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  • Dia 21

    Kyushu

    11 de abril de 2023, Japão ⋅ ⛅ 19 °C

    A Yanagawa vorremmo fare un giro in barca, che qui è la cosa da fare, perché la città è piena di canali e guidano le barche con la pertica di bambù e questa vaga somiglianza ovviamente gli è valsa il titolo di: Venezia di oriente 😂 Solo che non è facile, perché i barcaioli non parlano assolutamente inglese e i primi approcci a gesti non vanno benissimo. Un tizio in giacca e cravatta si volta e ci spiega che il giro costa 1000 yen, che dura 40 minuti e vogliamo unirci a loro? Indicando altri due incravattati con dei vistosi cappelli turistici a punta stile vietnamita. Ok, uniamoci! Parte la gita, e ci informano che loro sono lì per bere, e tirano fuori del vino. Però - si scusano - il fatto è che sono fratelli, e la mattina c'è stata la commemorazione del padre scomparso da un anno; quindi ora vogliono bere e fare un po' di festa, in sua memoria. Da cui il giro in barca e - per caso vogliamo bere con loro? Rifiutiamo gentilmente, ma la crociera si scalda comunque: tutti distesi sul fondo della barca per passare sotto un ponte molto basso; poi tirano fuori il sushi di uova di pesce e ricci di mare - rifiutiamo, ma per fortuna l'altra coppietta giapponese della barca, che forse sognava una gita romantica, accetta; poi tirano fuori un calamaro secco, e qui devo accettare, anche perché son curioso (buono!). A un certo punto Erika menziona che i gondolieri cantano, e i nostri ospiti gridano all'anziano barcaiolo di cantare, lui risponde qualcosa con una faccia contrariata, capiamo solo "Italia" e... non voglio sapere il resto; però era solo timido, perché un minuto dopo comincia a cantare con una voce da fumatore di sigaro, ma intonata. 😂 A farla breve, finisce come deve finire, con Erika che rema e canta "O' sole mio" tra le acclamazioni generali e il barcaiolo che quasi ci abbraccia commosso. 😅

    Questo per dire che i giapponesi hanno la fama di essere freddi e scostanti; ma qui in Kyushu stiamo scoprendo il contrario. Anziani ci fermano per strada a parlare e ci mostrano casa loro; ci avviciniamo a un campo di baseball e tutta la squadra si ferma e ci saluta urlando e inchinandosi, neanche fossimo personalità; i ragazzi ci usano per fare esercizio di inglese... forse è una regola generale che nel sud delle nazioni la gente è più cordiale, di sicuro qui è stata una sorpresa. Anche la cucina: ricordavamo il cibo giapponese come un po' blando, invece qui ci son sapori decisi, molti piatti eccellenti - ormai ho imparato ad apprezzare anche le alghe, talmente bene si sposano col resto dei sapori.

    E poi tante istantanee di viaggio: le vie piene di gente; i ragazzi che tornano da scuola in uniforme; i minuscoli bar di Nagasaki, grandi come una stanza; i salarymen giapponesi in giacca e cravatta che tornano ubriachi (ma dignitosi, son giapponesi!) dal bar, alla sera; il Kyushu verdissimo che scorre dal finestrino di un bus; un treno iperveloce che arriva in stazione, atteso da una folla perfettamente disposta in code precise ed efficienti; vecchietti che camminano chini quasi a terra, insieme, marito e moglie, e la gente che si apre per farli passare... il Giappone è un'esperienza più grande delle sole cose da visitare, e il Kyushu è stata una casa splendida, per quasi due settimane.

    Abbiamo ancora una settimana scarsa qui in Giappone; domani prenderemo il treno iperveloce da Nagasaki a Hiroshima, un trasferimento che non avevamo messo in conto ma che un po' emoziona. E andiamo a vedere un altro pezzettino di Sol Levante. 🇯🇵 🎏
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