Italy
Ticchiano

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    • Day 3

      Abbazia ed Eremo di San Galgano

      July 20, 2023 in Italy ⋅ ☀️ 31 °C

      Oggi ho visitato l'abbazia di San Galgano. Secondo la leggenda, Galgano Guidotti nacque a Chiusdino intono al 1150 da una famiglia che apparteneva alla piccola nobiltà locale e legata al vescovo di Volterra. Dunque intraprese la via cavalleresca. Infatti nel medioevo il ferro e i metalli in generale erano ritenuti preziosi e dunque solo i nobili potevano permettersi una spada. Galgano era di temperamento lussurioso e condusse una giovinezza piuttosto dissipata. Tuttavia un giorno iniziò a ricevere delle visioni dell'Arcangelo Michele. Infatti ancora oggi a Chiusdino è presente una chiesa del XIII secolo dedicata all'Arcangelo Michele in cui è conservata la testa del Santo.
      Il 1180 è l'anno della conversione. Condotto sul Monte Siepi dall'Arcangelo Michele, Galgano estrae la spada dal fianco e la conficca nel terreno per farne una croce "In terram pro crucem spatam fixit" e poi trasformò il proprio mantello in un saio e come tale lo indossò.
      Iniziava così la sua vita da eremita, chiedendo perdono per i propri peccati, cibandosi di erbe selvatiche e dormendo sulla nuda terra, ricevendo pellegrini che andavano da lui per chiedere preghiere e miracoli. Morì nel 1181.

      Negli anni immediatamente successivi alla sua morte, tra il 1181 e il 1185, venne costruito sul suo eremo un edificio di culto, meglio noto come "la Rotonda".
      La Rotonda è una chiesa a pianta circolare in stile romanico-senese, caratterizzato da un susseguirsi di fasce cromatiche alternate, bianche e rosse e in cui è custodita la spada.

      Ildebrando Pannocchiesti, vescovo di Volterra, promosse la costruzione di un monastero cistercense. La chiesa rispetta perfettamente i canoni della abbazie cistercensi; canoni stabiliti dalla Regola di San Benedetto e che prevedevano norme precise per quanto riguarda la localizzazione, lo sviluppo planimetrico e lo schema distributivo degli edifici.La abbazie dovevano sorgere lungo le più importanti vie di comunicazione (in questo caso la via Maremmana) per render più agevoli le comunicazioni con la casa madre; inoltre in genere erano poste vicino a fiumi (qui la Merse) per poterne sfruttare la forza idraulica; e infine in luoghi boscosi o paludosi per poterli bonificare e poi sfruttarne il terreno per coltivazioni.
      I lavori iniziarono nel 1218 e l'abbazia venne consacrata nel 1288, ma gia nella metà del XIII secolo l'abbazia di San Galgano era la più potente fondazione cistercense in Toscana. Infatti recenti scavi archeologici hanno trovato ossa di pesce marino nei pressi dell'abbazia. Ciò significa che era talmente ricca da poter preferire il pesce del mare piuttosto che quello del fiume, che era anche più vicino.
      Essa fu inoltre protetta e generosamente beneficiata dagli imperatori Enrico IV, Ottone IV e Federico II, che confermarono sempre i privilegi concessi aggiungendone via via degli altri, ivi compreso il diritto di monetazione. Il papa Innocenzo IIII esentò l'abbazia dalla decima.
      Nel XIV secolo la situazione incominciò a peggiorare: prima la carestia del 1328 poi la peste del 1348, che vide i monaci duramente colpiti dal morbo, portò all'arresto dello sviluppo del cenobio. Nella seconda metà del secolo l'abbazia, come tutto il contado senese, venne più volte saccheggiata dalle compagnie di ventura. Tali vicende portarono a una profonda crisi nella comunità monastica, tanto che alla fine del secolo essa si era ridotta a sole otto persone.
      Nel 1503 l'abbazia venne affidata a un commendatario, una scelta che accelerò la decadenza e la rovina di tutto il complesso. Il governo degli abati commendatari si rivelò scellerato, tanto che uno di loro, alla metà del secolo, fece rimuovere per poi vendere la copertura in piombo del tetto della chiesa e a quel punto le strutture deperirono rapidamente. Risulta da una relazione fatta nel 1576 che abitasse presso il monastero un solo monaco, che neanche portava l'abito di frate, che le vetrate dei finestroni era tutte distrutte, che le volte delle navate erano crollate in molti punti e che, presso il cimitero, rimanevano solo parte delle rovine delle infermerie, demolite all'inizio del Cinquecento. Nel 1557 furono avviati dei lavori di restauro, ma furono interventi inutili che non riuscirono minimamente ad arrestare il progressivo degrado. Tanto che ad un certo punto l'interno veniva usato come stalla per gli animali.
      nel 1786, durante una tempesta, un fulmine colpí il campanile e lo fece crollare e tre anni dopo venne sconsacrata.
      L'interesse riprese nel corso dell'800, merito anche della moda per il Grand Tour in Italia e per il passaggio della via Francigena che conduceva a Roma.
      Alcuni studiosi iniziarono a studiare la storia dell'abbazia e quando si studia aumenta la consapevolezza e si iniziarono i lavoro di restauro e di conservazione durante il Regno d'Italia.
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    Ticchiano

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