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- Dag 4
- lørdag den 26. april 2025
- ☁️ 10 °C
- Højde: 56 m
SkotlandGlenfinnan56°52’32” N 5°26’9” W
Da film

Sveglia presto di nuovo al Tingle di Kyle. Anche questa mattina dobbiamo “correre”. Colazione inglese, salutiamo il simpatico e premuroso padrone di casa e ci mettiamo subito in marcia. Non essendo riusciti a prenotare il traghetto che collegava l’isola di Skye alla terraferma sul fiordo che ci interessava, dobbiamo ripercorrere la strada che avevamo fatto all’andata due giorni fa. Passiamo di nuovo davanti al castello di Donane e risaliamo di nuovo il passo nelle highlands, sotto la classica pioggerellina inglese mentre le nuvole attorno a noi avvolgono i monti delle highlands facendo sbucare a volte dei timidi raggi di sole. Giriamo ad un certo punto a destra, tagliamo un pezzo di penisola verso Fort William e risaliamo di nuovo il fiordo. Due ore di viaggio, senza soste. L’appuntamento che abbiamo è troppo importante: dobbiamo arrivare al viadotto di Glenfinnan prima delle 10:45.
Arriviamo alle 10:15 super soddisfatti del tempo record, ma il parcheggio sotto il viadotto è già pieno e chiuso e qualsiasi posto auto per decine di metri dopo a bordo strada è bello che occupato. Stiamo quasi per abbandonare le speranze quando la macchina di fronte a noi gira a destra in una vietta che porta ad una piccola stazione dei treni, la seguiamo e scopriamo che, pagando il biglietto di ingresso al museo della stazione avremmo potuto parcheggiare (nell’ultimo posto disponibile). Non ce lo facciamo ripetere due volte. Parcheggiamo, paghiamo il biglietto e voliamo di corsa su un sentiero che attraversa il bosco avvicinandosi al viadotto in pietra dall’alto. Arriviamo appena in tempo che dall’altra parte della valle appare l’Hogwarts Express, il famoso treno di Harry Potter. Uno spettacolo bellissimo.
Torniamo indietro alla stazione, visitiamo il piccolo museo giusto per dar tributo agli anziani della comunità che tanto ci tenevano e ripartiamo con l’auto. Oggi è giornata di location da film, e infatti, pochissime miglia dopo, eccone un’altra sempre da Harry Potter: l’isola su cui sorge la tomba di Albus Silente. Facciamo volare il drone attorno all’isola mentre le nuvole circondano il lago incastonato nella valle di Hogwarts: un’altra emozione forte.
Ritorniamo a Fort Williams in cerca di cibo, ma ci accontentiamo di due tramezzini e patatine della Coop scozzese, visto il conto importante di ieri sera. Mangiamo in macchina in una zona picnic fronte lago, mentre la pioggerellina continua a bagnare il paesaggio scozzese.
La ricerca di location non è finita: proseguiamo e ci infiliamo in una stradina stretta, che percorre la valle tra diverse montagne verdi interrotte solo da cascate e boschi. Ci fermiamo dopo poco alle pendici di una di queste montagne, dove una volta si trovava la capanna di Hagrid. Il paesaggio attorno a noi è maestoso, è difficile non guardarsi attorno e respirare. Le nuvole basse rendono poi lo spettacolo di luci e ombre sulle montagne ancora più suggestivo.
Risaliamo la valle di Glencoe ammirando il paesaggio. Ci fermiamo nello spiazzo di fronte a quelle che venivano chiamate Tre sorelle, ma non abbiamo troppa voglia di metterci a fare camminate sotto la pioggia, così proseguiamo concludendo il tour delle location con la famosa veduta della valle su 007 Skyfall.
È presto per arrivare in albergo, così decidiamo di prendere una deviazione dalla strada principale per vedere una piccola cascata, che si rivela nulla di eccezionale ma il sentiero che percorriamo accanto al fiume per molti chilometri in solitudine è veramente magico.
Arriviamo in albergo a Tyndrum alle cinque e mezza: un villaggio con tre alberghi, una stazione di servizio e un ristorante, basta. Per precauzione entriamo nel ristorante per prenotare un tavolo prima di fare il check in e riposarci. Ci intimano di arrivare precisi un’ora dopo.
Svelti allora, ci laviamo e ci ripresentiamo alle sei e mezza in quello che capiamo essere un locale gestito da (troppi pochi) indiani. Dopo mezz’ora vengono a prendere l’ordine, dopo un’ora non vediamo nulla arrivare. Chiediamo lumi e scopriamo che si erano dimenticati di mandare avanti la comanda: stizziti ce ne andiamo, attraversiamo la strada verso l’unico ristorante aperto e ci rimbalzano perché già tutto pieno. Ci rimane solo il ristorante dell’albergo ma, come nelle vere barzellette, scopriamo che non solo avremmo dovuto aspettare un’ora per avere la cena perché lo chef era da solo, ma anche che non avevano nulla di vegetariano, solo patatine fritte. Finiamo la nostra serata così: mangiando due porzioni di patate a testa e giocando a ping pong e biliardo nella sala relax dell’albergo.
Una conclusione di giornata da ricordare, come i paesaggi meravigliosi e incontaminati che abbiamo avuto la fortuna di attraversare oggi.Læs mere
Wow ho letto tutto d’un fiato 🙃 [Emma]