• Relax

    18 Ogos 2024, Jepun ⋅ ☁️ 36 °C

    È il quarto giorno che passiamo a Kyoto e abbiamo visto tutto (più o meno) quello che ci eravamo prefissati. Ci sono sicuramente cose che abbiamo tralasciato, esperienze che non abbiamo fatto, ma siamo sereni e consapevoli che torneremo in futuro per finire ciò che manca.
    Per cui la giornata di oggi abbiamo pensato di prenderla veramente con molta lentezza. Ci svegliamo tardi e usciamo dall’hotel che sono le dieci passate. L’unico obiettivo della mattinata è comprare gli ultimi souvenir che ci mancano. Anche i negozi la stanno prendendo calma come noi: scopriamo infatti che la maggior parte delle attività la domenica non apre prima delle 11:00. Così gironzoliamo un po’ senza meta, nell’attesa di poter comprare il tè e qualche ricordino al famoso mercato coperto di Nishiki, ma soprattutto panificati dolci e salati che piacciono tanto a Paolino per pranzo.

    Pranziamo al volo in camera e usciamo per prendere un treno dalla stazione di Kyoto verso nord. Dopo circa tre quarti d’ora scendiamo a Omi Maiko e camminiamo verso il gigantesco lago Biwa. Qui troviamo subito una spiaggia, stendiamo i nostri asciugamani, mettiamo i costumi e passiamo tre ore di relax sulla riva del lago. Attorno a noi un classico ritratto di una domenica al mare italiana: ragazzi e bambini in acqua che giocano e scherzano, gazebi sulle retrovie della spiaggia con griglie e carne, moto d’acqua che sfrecciano sullo sfondo.
    Facciamo il bagno e ci riposiamo come se fossimo a casa, come se non ci rendessimo conto che siamo a migliaia di chilometri da tutto ciò che conosciamo, osservando un popolo così lontano culturalmente rispetto ad alcuni lati che abbiamo percepito negli ultimi dieci giorni ma che ha così tanto in comune con noi quando si parla di godersi il piacere di una domenica di sole e relax.

    Torniamo in treno alle cinque del pomeriggio, guardando il lago e i sobborghi di Kyoto sfrecciare sotto la luce calda del sole al tramonto.

    Alla sera scopriamo il quartiere di Pontocho, una pittoresca stradina stretta appena dietro al fiume, piena di ristorantini e bar. Facciamo un aperitivo con gin tonic sulla terrazza di uno di questi e ci spostiamo a mangiare ramen in un ristorante che propone scelte vegane. Paolo è provato dal suo piatto piccante, così per digerire ritorniamo a Pontocho in cerca di un bar dove bere l’ultimo whisky e gin giapponese, prima di trascinarci di nuovo in albergo e dormire la nostra ultima notte a Kyoto.
    Baca lagi