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  • Päivä 6

    Da Halong Bay a Tam Coc

    20. maaliskuuta 2023, Vietnam

    Ormai abbiamo capito che in Vietnam ci si sveglia presto e il programma di attività dell’Aspira Cruise comincia alle 6:30 sul ponte superiore con una rigenerante sessione di tai-chi.
    Alle 7:00 super colazione con frittata e alle 7:30 siamo di nuovo sul kayak per un giro attorno alle isole avvicinandoci alle casette dei pescatori sull’acqua.
    Il tempo è grigio, le nuvole sono basse sulle isole e pioviggina, il che rende la gita a remi ancora più avventurosa.

    Rientriamo in nave giusto in tempo per sentire mollare gli ormeggi: ci laviamo al volo e usciamo di nuovo sul ponte per scattare altri contenuti per Osprey, che ci ha fornito gratis gli zaini.
    Non sono neanche le dieci che ci rimettono a tavola per il ricchissimo brunch.
    A tavola discutiamo su di uno spiacevole contrattempo riguardo alla recensione che ci hanno chiesto di compilare per valutare l'esperienza: al contrario della sera precedente, dove per cortesia non ci eravamo lamentati del cibo, sul modulo di valutazione abbiamo lasciato un semplice “average”. Questo ha offeso non poco chef e tutto lo staff della nave.

    Lasciatoci l'intoppo alle spalle, alle undici risaliamo sul tender e lasciamo l’Aspira Cruise per tornare al porto da dove eravamo salpati il giorno prima. Facciamo un giro a piedi in attesa del pullman per Tam Coc tra costruzioni e alberghi non finiti, forse interrotti a causa del covid.

    Prendiamo quindi il bus, spaparanzati sulle poltrone in pelle reclinate e ci facciamo tre ore e mezza di strada, guardandoci serie tv sui telefoni, mentre il paesaggio attorno a noi cambia di chilometro in chilometro nella pioggia.

    Arriviamo nel tardo pomeriggio a Tam Coc e la primissima impressione è stata di essere gli ennesimi turisti che arrivano a Tam Coc.
    La prima immagine della cittadina è deliziosa: con il fiume al centro pieno di barchette attraccate, la gente seduta nei bar, le donne del villaggio che lavano i panni sull'acqua del fiume... Ma una persona su tre che incrociamo è decisamente occidentale.

    Ci incamminiamo per le stradine in cerca dell'hotel. Ha smesso di piovere ma umidità e caldo persistono, rendendo il camminare con gli zaini pesanti non proprio piacevole. Ci perdiamo per le stradine strette di Tam Coc, ammirando la natura rigogliosa che circonda le case, quando ad un certo punto troviamo il ponte che conduce all’hotel chiuso. Una signora del posto ci vede disorientati e si offre di accompagnarci, passando tra i banani e attraversando il fiume con la barca chiesta in prestito ad un'amica.

    L’albergo è carino, affacciato sul fiume. Accolti dalla manager con del the di benvenuto, ci vengono mostrati in una mappa i luoghi più interessanti da visitare e veniamo sistemati nei micro bungalow in legno di palma, affacciati sul fiume.

    Paolino convince tutti a provare la piscina (ghiacciata) e Poli invece a fare un workout total body spezza gambe. Dopo aver sudato l'impossibile, ci laviamo e usciamo in centro città. Stanchi dei soliti noodle, optiamo per una pizza.

    Concludiamo la serata prendendoci avanti rispetto alla levataccia che avremmo dovuto fare il giorno dopo e noleggiando due motorini (neanche 5€ per un giorno all'uno). Compriamo anche i classici cappelli a cono e finiamo a letto.
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