a terra con lo spazio per le gambe riscaldato - finora in Giappone non abbiamo avuto mezze misure, o stanze piccole come un francobollo o case intere da 10 persone. E le seconde costano un terzo delle prime, vai a capire. 🤷‍♂️

    Però meglio così: piove, qui alle 5 chiude tutto, anche i ristoranti; quindi per tre giorni a cena... apre casa Italia! 😛 E procacciarsi il cibo vuol dire entrare in supermercato, cosa che in tutti i paesi del mondo è il modo migliore per capire come è la gente ma qui è un'esperienza estrema, non c'è nulla scritto in inglese e il traduttore non aiuta assolutamente. Quindi in più di un'ora a guardare le faccine buffe che decorano le confezioni dei prodotti cercando di indovinare il contenuto... prendiamo: pomodori e tofu, per la caprese di pomodori e tofu, ricetta inedita della quale a posteriori non vado fiero 😅; carote parecchio grosse ma in sconto; sedano e cipolla, belli freschi; carne macinata, il traduttore riporta "commendatore di maiale e manzo" ma a occhio è giusto; spaghetti, confezione da 300gr (?); pomodoro in scatola a cubetti, grazie al cielo evitando il ketchup che è molto simile ma c'è scritto ketchup in piccolino. E poi vabbè, 'sti pochi budini, biscotti, brioches dai gusti insoliti, tramezzini all'uovo bellissimi, insomma i generi di prima necessità. 😛

    E perciò, ieri sera s'è salutata la bella Yufuin con una bella spaghettata al ragù, merito di una grande performance di Erika ai fornelli. Giusto perché in Giappone si mangia strepitosamente bene ma ogni tanto, insomma, lo sapete meglio di me, ricordarsi di casa va benissimo. 🥳 A presto!
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