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- Day 10
- Sunday, October 19, 2025
- ⛅ 31 °C
- Altitude: 17 m
MexicoMérida20°58’9” N 89°37’34” W
Verso Merida
October 18 in Mexico ⋅ ⛅ 31 °C
Dormiamo di gusto. 9 o 10 ore almeno.
Ci svegliamo alle 7. Colazione con huevos revueltos, succo di melone, ci prepariamo e alle 8:10 siamo alla stazione ADO, poco lontana dall’hotel.
La giornata passerà veramente lenta. Dobbiamo affrontare nove ore di bus fino a Merida, la nostra prima tappa nello Yucatan.
Assieme a noi un gruppo di britannici in viaggio stile Weroad particolarmente chiassosi, ma la guida palesemente messicana si rivela utile perché sembra conoscere il percorso del bus molto bene.
Durante la mattina veniamo fermati due volte dalla guardia repubblicana che ci controlla i passaporti. Sicuramente è sconfortevole, ma trasmette in fondo un senso di sicurezza.
Entriamo nella regione di Campeche e il bus si ferma per pranzo in un ristorante per turisti fatto apposta per questa tratta.
Un posto però che non accetta “tarheta” e ci sono rimasti solo 500 pesos in banconota dopo aver pagato la guida ieri a Palenque. Più che sufficienti per comprare un pacco di patatine e una coca, ma alla cassa non avevano il resto. Stiamo per desistere quando vediamo che tutti gli inglesi pagano con piccolo taglio, così fortunatamente riusciamo a comprare il pranzo.
Ripartiamo, attraversando velocemente pianure verdi, coltivazioni di palme, alberi pluviali, ma anche piccoli villaggi di baracche, immersi nella natura.
E finalmente raggiungiamo il mare. Costeggiamo tutta la costa di Campeche per poi rientrare, passare il confine con lo Yucatan e, infine, arrivare a Merida al tramonto.
Di questa traversata ricorderò le nuvole che a grappoli hanno colorato il cielo blu come pois bianchi. Come hanno scaricato scrosciate d’acqua e subito dopo il sole. Come si arrampicano nell’atmosfera creando montagne bianche dipinte di arancione e giallo dal sole al tramonto.
Mérida ci accoglie sotto la pioggia. Teniamo i sacconi sopra gli zaini anche quando in realtà non si sentono neanche piu le gocce. Camminiamo verso l’albergo in quella che sembra di nuovo una cittadina non diversa da Palenque: traffico, marciapiedi stretti, muri scritti scrostati e tralicci della corrente pieni di cavi penzolanti.
Facciamo check in, una doccia al volo e usciamo in esplorazione.
Fortunatamente il primo impatto era solo per le vie fuori dal centro storico: appena ci avviciniamo alla piazza principale cominciano ad apparire negozi, ristoranti, bar nelle corti interne, nascoste da grandi porte di legno massiccio. La piazza principale é grande e piena di alberi ma soprattutto di gente.
La attraversiamo e proseguiamo verso un ristorante vegano che Paolino come al solito si era segnato ma lo troviamo in chiusura. Ripieghiamo così su una scelta più centrale, che ci ha confermato che per i turisti viene dato un menu maggiorato ma mangiamo bene.
Chiudiamo la serata passeggiando per la via dei negozi che ricorda tanto le nostre città di mare e ci fermiamo a bere un paio di margaritas in una corte piena di ristorantini e bar, mentre un gruppo suona musica salsa dal vivo.
Rientriamo alle undici cotti. Anche se abbiamo visto poco oggi é stata una giornata pesante.
Però siamo nello Yucatan. Comincia la fase finale del nostro viaggio.Read more







